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Economia: quadro italiano e mondiale a macchia di leopardo
Prometeia prevede nel 2024 per il Pil globale una crescita del 3,2% e per quello italiano, grazie a una domanda esterna più forte e agli investimenti legati al Pnrr, uno spunto dello 0,8%. Il settore edilizio è destinato a rallentare con la fine del Superbonus.
Il quadro che fa da sfondo all’economia italiana e a quella mondiale è a macchia di leopardo: ci sono cose che vanno bene, come il rientro diffuso delle pressioni inflative e altre che destano invece qualche timore. È quanto emerge dal report di ottobre di Prometeia, dove si evidenzia che il nostro Pil nel secondo trimestre ha registrato una crescita modesta, mettendo in luce una chiara tendenza verso il rallentamento. A livello internazionale, la domanda globale si presenta debole, con un impatto piuttosto significativo riconducibile alla Cina. Questo calo della domanda, rilevano comunque gli stessi esperti, sta contribuendo al calo dei prezzi delle materie prime, il che aiuta a contenere l'inflazione. Di riflesso, le Banche centrali possono concentrare i loro sforzi su una possibile riduzione dei tassi, aiutando la congiuntura.
Le incertezze di Stati Uniti e Cina
Intanto arrivano segnali contradditori dalle principali locomotive mondiali: negli Stati Uniti, i dati relativi al mercato del lavoro riflettono un'economia in fase di frenata, mentre in Cina la crisi del settore immobiliare sta colpendo duramente sia i consumi interni sia gli investimenti. Nell'Eurozona, invece, le sfide strutturali che colpiscono i settori manifatturieri chiave stanno limitando la possibilità di implementare misure fiscali espansive, frenando ulteriormente la crescita economica complessiva. Questa situazione, spiegano in Prometeia, dipinge un quadro globale complesso, in cui la sinergia tra fattori economici interni e internazionali crea un clima di incertezza, influenzando le scelte di politica economica a livello mondiale. Ci sono però anche le incognite del quadro geopolitico e le elezioni Usa.
Quest’anno il Pil globale si dovrebbe fermare a +3,2%
Proprio l'esito delle elezioni presidenziali statunitensi potrebbe comportare rischi forti per l'economia globale, soprattutto a causa della possibilità che Trump reintroduca aumenti tariffari sull’import. Questo scenario, secondo gli esperti, potrebbe innescare nuove tensioni commerciali, con ripercussioni su scala mondiale. Nonostante le incertezze che continuano a pesare sul contesto globale, Prometeia prevede sempre un atterraggio morbido per l'economia mondiale, con una crescita del Pil di quest’anno del 3,2%, con un lieve rallentamento al 2,9% nel 2025. Oltreoceano la politica della Fed dovrebbe contrastare il rallentamento della crescita, che nel secondo trimestre ha registrato un solido +0,7% congiunturale. Il Pil Usa nel 2024 dovrebbe crescere del 2,6% (+2,3% indicato nel report di luglio) e dell’1,5% nel 2025.
Pil italiano +0,8% nel 2024
Nonostante le incertezze che persistono a livello internazionale, gli esperti di Prometeia prevedono per il Pil del nostro Paese una crescita dello 0,8% per quest’anno (partendo dallo 0,6% consolidato nella prima metà), il che suggerisce che nel secondo semestre è in atto un rallentamento anche se non ci sarà nessuna recessione. Per il 2025, gli esperti stimano una crescita simile allo 0,8%, sostenuta da una domanda esterna più forte, in particolare dalla Germania, e da una maggiore domanda interna favorita dall'inflazione più bassa e dai maggiori investimenti del Pnrr. Quest’anno la performance dell’economia italiana sarà comunque superiore a quella dell’Eurozona (stimata a +0,7%, perché frenata dal calo degli investimenti e dei consumi privati), ma è destinata a perdere l’aggancio con questa nel 2025 (+1%).
Frenata per l’edilizia residenziale, famiglie prudenti
In Italia il settore dell'edilizia residenziale sperimenterà una flessione con la fine dell'incentivo Superbonus, sebbene i fondi Pnrr continueranno a sostenere investimenti edilizi più ampi. Si prevede che il debito pubblico aumenterà nel 2024, invertendo i recenti cali, a causa proprio del Superbonus. Nel Belpaese gli investitori privati saranno la principale fonte di finanziamento, poiché le partecipazioni dell'Eurosistema saranno ridotte dalle misure di restringimento quantitativo. Tuttavia, per quanto riguarda i consumi delle famiglie, questi si muoveranno con prudenza nel prossimo futuro e il loro trend continuerà a livelli inferiori a quelli riscontrati prima del Covid. Mercato del lavoro sempre tonico, con il tasso di disoccupazione sceso al 6,8%, il più basso dal 2008 (anche se c’è un calo delle ore lavorate).