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BlueBay: outlook positivo per debito, ma con stabilità politica
Serve stabilità politica per ridurre costi di finanziamento debito pubblico italiano, le cui prospettive sono positive, nonostante sia aumentato a seguito alle misure economiche adottate dal Governo contro la pandemia. Lo stimano in BlueBay, notando la recente volatilità sugli spread dei Btp.
Il 2021 è iniziato in un contesto simile a quello segnato nella maggior parte del 2020: le restrizioni dovute al coronavirus che bloccano l’Europa. Sebbene l’outlook per il secondo semestre sia più promettente, grazie alle campagne di vaccinazione, i primi mesi saranno impegnativi. L’Italia non fa eccezione da questo punto di vista: il Governo di recente ha annunciato un nuovo pacchetto di stimoli da 30 miliardi di euro finanziato a debito, che farà salire il deficit al 9% del Pil nel 2021, rispetto a un livello del 7% inizialmente previsto. Tuttavia, gli esperti credono che la sostenibilità del debito passerà in secondo piano quest’anno, mentre l’Europa cercherà di riprendersi dalla pandemia in corso.
I riflettori di Bruxelles sul Recovery plan
Per contro, le istituzioni europee e le agenzie di rating porranno l’attenzione sulle riforme a sostegno della crescita adottate dal Governo Conte e sull’uso ottimale dei 200 miliardi previsti dal Recovery Fund dell’Unione Europea. Un rischio politico contenuto, ma con un occhio al Governo che verrà, e che rimarrà comunque un fattore fondamentale quest’anno per quanto riguarda l’implementazione delle riforme. Lo sostiene tra gli altri Neil Mehta, assistant portfolio manager di BlueBay Asset Management, secondo cui dal punto di vista dei mercati, il modo in cui l’Italia interagisce con Bruxelles ha sempre avuto un peso nel determinare i costi di indebitamento del Paese negli ultimi anni.
Serve stabilità politica per ridurre costi di finanziamento debito
Proprio per questo motivo la recente incertezza politica (con l’uscita dalla maggioranza di Italia Viva e con le successive dimissioni di Conte) si è tradotta in volatilità sugli spread dei Btp. Mantenere bassi i costi di rifinanziamento – secondo Mehta - è un fattore cruciale per portare avanti un programma di crescita: per questo, è essenziale una rapida risoluzione della crisi politica, evitando di andare alle elezioni grazie alla nomina di Mario Draghi e di spianare la strada ai partiti più euroscettici. Inoltre, la Banca d’Italia prevede una crescita del 3,5% nel 2021, un livello più basso rispetto alle aspettative dei mercati, quindi qualunque rischio di ribasso rispetto a questa previsione avrebbe ripercussioni sostanziali sull’outlook complessivo del Paese.
La Bce è sempre impegnata ad acquistare bond italiani
La Bce rimane ben saldamente impegnata ad acquistare i governativi italiani fino a marzo 2022, supportando l’offerta di Roma di bond nel breve e ancorando i costi di rifinanziamento nel processo. In questo senso, osservano gli esperti, i timori circa potenziali declassamenti da parte delle agenzie di rating sono diminuiti, come dimostra l’esempio di S&P che ha deciso di alzare l’outlook dell’Italia a fine anno, proprio con questa premessa. Prima della seconda ondata di contagi (e conseguenti restrizioni), le previsioni erano per un surplus primario dell’Italia nel 2021, con il debito/Pil che avrebbe toccato il picco intorno al 150%. Queste aspettative ora sono più incerte col debito/Pil vicino al 155%.