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Assoreti: la raccolta chiude il 2020 con un doppio record
Il risparmio gestito ha fatto da motore principale alla raccolta dei consulenti per tutto il 2020: nell’intero anno è aumentata del 24,1 pct a 43,4 miliardi di euro. Oltre il 73% della raccolta è stata effettuata nel pieno della pandemia, tra aprile e dicembre. Boom delle gestioni collettive.
I risparmiatori italiani non si sono fatti intimidire dalla pandemia e hanno continuato a mantenere, rafforzandola, la loro fiducia nei mercati. Ad evidenziare questo sono i volumi della raccolta registrati dalle reti dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, che chiude il 2020 con un doppio record, in relazione ai flussi registrati nell’intero anno e nel mese di dicembre. Non è poco, considerato il rallentamento dell’economia con cui si era aperto il 2020 (e il conseguente lockdown), la successiva esplosione dell’emergenza sanitaria e la seconda ondata dei contagi che ha segnato l’autunno. La ricerca del profitto degli italiani ha fatto passare in secondo piano tutto questo.
+24,1% i flussi netti nell’intero anno, +37% a dicembre
A dicembre, secondo i dati di Assoreti, c’è stata una raccolta netta positiva pari a 5,7 miliardi di euro, con una crescita del 37% annuo, determinata dagli investimenti netti effettuati sui prodotti del risparmio gestito (5,8 miliardi, +36,9%). Il bilancio del 2020 è pertanto positivo per 43,4 miliardi (+24,1% annuo). I volumi di raccolta realizzati su fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali raggiungono i 24,2 miliardi (+19,4%), l’investimento netto in strumenti finanziari amministrati è quasi quadruplicato con 6,7 miliardi di euro, mentre la liquidità netta (12,4 miliardi) confluita su conti correnti e depositi segna una flessione del 4%.
Oltre il 73% della raccolta nel pieno della pandemia
La propensione degli italiani verso la consulenza è testimoniata anche dal fatto che le reti realizzano ben il 73,2% della raccolta annuale (31,7 miliardi) nel pieno della pandemia: da aprile a dicembre il 76% degli investimenti netti coinvolge infatti i prodotti del risparmio gestito e solo il 10,4% è mantenuto come liquidità su conti correnti e depositi. È un risultato storico poiché, ha sottolineato il presidente di Assoreti, Paolo Molesini, è stato raggiunto in un anno straordinariamente complicato. Le reti degli operatori si sono fatte però trovare preparate e reattive davanti ad uno scenario imprevisto, con modelli di business basati sulla professionalità e sulla flessibilità.
Dietro al successo della gestione attiva
A fare la differenza durante la crisi hanno contribuito anche la centralità in cui è stato posto il cliente nella prestazione del servizio di consulenza, lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione dei processi: sono stati tutti fattori, ha aggiunto Molesini, che hanno determinato proprio nei mesi della pandemia il rafforzamento della relazione tra consulente e cliente. In questo modo sono stati creati i presupposti per affrontare il periodo con una gestione attiva del risparmio, orientata a cogliere al meglio le opportunità offerte dal mercato, ma anche impostata su un’attenta diversificazione di portafoglio, il migliore sistema per ridurre i rischi dell’investimento.
Risparmio gestito, il boom delle gestioni collettive
La distribuzione diretta di quote di fondi comuni si traduce in volumi netti mensili pari a 2,9 miliardi di euro (+61,5%) con la consueta concentrazione degli investimenti sulle gestioni collettive aperte di diritto estero (2,8 miliardi). Il bilancio da inizio anno è positivo per 8,6 miliardi (+80,9%). Le risorse nette mensili destinate al comparto assicurativo/previdenziale ammontano a 2,0 miliardi (+15,9). Il 2020 si chiude con un risultato netto pari a 11,2 miliardi (-12,9%), per il 75,6% riconducibile alle unit linked e polizze multi-ramo. A dicembre il saldo dei movimenti effettuati sulle gestioni patrimoniali individuali è positivo per 898 milioni (+26,1%) e determina una valorizzazione annuale degli investimenti netti di 4,4 miliardi (+64,6%).
Correzione finale per gli strumenti amministrati
A dicembre la raccolta netta (diretta e indiretta) delle reti ha raggiunto i 5,3 miliardi, a fronte dei 2,8 miliardi dell’intero sistema fondi aperti, mentre il contributo complessivo nell’anno si attesta a 21,1 miliardi, risultando così determinante nel portare su valori positivi anche il bilancio dell’industria degli OICR aperti (18,9 miliardi). Il bilancio mensile relativo agli strumenti finanziari amministrati è negativo per 339 milioni. Il risultato annuale è comunque positivo e in decisa crescita per effetto degli investimenti realizzati su titoli azionari (4,3 miliardi), certificate (1,6 miliardi) ed exchange traded product (1,1 miliardi). La liquidità netta mensile confluita su conti correnti e depositi è positiva per 201 milioni (-39,8%).