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Etf: il successo dei prodotti passivi
Dietro al successo dei prodotti passivi come gli Etf ci sono le loro caratteristiche: efficienti perché rapidi a seguire l’andamento dei mercati, trasparenti nei costi e liquidi perché sono quotati. Nel 2000 valevano 80 miliardi di dollari in gestione, mentre oggi superano 6 trilioni.
Gli investitori alla scoperta degli Etf, strumenti interessanti da mettere nei portafogli perché sono in grado di cogliere in modo rapido i trend di fondo dei mercati cui fanno riferimento. Tra le altre qualità di questi ‘prodotti passivi’, che non si possono sottostimare se si punta ad avere un portafoglio efficiente e diversificato, ci sono la semplicità, la convenienza e la trasparenza. Il fatto che abbiano affrontato brillantemente la forte volatilità vista all’inizio anno dimostra, secondo quanto emerso nell’incontro R-Evolution di Assogestioni-FocusRisparmio, che sono pronti ad adeguarsi alle future evoluzioni del mercato.
Portafogli più efficienti e diversificati
Proprio per questo si sta evolvendo l’attenzione degli investitori verso la gestione passiva, dove sempre più attori utilizzano fondi-indice ed Etf per rendere i propri portafogli più efficienti e diversificati. L’opportunità di poter avere a disposizione una gamma di strategie molto ampia, permette infatti di poter modulare le scelte in base ai trend in atto e alle tematiche emergenti. Nel 2000 gli Etf valevano 80 miliardi di dollari in gestione a livello globale, mentre oggi superano 6 trilioni. Le due caratteristiche che li hanno fatti decollare, dice Lorenzo Alfieri, vicepresidente di Assogestioni, sono l’efficienza nei costi e la trasparenza.
Strumenti quotati ed estremamente liquidi
Ma cosa sono esattamente gli Etf (acronimo di Exchange Traded Funds)? Sono un tipo di fondi d’investimento a gestione passiva e la loro strategia è di replicare la performance del mercato (con un indice benchmark) cui fanno riferimento. La loro caratteristica permette anche ai piccoli investitori di accedere ai principali indici di mercato senza per questo esporsi alla volatilità dei singoli titoli (che possono essere azioni, obbligazioni o materie prime). Sono strumenti quotati e quindi sono estremamente liquidi,ovvero permettono all’investitore di realizzare rapidamente o comprare e vendere senza il rischio di una svalutazione del capitale.
Le Banche centrali hanno comprato Etf per immettere liquidità
Il brillante comportamento dimostrato dagli Eft nelle fasi più concitate dei mercati durante l’emergenza sanitaria rappresenta, secondo gli esperti, un passaggio epocale sia nella loro storia di strumento finanziario, sia per la percezione che ne ha oggi il risparmiatore. Non è un caso, osservano, che la Fed e le altre Banche centrali abbiano comprato proprio Etf per immettere liquidità nel sistema in quel periodo. Quando a marzo c'è stata una situazione di forte stress e non c'era liquidità, gli Etf trattavano con volumi 5 volte superiori rispetto ai sottostanti.
Il futuro roseo
Gli esperti prevedono che gli Etf continueranno ad avere raccolte nette sempre più significative, perché si sono rivelati stabili e perché rappresentano un modo per entrare su mercati altrimenti difficilmente accessibili. Per questo sempre più consulenti chiedono una formazione specifica sull’argomento, su come inserire i prodotti passivi nei portafogli dei loro clienti. Sul mercato c’è infatti una forte esigenza di proporre soluzioni di investimento semplici in passivo, costruite unendo le competenze di fabbrica prodotto e distributore con l’obiettivo di gestire l’elevato livello di liquidità sui conti correnti degli italiani.