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Assoreti: in marzo aumentano clienti e raccolta netta
A marzo gli investitori hanno privilegiato fortemente i prodotti del risparmio gestito, sui quali è confluito il 93 pct della raccolta. La crescita è riconducibile alle gestioni patrimoniali, collettive e individuali. Le sottoscrizioni nette si concentrano sugli Oicr aperti di diritto estero.
Bilancio tutto in positivo quello scritto in marzo dalle reti dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede: crescono gli investitori e la raccolta netta allunga ulteriormente la serie di rialzi. Nel mese i clienti delle reti crescono infatti di circa 24 mila unità, mentre i flussi netti ammontano a 4,73 miliardi di euro, in aumento sia rispetto ai +4,53 miliardi registrati in febbraio, sia rispetto ai 3,84 miliardi del marzo 2020 (rispettivamente del +4,5% e del +23,1%). Il trend di crescita - secondo i dati raccolti da Assoreti - trova conferma anche nel saldo del primo trimestre, che ha visto la raccolta netta aumentare dell’11,9% tendenziale a 13 miliardi di euro.
Il 93% dei flussi netti verso il risparmio gestito
La performance di marzo – ha affermato Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti - testimonia che sempre più risparmiatori si affidano al servizio di consulenza degli associati, di cui apprezzano la capacità di posizionamento dei portafogli. Nel mese le scelte di investimento privilegiano fortemente i prodotti del risparmio gestito, sui quali confluisce il 93% della raccolta: gli investimenti netti realizzati sul comparto sono 4,4 miliardi, in rialzo del 24,8% mensile e, soprattutto, segnano un capovolgimento di direzione rispetto al marzo 2020, quando i riscatti prevalsero per 2,5 miliardi. Il risparmio netto confluito sulla componente amministrata è di 331 milioni, con dinamiche di contrazione che coinvolgono sia la parte prettamente finanziaria sia la liquidità.
Le sottoscrizioni nette si concentrano sugli Oicr
La crescita nel comparto del risparmio gestito è riconducibile ai flussi osservati sulle gestioni patrimoniali, collettive e individuali. La distribuzione diretta di quote di fondi comuni si traduce, infatti, in volumi netti pari a 1,8 miliardi (+51,6% mensile, contro -2,8 miliardi a marzo 2020). Le sottoscrizioni nette si concentrano sugli Oicr aperti di diritto estero (+1,7 miliardi), mentre sui fondi aperti italiani (-109,8 milioni) e sui fondi chiusi (-55,7 milioni) prevalgono i riscatti. Il bilancio delle gestioni patrimoniali individuali è positivo per 968 milioni (+47,2%), con l’attenzione che si concentra ancora una volta sulle Gpf (+897,9 milioni), anche se bisogna rilevare che in marzo torna positivo il saldo dei movimenti sulle Gpm (70 milioni).
Investitori ancora su prodotti assicurativo/previdenziali
L’attenzione degli investitori rimane concentrata – pur con una lieve limatura rispetto al mese di febbraio - ancora sul comparto assicurativo/previdenziale, che in marzo raccoglie risorse nette per circa 1,7 miliardi di euro (-2,3% congiunturale), che si confronta con gli appena 456 milioni del marzo 2020. Il 97,4% dei premi netti confluisce su unit linked (1,2 miliardi di euro) e polizze multiramo (590 milioni). Il contributo mensile delle reti al sistema degli OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è pari a 4,4 miliardi, ovvero al 58,4% dei volumi totali. L’apporto da gennaio sale a 9,7 miliardi ed è pari al 68,9% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema.
In calo la liquidità verso conti correnti e depositi
Per quanto riguarda la componente finanziaria del risparmio amministrato, questa chiude marzo con un saldo negativo pari a 442 milioni (era positivo per 114 milioni a febbraio), contro gli 1,8 miliardi a marzo 2020, mese segnato dall’esplosione della pandemia e dall’aumento esponenziale delle posizioni di segno precauzionale da parte degli investitori. Tornando a marzo di quest’anno, secondo i dati di Assoreti, i disinvestimenti coinvolgono i titoli di debito, pubblici e corporate, e i certificate, mentre sulle azioni e sugli exchange traded product gli ordinativi di acquisto prevalgono sulle vendite. Nel dettaglio, la liquidità confluita sui conti correnti e depositi è pari a 774 milioni (-13,1% mensile e contro i 4,5 miliardi nel primo mese della pandemia).