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Bond: high yield e prestiti bancari tra gli asset da preferire
I bond high yield grazie al miglioramento della qualità del credito in questo segmento e i prestiti bancari sono un’opzione valida per l’esposizione creditizia. Gli analisti suggeriscono di tenere monitorato i blue bond, visto il potenziale crescente per il settore legato alla blue economy.
I rendimenti di molti settori del credito sono vicini ai massimi pluriennali e questo potrebbe suggerire l’idea che potrebbe essere vantaggioso continuare a investire in questo settore. Tuttavia, è bene fare la tara a questa condizione. Infatti, segnala Arif Husain, head of international fixed income di T. Rowe Price, gli spread creditizi sono relativamente stretti e c’è sempre il rischio di una possibile recessione dell’economia o dei mercati finanziari, per cui i gestori potrebbero preferire ridurre l’esposizione verso i settori del credito. In generale, l’esperto invita gli investitori a non lasciarsi tentare solo dal fatto che i tassi di default sono attualmente vicini allo zero.
Non guardare solo ai bassi tassi di default
Guardando al rischio creditizio, alcuni investitori potrebbero essersi lasciati cullare dai tassi di default prossimi allo zero che hanno caratterizzato i mercati sin dalla crisi globale del 2008-2009. Anche dopo la pandemia, il numero dei fallimenti è rimasto stabile, poiché i vari programmi governativi hanno colmato il divario di salute finanziaria della maggior parte delle società. Tuttavia, stima Husain, nel 2024 è probabile che ci sia una recessione globale che farebbe sensibilmente salire il numero delle insolvenze. Rischia così di chiudersi una fase favorevole, dopo che molte società emittenti, dal 2020, hanno beneficiato di tassi bassi per rifinanziare il debito a tassi più elevati.
Lo spettro di una recessione dei mercati
Quasi quattro anni dopo però, secondo l’esperto, alcune società potrebbero trovarsi di fronte a un muro di bond in scadenza, che le costringerà a ricorrere ai mercati per nuovi finanziamenti. Nel caso si verificasse una recessione dei mercati - che Husain ritiene più probabile di una recessione economica - gli spread aumenterebbero, facendo lievitare il costo delle nuove emissioni e aumentando potenzialmente l'onere del debito per le aziende. In un'ottica più ampia dei settori del credito societario, i bond high yield e i prestiti bancari (che di solito hanno un rating non investment-grade), secondo l’esperto, potrebbero essere aree attraverso cui assumersi una dose di rischio nel portafoglio.
La qualità del credito high yield è migliorata
C’è un altro motivo a favore, la qualità degli emittenti high yield è costantemente migliorata dalla crisi finanziaria globale. A novembre 2023, il 53% del mercato globale dei bond high yield aveva un rating BB, rispetto al 38% dell'inizio del 2004. Sebbene gli spread delle obbligazioni high yield non siano particolarmente ampi su base storica, la loro combinazione di una migliore qualità del credito e di rendimenti interessanti può rappresentare, insiste Husain, una buona fonte di esposizione creditizia, anche se un'analisi completa del credito è sempre essenziale a causa del rallentamento della crescita globale. Ci sono alcune opportunità interessanti nei bond societari investment-grade a breve scadenza.
Analizzare bene i fondamentali
Anche perché i rendimenti di questo segmento si stanno avvicinando a quelli dei bond societari a lungo termine, offrendo così un carry interessante abbinato a un minor rischio grazie alla loro scadenza più breve. Il segmento a lunga scadenza del mercato societario investment-grade, soprattutto Usa, appare molto poco attraente per chi non è costretto a investire in questo segmento. Per questo, prima di fare una scelta, è bene analizzare i fondamentali. In questo contesto, spiccano i blue bond che forniscono finanziamenti per progetti di salute degli oceani e di gestione delle risorse idriche, estremamente necessari per affrontare il degrado degli ecosistemi di oceani e acque interne.
La scommessa dei blue bond
Stati, banche di sviluppo e società possono emettere blue bond per raccogliere capitali per colmare il divario di finanziamento dei progetti che generano benefici ambientali legati all'acqua. Sebbene i blue bond rappresentino solo una piccola fetta del mercato globale del reddito fisso, le dimensioni della blue economy e i problemi che deve affrontare indicano che questo segmento potrebbe crescere in modo sostanziale. Secondo le stime Onu, i settori legati agli oceani contribuiscono all'economia globale per 2.500 miliardi di dollari, con oltre 30 milioni di occupati. Nel mondo, l'aumento della domanda e dei problemi legati all’offerta di acqua ha recato difficoltà nell’accesso all'acqua a circa 2 miliardi di persone. Di fronte a questi dati, è difficile opporsi a una partecipazione selettiva a questo nuovo segmento.