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Fondi: a gennaio il patrimonio gestito aggiorna il record
Il 2021 è iniziato col botto per l’industria del risparmio: la raccolta netta è positiva per 12,5 miliardi e le masse hanno ritoccato il massimo assoluto a 2.423 miliardi. L’attenzione degli investitori si è diretta sulle gestioni collettive e, in particolare, sui fondi azionari.
L'industria del risparmio gestito più forte della crisi sanitaria, con gli investitori allettati dalla prospettiva di una prossima ripresa dell’economia. Infatti, a gennaio, ad attirare la loro attenzione sono stati soprattutto i fondi azionari. A performance dei mercati, allo stesso tempo, ha contribuito a spingere al nuovo record storico le masse gestite dagli operatori. Il nuovo anno, insomma, è iniziato in modo brillante: il patrimonio gestito ha aggiornato il massimo assoluto salendo a 2.423,6 miliardi di euro, dai 2.421,5 miliardi registrati alla fine dello scorso anno.
Raccolta netta positiva per 12,5 miliardi di euro
A gennaio, secondo quanto emerge dalla mappa di Assogestioni, la raccolta netta è positiva per +12,5 miliardi di euro, in controtendenza dopo i -15,4 miliardi accusati in dicembre. Dietro questa performance ci sono in particolare le movimentazioni del gruppo Generali, che a gennaio segnano un saldo positivo per oltre 10,1 miliardi, mentre a dicembre un'operazione tecnica legata alla semplificazione amministrativa della gestione del portafoglio di un cliente istituzionale (e non quindi a reali deflussi) si è tradotta per il gruppo triestino, ai fini della metodologia dell’associazione, in un saldo negativo per circa 26 miliardi.
La locomotiva delle gestioni collettive
Gennaio, comunque, ha visto le gestioni collettive segnare complessivamente una raccolta netta di +5,12 miliardi di euro, dopo +5 miliardi registrati a dicembre, con i flussi sui fondi aperti in netto rafforzamento, a +4,6 miliardi (da +2,8 mld del mese precedente), mentre si è sensibilmente raffreddato l’interesse per i fondi chiusi, che si fermano a +474 milioni dopo i +2,17 miliardi consolidati a dicembre. Radicale inversione di rotta nelle gestioni di portafoglio, con una raccolta netta positiva per +7,3 miliardi dopo -20,4 miliardi di dicembre, sulla spinta dei mandati istituzionali (+7 miliardi dopo -21,1 mld), mentre i flussi netti sui retail praticamente si dimezzano, a +353 milioni (da +679 mln di dicembre).
L’attenzione si concentra sui fondi azionari
Tra i fondi aperti, le preferenze degli investitori si sono indirizzate ancora una volta sui fondi azionari, che segnano una raccolta netta di +1,83 miliardi di euro, anche se con meno enfasi di quanto registrato nel corso di dicembre (+3,38 miliardi). Più vivace l’interesse ricevuto dai bilanciati, che segnano flussi netti positivi per 1,54 miliardi, praticamente raddoppiati rispetto ai 747 milioni del mese precedente. È invece diminuito l'appeal degli obbligazionari, che segnano entrate nette per +903 milioni contro i +1,6 miliardi di dicembre.
Ancora pesanti uscite dai flessibili
Ancora una profonda emorragia sui flessibili, che a gennaio hanno accusato deflussi per -1,38 miliardi, dopo -897 milioni di dicembre. Il primo mese del 2021 ha invece registrato un ritorno di fiamma per i monetari, che segnano afflussi netti per +1,8 miliardi (dopo -2 miliardi). I fondi di diritto italiano registrano complessivamente un saldo delle sottoscrizioni negativo per -818 milioni (da +789 mln), mentre i fondi esteri mettono a segno +5,5 miliardi (dopo +2 mld). A guidare la classifica in termini di raccolta sono gruppo Generali, Credito Emiliano, Jp Morgan AM.