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Risparmio: a dicembre 2024 record per le Reti di consulenza

Nel 2024 i clienti primi seguiti dai consulenti ammontavano a circa 5,2 milioni, in aumento di circa 329mila rispetto all'anno precedente: è la maggiore crescita organica registrata dalle Reti negli ultimi sette anni. I titoli di Stato hanno perso appeal, con un calo del 72,3 per cento annuo.

11/02/2025
donna inserisce una moneta in un salvadanaio
Report mensile di Assoreti sulla raccolta

Il 2024 è stato un anno record per le Reti di consulenza: si è chiuso con la seconda migliore raccolta annuale di sempre (51,6 miliardi di euro, +17,9%), sugellata dal migliore risultato mensile dell’anno di dicembre (flussi netti superiori a 6,3 miliardi (+30,3% mensile e +12,4% annuo). A fine 2024, i clienti primi intestatari seguiti dai consulenti ammontavano a circa 5,2 milioni, in aumento di circa 329mila rispetto all'anno precedente, pari a una crescita del +6,8%. È la maggiore crescita organica degli ultimi sette anni. L'incremento nei dodici mesi è stato principalmente sostenuto dal rinnovato interesse per fondi comuni, le gestioni individuali e i prodotti assicurativi/previdenziali, che complessivamente hanno generato volumi di raccolta nove volte superiori a quelli del 2023 (25,4 miliardi di euro).

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In controtendenza il comparto amministrato

Nell’anno le risorse nette al comparto amministrato sono calate a 26,2 miliardi (-35,9%), soprattutto a causa della flessione degli investimenti netti in titoli a reddito fisso, pubblici e corporate (a 17,3 miliardi, -62,3%). Tuttavia, il saldo delle movimentazioni su conti correnti e depositi è positivo, in rialzo di 9 miliardi e segna una radicale inversione di trend rispetto al 2023. Infine, il servizio di consulenza con fee specifica ha raccolto risorse nette per 14 miliardi da gennaio. Il 2024, ha detto Marco Tofanelli, Segretario Generale di Assoreti, conferma una crescita continua delle Reti, che hanno risposto prontamente alle sfide di un mercato sempre più competitivo. L’andamento dei flussi, soprattutto verso il risparmio gestito, evidenzia – ha aggiunto - la capacità dei consulenti di adattarsi ai cambiamenti economico-finanziari.

Il boom dei flussi netti nel risparmio gestito

Lo slancio registrato dalla raccolta netta nell’ultimo mese dell’anno lascia ben sperare per il futuro, anche alla luce del positivo momento attraversato dai mercati finanziari. Questo aumento, secondo la nota dell’Associazione, è principalmente riconducibile anche qui alla forte crescita dei prodotti di risparmio gestito, che hanno visto una raccolta più che raddoppiata rispetto a un anno fa (+121,6%), a 4,4 miliardi (+64,2% congiunturale). I flussi verso il comparto amministrato sono rimasti positivi, con 1,9 miliardi, ma hanno accusato una lieve flessione rispetto ai mesi precedenti, in gran parte dovuta alle vendite prevalenti sui titoli. Infine, la raccolta netta relativa al servizio di consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) si attesta a 1,8 miliardi di euro a dicembre.

Di scena i riscatti tra i fondi azionari e quelli bilanciati

Il bilancio del 2024 del risparmio gestito è molto positivo, con una raccolta netta mensile di 1,8 miliardi, che ha contribuito a un saldo annuale di 12,5 miliardi, quadruplicato rispetto al 2023 (+311%). I fondi obbligazionari sono stati i principali riceventi (12,9 miliardi), seguiti dai monetari (1,7 miliardi) e flessibili (1,4 miliardi). Per contro, i fondi azionari (-2,5 miliardi) e bilanciati (-1,8 miliardi) hanno visto prevalere i riscatti. Le gestioni patrimoniali individuali hanno registrato una raccolta di 905 milioni a dicembre, portando il bilancio annuale a 5,5 miliardi (+131,2%), con una sostanziale equa distribuzione tra fondi (2,8 miliardi) e gestioni mobiliari (2,7 miliardi). Il comparto assicurativo/previdenziale ha visto una raccolta mensile di 1,7 miliardi, chiudendo l’anno con un saldo di 7,4 miliardi, guidato soprattutto dalle unit linked (3,2 miliardi).

I titoli di Stato perdono appeal

Nel complesso, sottolineano in Assoreti, le Reti di consulenza finanziaria hanno contribuito in modo significativo al sistema degli OICR aperti, con un apporto netto di 20,3 miliardi di euro, risultando determinanti per il bilancio complessivo del settore dei fondi, che ha chiuso con 9,2 miliardi di euro. Per quanto riguarda il risparmio amministrato, il saldo mensile è negativo per 1,2 miliardi di euro, a causa di un disinvestimento nei titoli di Stato, che ha visto una flessione del 72,3% rispetto all’anno precedente. La raccolta netta sui bond di Stato è stata di 8,7 miliardi, ma con un forte calo annuo. In controtendenza, invece, i prodotti exchange traded che hanno registrato una forte crescita, con investimenti triplicati, arrivando a 3,6 miliardi di euro.

A cura di: Fernando Mancini

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