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Azionario emergente: le aree più interessanti
C'è rinnovato interesse per i mercati emergenti. La Cina mostra resilienza grazie a innovazione e energia verde. Bene l'India, favorita da investimenti e solide prospettive di crescita. Corea e Taiwan beneficiano della digitalizzazione. Sugli scudi anche Messico, Europa centrale e Paesi dell'ASEAN.
I mercati emergenti, dopo un anno passato sull’altalena, possono riservare nel 2024 più di una sorpresa. Ma si deve sempre tenere conto che, a monte di qualsiasi strategia, è fondamentale la selezione perché le variabili, soprattutto in questo ambito, sono molte e non sempre individuabili. Per esempio, all’inizio del secolo questi mercati, sotto l’effetto locomotiva della Cina, sono cresciuti molto grazie a globalizzazione, urbanizzazione e ‘super ciclo’ delle materie prime. Con effetti positivi sulla crescita della classe media e sui loro consumi. Ma nel decennio successivo queste realtà hanno dovuto fare i conti con il rincaro del dollaro e la perdita di posti di lavoro nei Paesi avanzati, che hanno generato tensioni populiste e dato il via alla de-globalizzazione.
Occhio alle 3D e al dollaro
Nel frattempo, ha osservato Tom Wilson, head of emerging market equities di Schroders, in Cina l’immobiliare, le infrastrutture e il debito hanno assunto caratteristiche sempre più simili a quelle dell’Occidente e, di recente, si sono intensificate le tensioni geopolitiche, con implicazioni economiche e di mercato. L’esperto si è chiesto allora dove si collochino oggi i mercati emergenti e in quale modo le 3D (decarbonizzazione, deglobalizzazione e demografia) generino rischi e opportunità? L’attenzione, in primo luogo, deve essere rivolta al dollaro, che resta una sfida per questi Paesi emergenti, anche se un suo possibile deprezzamento, legato a una frenata dell'economia Usa o a un eventuale taglio dei tassi che potrebbe decidere la Fed durante il 2024, potrebbe favorirli.
Cina: piazza finanziaria da seguire
La Cina sperimenterà nei prossimi dieci anni una crescita più moderata a causa dell’elevato debito, delle sfide legate al trend demografico e della necessità di risalire la catena del valore a causa del rialzo dei salari. Il quadro mostra comunque resilienza e competitività. Grazie a innovazione, produzione di energia verde e controllo interno del sistema finanziario, il Paese può diversificare le catene di approvvigionamento nel lungo termine. Senza contare che il Dragone è anche leader nella produzione di pannelli solari, veicoli elettrici e celle per batterie, posizionandosi come potenziale beneficiario della decarbonizzazione. La sua ampia base di consumatori e opportunità societarie sottolinea la robustezza del mercato. Insomma, la Cina è un mercato da seguire.
India: vincono le politiche a favore degli investimenti
L'India sta emergendo come una forza economica. Con bassi livelli di urbanizzazione, investimenti infrastrutturali redditizi, dati demografici favorevoli e manodopera abbondante, il Paese ha solide prospettive di crescita. Le politiche a favore degli investimenti hanno spinto settori chiave come digitalizzazione, intermediazione finanziaria, istruzione e scoperta dei prezzi. Nonostante questo quadro, persistono sfide legate a infrastrutture, burocrazia, protezionismo, competenze della manodopera e normative del lavoro. Tuttavia, benché potrebbe non essere la scelta primaria per gli investimenti esteri nel manifatturiero, le prospettive dell'India per il prossimo decennio appaiono promettenti, sostenute da politiche migliorative e potenzialità di crescita in vari settori.
Chi trarrà profitto da decarbonizzazione e deglobalizzazione
I Paesi fortemente orientati al commercio e alla tecnologia, come Corea e Taiwan, sono ben posizionati in un contesto di crescente digitalizzazione. La Corea per esempio ha importanti produttori di batterie, con prospettive di crescita grazie alla decarbonizzazione. Quello delle materie prime è un altro comparto da seguire. La diversificazione delle supply chain va a beneficio di Paesi come Messico, Europa centrale e Paesi dell'ASEAN, grazie a infrastrutture, manodopera qualificata e prossimità geografica. Sebbene il loro impatto si sia ridotto, la transizione energetica sostiene alcune materie prime, soprattutto in America Latina. Opportunità anche in Medio Oriente con la diversificazione economica, sostenuta da incentivi e riforme significative in Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
Dove risiedono le opportunità
Nei mercati emergenti abbondano quindi le opportunità strutturali, ma in questo universo gli investimenti sono tanto ciclici quanto strutturali: questo è uno dei motivi per cui Wilson ritiene sia importante una gestione attiva agnostica dal punto di vista dello stile. L'India rappresenta un'interessante opportunità, ma le valutazioni sono molto alte, mentre ci sono opportunità migliori altrove, come in Cina. Qui, al momento, il sentiment è molto negativo e ciò si riflette nelle basse valutazioni. Sebbene il mercato non sia privo di rischi, l’esperto crede che ora ci sia un pessimismo eccessivo. Wilson vede opportunità anche nel ciclo commerciale, soprattutto nel settore tecnologico. Anche i cicli monetari possono offrire occasioni. In Brasile, per esempio, i tassi sono al 12,25% e nel 2024 l'inflazione si prospetta sotto il 4%. Si prevede che la Banca centrale taglierà ancora, a vantaggio dell’azionario già a buon mercato e un’alta curva dei rendimenti.