- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Fondi: a novembre raccolta delle Reti a 2,5 miliardi
A novembre è tornato l’interesse per il risparmio gestito, dove le scelte si sono concentrate sui fondi obbligazionari e flessibili, mentre i fondi bilanciati sono stati oggetto di uscite. Gli esperti vedono i deflussi dai Titoli di Stato come un segnale di attesa per un'inversione di tendenza.
Attività sostenuta anche nella parte finale del 2023 per i consulenti finanziari abilitati alla raccolta fuori sede, benché le scadenze stagionali abbiano contribuito a raffreddare leggermente l’attenzione degli investitori. Tuttavia, la brillante performance dei mercati finanziari e la crescente impressione che il quadro economico sia destinato a migliorare durante il 2024 (grazie anche a una politica monetaria che dovrebbe diventare via via più accomodante) hanno risvegliato l’interesse per i prodotti del risparmio gestito. A novembre, secondo quanto rende noto Assoreti, le Reti realizzano così volumi di raccolta netta per 2,5 miliardi di euro, in lieve ribasso su base mensile (2,8 miliardi a ottobre) e sostanzialmente in linea su base tendenziale (2,6 miliardi).
Le risorse raccolte da gennaio salgono a 38,1 miliardi
Il bilancio dei primi undici mesi dell’anno delle Reti sale così a 38,1 miliardi di euro, con una contenuta contrazione rispetto al saldo accumulato nello stesso periodo del 2022 (-3,7% annuo). Nel mese di riferimento, come segnala la stessa associazione di categoria, torna positivo il bilancio sui prodotti del risparmio gestito sui quali vengono realizzati investimenti netti per 600 milioni di euro, con il coinvolgimento di tutte le macro-famiglie di prodotto. Le risorse nette destinate agli strumenti finanziari amministrati, pari a 800 milioni di euro, registrano invece una decisa riduzione come conseguenza di un maggiore volume delle movimentazioni in uscita dai bond pubblici. La raccolta netta su conti correnti e depositi è positiva per 1,1 miliardi di euro.
Risparmio gestito, l’attesa di un’inversione dietro al risveglio
Il risultato conseguito nel mese di novembre, tiene a sottolineare Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, conferma l’attenzione del sistema di consulenza segnando un ritorno ai prodotti del risparmio gestito. I deflussi che si sono concentrati in modo particolare sui Titoli di Stato rappresentano, aggiunge, l’attesa di inversione di tendenza. Guardando nel dettaglio quello che è successo nel risparmio gestito, la distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi netti positivi per 283 milioni di euro. Le scelte di investimento privilegiano i fondi obbligazionari (313 milioni) e quelli flessibili (123 milioni), mentre sui fondi bilanciati si continua ad osservare la prevalenza dei riscatti (-357 milioni).
Bene i comparti assicurativo e previdenziale
Sempre nel risparmio gestito, le risorse nette destinate alle gestioni patrimoniali individuali ammontano a 122 milioni, mentre gli investimenti netti sulle Gpm (160 milioni) compensano ampiamente i deflussi dalle gestioni patrimoniali in fondi (-38 milioni). Il comparto assicurativo segna un saldo positivo per 76 milioni. Bilancio positivo anche per i prodotti vita tradizionali (87 milioni) e le polizze multiramo (119), mentre si registrano ancora uscite nette dalle unit linked (-130 milioni). La raccolta netta sui prodotti previdenziali è positiva per 119 milioni.
Giù i bond pubblici, bene i corporate
A novembre quindi il contributo complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti è positivo e pari a 275 milioni, a fronte di deflussi totali per l’intero sistema fondi pari a 2,3 miliardi. L’apporto delle Reti da gennaio sale così a 2,1 miliardi rispetto ad un dato dell’industria fondi negativo per 19,4 miliardi. Nel risparmio amministrato si osserva la prevalenza delle uscite dai Titoli di Stato, tra vendite e scadenze, con un deflusso netto per 982 milioni. Il saldo negativo dei bond pubblici è compensato dalle risorse nette investite in bond corporate (1,5 miliardi) che determinano quindi un bilancio complessivo, per l’insieme dei titoli di debito, pari a 499 milioni. Flussi positivi anche per i certificate (275 milioni) ed exchange traded product (155 milioni).