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Assoreti: boom la raccolta di febbraio
Il Covid non lascia traccia nella raccolta delle reti di febbraio. Il bilancio è positivo, accompagnato per altro da una crescita del risparmio gestito e della liquidità. Nel secondo mese dell’anno, Assoreti ha registrato una raccolta netta positiva del network dei consulenti finanziari.
A febbraio la raccolta delle reti non ha evidenziato alcun impatto della pandemia da Coronavirus, i cui effetti hanno probabilmente ‘toccato’ il mercato solo negli ultimi giorni del mese. Il bilancio scritto dal settore è infatti chiaramente positivo, accompagnato per altro da una crescita del risparmio gestito e della liquidità. Nel secondo mese dell’anno, secondo i dati pubblicati da Assoreti, la raccolta netta positiva del network dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede è aumentata del 18,1% congiunturale a 4,2 miliardi di euro.
Tutte le macrofamiglie hanno contribuito alla crescita
Nel dettaglio, gli investimenti netti sui prodotti del risparmio gestito, in particolare, sono stati - nel complesso - positivi per 1,6 miliardi di euro, in crescita del 54,3%. Alla performance, precisa la nota dell’Associazione, hanno contribuito tutte le macrofamiglie di prodotto. Per quanto riguarda il saldo delle movimentazioni sui prodotti in regime amministrato, questo è risultato positivo per 2,6 miliardi di euro (+3,7%), per effetto dei maggiori volumi di raccolta di liquidità.
+64,2% la raccolta nel primo bimestre
Il bilancio dei primi due mesi dell’anno della consulenza finanziaria è decisamente all’insegna del bello: la raccolta netta ha archiviato il periodo con una crescita del 64,2% a 7,8 miliardi di euro, che si confronta infatti con i 4,7 miliardi consolidati nel bimestre dell’anno precedente. I volumi di raccolta sul gestito sono più che triplicati (+256,4%) a 2.591 miliardi, con una significativa accelerazione (in febbraio) dei fondi comuni e Sicav. Brillante anche il comportamento mantenuto dalla componente amministrata, che ha segnato un aumento del 29,3%.
Brillante perfomance dell’assicurativo/previdenziale
Le risorse nette destinate al comparto assicurativo/previdenziale sono aumentate del 20,8% mensile a 830 milioni di euro, con l’attenzione degli investitori che si è concentrata in particolare sui prodotti a maggiore contenuto finanziario. I premi netti confluiti sulle polizze multi-ramo, secondo le statistiche di Assoreti, hanno raggiunto i 458 milioni di euro (+2%), quelli destinati alle unit linked sono risultati quasi triplicati a 367 milioni. Al contrario, nel comparto delle polizze vita tradizionali si sono registrate movimentazioni nette negative per 44 milioni.
Lieve spunto positivo anche per gli OICR
La raccolta netta realizzata attraverso la distribuzione diretta di quote di OICR (Organismi di investimento collettivo del risparmio) è stata positiva per 337 milioni di euro, con una crescita sostenuta rispetto ai volumi del mese precedente: gli investimenti netti si sono concentrati sulle gestioni collettive aperte di diritto estero (347 milioni) e sui fondi chiusi di private markets (150 milioni). In controtendenza è risultato invece il bilancio mensile degli OICR aperti di diritto italiano, oggetto di riscatti (-157 milioni di euro).
GPG in positivo, di scena i deflussi per gli GPM
A febbraio il saldo delle movimentazioni effettuate sulle gestioni patrimoniali individuali è risultato positivo per 406 milioni, in aumento del 56,2%: la spinta alla crescita, precisa la nota, è arrivata dalle gestioni patrimoniali in fondi (GPF) con volumi netti di raccolta più che raddoppiati e pari a 529 milioni di euro. Nello stesso mese hanno dominato i deflussi nelle gestioni patrimoniali mobiliari (GPM): -123 milioni. Da segnalare che la raccolta netta realizzata sui titoli in regime amministrato è stata negativa per 183 milioni di euro: i disinvestimenti netti hanno coinvolto i titoli di debito, pubblici e corporate, mentre su titoli azionari, exchange traded product e certificate hanno prevalso gli ordini in acquisto. La raccolta di risparmio sotto forma di liquidità è aumentata del 56,8% a 2,8 miliardi di euro.