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Fondi: accelera la raccolta in ottobre, decimo mese positivo
Le sottoscrizioni dell’industria del risparmio sono tornate a correre in ottobre, che chiude con flussi netti per 6,4 miliardi. Nel mese, grazie sia all’attività di raccolta sia a quella di gestione, il patrimonio gestito ha riavvicinato il suo record assoluto, salendo a 2.560,65 miliardi di euro.
L’industria del risparmio gestito allunga a dieci mesi la raccolta netta positiva, mettendo a segno in ottobre anche una robusta accelerazione dopo la pausa ‘tecnica’ che il settore si è preso in settembre. Complessivamente il sistema ha totalizzato flussi per 6,4 miliardi di euro, che si contrappongono al più modesto risultato (+31 milioni) del mese precedente.
È quanto emerge dalla tradizionale mappa mensile di Assogestioni, secondo cui dall’inizio dell’anno il settore ha richiamato sottoscrizioni per 76,2 miliardi di euro. Rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo dello scorso anno, segnato dalla pandemia, i flussi netti sono più che quadruplicati (il dato mensile rispetto all’ottobre del 2020 è, invece, più che raddoppiato).
Il patrimonio gestito è sui massimi
Numeri che provano il buon momento attraversato dal risparmio, che vede la preferenza degli investitori per il rischio (azionario) davanti ai fondi bilanciati. Spicca, per contro, la disaffezione per l’obbligazionario e i fondi monetari. In ottobre, grazie sia all’attività di raccolta sia a quella di gestione, il patrimonio gestito ha riavvicinato il suo record assoluto, salendo a 2.560,65 miliardi di euro dai 2.544 miliardi di settembre, a un passo quindi dal record di 2.561,4 miliardi aggiornato appena lo scorso agosto. Secondo i dati dell’associazione, il 52% degli asset è allocato nelle gestioni collettive, con il patrimonio dei fondi aperti che ha messo a segno un nuovo massimo storico a 1.249 miliardi. Il restante 48% delle masse è investito nei mandati.
Nelle gestioni collettive brillano i fondi aperti
Anche se ottobre ha visto un brillante recupero delle gestioni di portafoglio, la maggior parte degli investitori resta concentrata sulle gestioni collettive, che nel mese hanno richiamato flussi netti per 3,4 miliardi di euro a fronte dei 773 milioni arrivati nel mese di settembre. Da gennaio il comparto segna flussi netti per 59,95 miliardi. I fondi aperti hanno fatto la parte del leone, raccogliendo 2,73 miliardi (357 milioni nel mese precedente), per un saldo da inizio anno che ammonta a 55,49 miliardi. Crescita più modesta per i fondi chiusi, che spuntano 673 milioni (+416 milioni in settembre), per complessivi 4,47 miliardi da gennaio.
L’imperioso risveglio dei mandati istituzionali
Netta inversione di rotta per le gestioni di portafoglio, che in ottobre mettono a segno sottoscrizioni nette per 2,97 miliardi di euro, dopo deflussi per 741 milioni accusati nel mese precedente. Da inizio anno il saldo è comunque positivo per 16,24 milioni. Nel dettaglio, secondo la mappa di Assogestioni, i mandati istituzionali registrano flussi netti per 1,76 miliardi dopo i -1,67 miliardi del mese precedente, per un saldo da inizio anno che è positivo per 7,07 miliardi di euro. Il segmento retail segna sottoscrizioni nette per 1,21 miliardi (928 milioni), per un saldo dei primi dieci mesi dell’anno pari a 9,17 miliardi.
In accelerazione i fondi azionari, uscite da bond e monetari
L’interesse dei risparmiatori ancora una volta si è concentrato sui prodotti azionari, che in ottobre registrano sottoscrizioni per 2,51 miliardi (un miliardo nel mese precedente), per un saldo da gennaio pari a 27,95 miliardi. Nella scaletta delle preferenze si sono collocati i fondi bilanciati, che segnano flussi netti per 1,84 miliardi (2,28 miliardi), per un totale da inizio anno di 20,3 miliardi. Ancora un segno negativo, invece, per i fondi obbligazionari, pari a -203 milioni dopo i -655 milioni di settembre (per un saldo nei primi dieci mesi di 8,97 miliardi).
Spunto positivo per i flessibili (+775 milioni dopo -365 milioni di settembre, per un saldo da gennaio di -2,08 miliardi). Maglia nera del mese spetta ai fondi monetari, che chiudono ottobre con uscite per 2,2 miliardi (-1,9 miliardi in settembre), per un bilancio positivo da inizio anno che si assottiglia a 604 milioni.