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Borse europee: la ripresa continuerà anche nel 2022
Nel 2022, secondo Schroders, le Borse europee continueranno a premiare gli investitori grazie a un’economia che continuerà a crescere. Previsti utili in crescita. Tra i settori più promettenti finanziari e industriali, soprattutto quelli attivi nell’ambito green. Uniche nubi: inflazione e Covid.
Le Borse europee guardano con ottimismo al prossimo anno perché, sostengono gli analisti, l’economia del continente continuerà a crescere a un passo spedito. I presupposti ci sono tutti: la domanda resta forte, gli utili delle imprese sono aumentati e ci sono margini per un loro ulteriore incremento e poi c’è un’ondata d’investimenti in arrivo, con molti settori impegnati da un lato a riconfigurare le loro catene di approvvigionamento e, dall’altro, a passare a tecnologie sostenibili. Ci saranno infine importanti stimoli in arrivo. Il budget Ue a lungo termine e la spesa per il NGEU coprono il periodo 2021-27: gran parte di questi fondi sarà diretta a progetti ‘green’, nell’ambito della sostenibilità.
Poche le nubi all’orizzonte: inflazione e Covid-19
All’orizzonte però ci sono alcune nubi che vale tenere monitorate. Una di queste è rappresentata dalla pandemia, anche se al momento appaiono improbabili nuovi lockdown ‘duri’ grazie al tasso alto di vaccinazione raggiunto nei Paesi europei più sviluppati. Altra incognita da non sottovalutare è l’inflazione che, se rimanesse alta, potrebbe comprimere l’espansione (soprattutto nella seconda parte del 2022) perché è probabile che, con conseguenti tassi d’interesse più elevati, il panorama d’investimento cambierebbe molto. Anche se le attuali tensioni sono generate da fattori temporanei ci sono ragioni, secondo Martin Skanberg, fund manager di Schroders, per cui l’inflazione potrebbe non scendere.
I ‘motori’ dei prezzi
Tra i fattori di spinta c’è la riconfigurazione delle catene dei fornitori che porterà a costi più elevati, poiché le aziende cercano fornitori più vicini geograficamente. In scia c’è l’aumento dei prezzi legato alle emissioni di carbonio (nel 2021, tale prezzo è raddoppiato nell’Ue). Intanto, molti settori stanno affrontando carenze di manodopera che possono far salire i salari. I prezzi dell’energia, infine, sono già nettamente più alti, e i lavoratori potrebbero cercare salari più alti per compensare questo aumento del costo della vita. C’è il rischio, secondo l’esperto, che tutti questi aumenti a cascata contribuiscano a consolidare le aspettative di un’inflazione più alta.
Le imprese continuano a macinare profitti
Gli utili aziendali nell’Eurozona, stima Skanberg, aumenteranno di circa il 50% su base annua quest’anno (percentuale gonfiata dalla base di calcolo riferita al 2020) e dell’8-9% nel prossimo. La domanda è stata finora robusta a sufficienza da permettere a molte aziende di aumentare i prezzi per compensare l’aumento dei costi. Queste, prevede il gestore, potrebbero trovarsi in una posizione molto forte nel 2022 in termini di margini di profitto se le pressioni sui costi diminuiranno. In questo contesto, l’Europa è ben posizionata per beneficiare della riorganizzazione delle catene di approvvigionamento, in particolare nei settori dei beni capitali e tecnologico (soprattutto nel settore dei chip).
I settori più avvantaggiati
Sugli scudi dovrebbero finire anche i titoli finanziari, soprattutto quelli bancari, che tendono a performare bene quando l’inflazione e i tassi d’interesse sono in aumento, in quanto ciò permette loro di riprezzare i prestiti a loro vantaggio. L’esperto di Schroders vede un potenziale anche nelle imprese industriali, per le quali l’energia green rappresenta una nuova area di crescita. L’Europa, su questo punto, vanta molte aziende leader di mercato nelle tecnologie sostenibili, come carburanti rinnovabili, auto elettriche o riciclaggio dei metalli. Tuttavia, è bene fare molta selezione anche nello spazio ‘green’, soprattutto quando si parla di singoli titoli da mettere nei portafogli.
Un occhio a Bce, quadro geopolitico ed elezioni francesi
Skanberg sostiene che l’attuale slancio dell’azionario continuerà nella prima parte del 2022. Sono attese fusioni e acquisizioni, che potrebbero aggiungere ulteriore impeto, mentre le società colgono l’ultima opportunità di trarre vantaggio dei finanziamenti a basso costo. Tuttavia, aggiunge, i rischi posti dall’inflazione e dall'azione (o inazione) della Bce potrebbero aumentare durante l’anno. Non si possono sottovalutare i rischi geopolitici: le tensioni tra Usa e Cina potrebbero riaccendersi, ma ci sono rischi più vicini, come mostra la crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Ue. Altra incognita sono le elezioni presidenziali francesi di aprile, che meritano di essere seguite da vicino.