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Bce: timidi segnali di ripresa, ma outlook altamente incerto

La Banca centrale europea ha confermato i tassi di riferimento. La Presidente, Christine Lagarde, ha riferito di vedere timidi segnali di ripresa, come il risveglio dei consumi e il balzo della produzione industriale. Tuttavia, ha ammesso, l'outlook rimane altamente incerto a causa del Covid.

23/07/2020

La Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tassi di riferimento: il saggio principale rimane così fermo a zero, quello sui depositi a -0,50% e quello sui prestiti marginali a 0,25%. Nessuna sorpresa per i mercati e gli addetti ai lavori, i quali sostengono concordi che l’Eurotower abbia voluto giocare di rimessa aspettando la ‘chiusura’ dell’accordo sul Recovery Fund a Bruxelles. E, comunque, come ha lasciato capire in conferenza stampa la Presidente della Bce, Christine Lagarde, il quadro economico dell’Eurozona appare meno accidentato anche se, ovviamente, ancora non ci si può abbandonare a facili entusiami.

Il risveglio dei consumi e della produzione industriale

Gli ultimi dati, ha affermato, indicano per maggio e giugno segnali di ripresa delle attività, ma su livelli che rimangono “ben al di sotto dei livelli pre-Covid” e l’outlook rimane “altamente incerto”. Dopo essere diminuito nel primo trimestre del 3,6% congiunturale si stima, ha segnalato, che il Pil reale dell'area dell'euro si sia ulteriormente ridotto nel secondo trimestre, “sostanzialmente in linea con le proiezioni macroeconomiche di giugno dello staff dell'Eurosistema”. Nel frattempo, ha aggiunto, sono stati registrati segnali incoraggianti, come la ripresa dei consumi e il significativo rimbalzo della produzione industriale.

Preoccupazioni per il lavoro e il crescente risparmio

La Bce, per contro, ha rilevato che nello stesso tempo perdurano le modeste condizioni del mercato del lavoro e la tendenza delle famiglie ad aumentare i risparmi in maniera precauzionale, comportamento che incide nei programmi di spesa dei consumatori. D’altronde le deboli prospettive commerciali e l'elevata incertezza riscontrata stanno pesando sugli investimenti, così come la debolezza dell'economia globale continua ad ostacolare la domanda estera di beni e servizi nell’area.

Atteso rimbalzo dell’attività nel terzo trimestre

Secondo Lagarde, “l'attivita' nell'Eurozona dovrebbe rimbalzare nel terzo trimestre, man mano che le misure di contenimento vengono ulteriormente allentate, sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, da una posizione di bilancio espansiva e da una ripresa dell'attività globale, sebbene permangano incertezze sulla velocità e sulla portata complessiva del rimbalzo”. In generale, ha affermato, “l'entità della contrazione e della ripresa dipenderanno in modo cruciale dalla durata e dall'efficacia delle misure di contenimento, dal successo delle politiche per mitigare gli effetti negativi sui redditi e sull'occupazione e dalla misura in cui offerta e domanda interna sono permanentemente colpiti. Nel complesso, il Consiglio direttivo valuta che il saldo dei rischi con le prospettive di crescita dell'area dell'euro rimanga orientato al ribasso”.

Misure di politica monetaria efficaci e adeguate

Al termine del consiglio direttivo la Bce ha comunicato che "è pronta a regolare tutti i suoi strumenti, come opportuno, per assicurare la convergenza dell'inflazione verso il suo obiettivo in maniera sostenibile". L’Istituto, inoltre, ha ribadito che continuerà gli acquisti di debito col programma per l'emergenza pandemica ‘Pepp’ “almeno fino a giugno 2021” conducendoli "in maniera flessibile nel tempo, per classi di asset e fra le giurisdizioni”. Al riguardo, Lagarde ha affermato che l'insieme di misure di politiche monetarie, dal ‘Pepp’ alla liquidità, al momento “è efficace, adeguato e sta funzionando”.

L’accelerazione dell’euro può incidere sulla ripresa

Tuttavia, ha notato Kaspar Hense, senior portafoglio manager di BlueBay Asset Management, la Bce non ha fatto alcun accenno all’impatto negativo che può avere un rafforzamento dell’euro. “Crediamo - ha detto - che in qualche modo la Banca Centrale alzerà la voce se l’euro si avvicinerà a 1,20: fino ad allora sembra che la moneta abbia spazio per apprezzarsi ulteriormente”. Secondo Anna Stupnytska, global macro economist Fidelity International, le prossime mosse della Bce “dipenderanno da come si evolverà la diffusione del virus e dall’efficacia degli interventi politici, anche se eventuali sue nuove azioni potrebbero essere intraprese a settembre o dicembre”.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

bce tassi produzione industriale outlook
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