- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Asia ex Giappone: outlook positivo per il 2023
La correzione del dollaro, una politica monetaria destinata ad ammorbidirsi prima e un quadro inflativo meno aggressivo rendono le Borse asiatiche ben posizionate per affrontare il 2023. Lo sostengono gli esperti, secondo cui in quest’area la recessione è meno probabile che in altre regioni.
L’azionario asiatico (Giappone escluso) ha iniziato il 2023 con una posizione, sulla carta, di forza. Il quadro appare favorevole nel breve termine per la Cina e l'Asia settentrionale: qui i prezzi sono a livelli ciclicamente depressi e i mercati nettamente trascurati dagli investitori globali. La Cina sta riducendo le restrizioni anti-Covid e incrementando il sostegno al settore immobiliare il che - sostiene Anh Lu, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV/Asia ex-Japan Equity - dovrebbe quest’anno dare impulso agli utili, se questa linea politica dovesse essere mantenuta. È previsto anche che le scorte nel settore tecnologico tocchino il fondo nella prima metà del 2023 e, di riflesso, c’è da aspettarsi un rimbalzo degli utili nel secondo semestre.
Valutazioni più caute per India e Sud Est asiatico
Nel breve termine, il gestore è cauto invece sull'India e sul Sud Est asiatico. In questo caso, infatti, sostiene che le valutazioni sono eccessive, soprattutto in India, anche se non esclude che il Paese possa essere sul punto di imboccare una traiettoria di crescita più rapida, grazie al nuovo ciclo di investimenti e alla maggiore capacità di gestire le pressioni inflative importate. Il Sud Est asiatico può trarre beneficio di investimenti diretti esteri più consistenti, ora che alcune multinazionali stanno cercando di diversificare la base di fornitori al di fuori della Cina.
Recessione meno probabile qui che in altre regioni
Quest’anno, nonostante i molti venti contrari (dalla guerra al rialzo dei tassi, dall’inflazione a un regime fiscale più rigido, dalla forza del dollaro alla debole crescita della Cina), pochi si aspettano una recessione globale profonda. Le previsioni indicano una crescita del Pil modesta ma positiva, al 2,7% dall’Fmi. Nel complesso, l'Asia è posizionata relativamente bene per affrontare il rallentamento globale. Uno dei motivi principali che la favoriscono è l'aspettativa che una ripresa dell'economia cinese offra sostegno a tutta l'area. Da non sottovalutare che in Cina l'inflazione è bassa e questo lascia un certo margine per espandere il credito e stimolare l'economia dopo l'abbandono della politica zero Covid. In breve, secondo il gestore, qui una recessione nel 2023 appare molto meno probabile che in altre regioni.
La correzione del dollaro sarà favorevole per l’azionario
Anche il quadro inflativo in Asia riserva meno preoccupazioni, con vari Paesi che hanno già raggiunto il picco già nel terzo trimestre del 2022, grazie alla strategia adottata per evitare un allentamento monetario e fiscale di ampia portata durante la pandemia. Per questo motivo, e perché nell’area non ci sono gravi carenze di manodopera, sostiene l’esperta, abbiamo visto un miglioramento nel trend dei prezzi in Asia in confronto agli Stati Uniti e all’Europa. C’è un altro fattore che fornisce sostegno all’azionario dell’area: il dollaro. La sua fase di forza – che dura da circa 11 anni - su base storica dovrebbe essere vicina alla fine. Con i tassi USA ormai prossimi al picco, l'inflazione che comincia a raffreddarsi e il rischio di recessione in aumento, un'inversione di rotta del dollaro appare oggi più probabile: se dovesse verificarsi, verrebbe meno uno dei fattori che hanno frenato la performance dell'azionario asiatico nel 2022.