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Lusso, appeso alla Cina
È uno dei settori che in questi primi mesi del 2019 sono andati meglio. Il segmento dei beni di lusso, infatti, nel primo trimestre ha avuto una crescita del 13,5%, facendo meglio dei diversi listini di riferimento cui fanno capo i singoli titoli, e ha messo a segno un ulteriore miglioramento ad aprile. In molti sono convinti che sia un’asset class sempreverde, in quanto i consumi nel campo del lusso in fondo non temono crisi: chi è ricco non si fa certo scoraggiare nei suoi acquisti dall’arrivo di una crisi economica o finanziaria. In realtà le cose sono un po’ diverse e questo comparto può essere profondamente colpito da eventi negativi.
Ma vediamo quali sono i maggiori rischi e le più interessanti opportunità. In tutto ciò c’è da fare una premessa: definire il settore non è così semplice. Per anni il luxury ha rappresentato solo le fasce alte del fashion, dell’abbigliamento griffato, della pelletteria, della gioielleria, degli orologi e di alcuni sottosettori della cosmesi. Sempre più spesso, però, anche per ragioni di diversificazione da parte di segmenti tradizionali, questo insieme ha assunto contorni più sfumati e incentrati sul concetto di prodotto, o servizio, premium, in cui, accanto ai protagonisti della gamma più elevata, si collocano anche fornitori di beni aspirazionali di massa, che intuitivamente forse sarebbe più sensato inserire nell’alveo generale dei consumer discretionary. Un esempio di questo trend è costituito dalla tecnologia e dalle auto, comparti che forniscono sempre più spesso prodotti di altissima gamma.
Cina. Le buone performance recenti sono arrivate sull'onda di una buona ripresa della Cina, che da sola rappresenta il 46% del fatturato globale (gli Stati Uniti sono “solo” il 20,4%). Il colosso asiatico, infatti, ha visto un'ondata di ottimismo grazie a buoni e inaspettati dati nel settore manifatturiero e alle notizie filtrate sulla stesura comune di un accordo sulle questioni commerciali con gli Usa. La reazione da parte dei titoli del lusso è stata per certi versi da manuale: a fronte di un quadro di propensione al rischio generale innescato da Pechino, le azioni di questo segmento di mercato sono salite mostrando un'elevata correlazione e un forte beta con i mercati del Dragone.
Ovviamente questo elemento può essere visto sia in termini negativi, sia positivi: se il gigante asiatico tira, il lusso di tutto il mondo cresce più velocemente degli altri settori, ma alle prime avvisaglie di problemi da parte cinese c’è un immediato calo delle quotazioni. E dipendere dalla volatilità della Cina non è una bella cosa.
L’arrivo dei millennial. Nei paesi emergenti è sempre più forte il potere di acquisto della classe giovanile più recente, i cosiddetti millennial. che costituiscono un parco di consumatori molto propenso a spendere in tutto il mondo emergente e che combina il tradizionale amore per il lusso con i mutamenti tecnologici e del costume che si sono affermati negli ultimi anni. Oltretutto alcune nazioni in via di sviluppo, come l’India e il Sud est asiatico, hanno una quantità di giovani che costituiscono ampiamente la maggioranza della popolazione.
Difficile scegliere. Il lusso ha una molteplicità di aziende e di segmenti e non è detto che sia facile scegliere. Il risk management attualmente non è proprio alla portata di tutti: le caratteristiche di elevata idiosincrasia individuale fra varie aziende fanno sì che diverse società di elevata qualità si trovino a scambiare a quotazioni non proprio economiche. Per di più è presente un’elevata dispersione dei rendimenti e dell’andamento di fatturati, margini e profitti che crea pochi vincitori dalle marcate caratteristiche growth. Questi ultimi, però, presentano multipli in termini tradizionali un po’ inquietanti. Ma, se si verificassero sorprese positive in termini di risultati, chiaramente la sopravvalutazione sparirebbe.
Conclusione. La dipendenza dal ciclo economico globale (più di due terzi del fatturato derivano solamente da Usa e Cina) è evidente. E la correlazione con l’andamento dei titoli più collegati all’andamento complessivo del pianeta è abbondantemente amplificata. Quando le cose vanno bene è un vantaggio, quando le cose vanno male è un notevole handicap.