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Fondi: chi vince e chi perde nel primo trimestre
Prezzi allettanti e migliorate prospettive di crescita nel trimestre hanno favorito i fondi ed ETF legati all’high tech e alle comunicazioni. Bene anche gli strumenti specializzati nei singoli Paesi come Italia, Taiwan e Germania. Fanalino di coda la Turchia. Riscoperto anche l’obbligazionario.
Il primo trimestre di quest’anno è stato caratterizzato da un cambio di passo, se non proprio una ritrovata strategia da parte degli investitori, nel panorama dei fondi d’investimento ed ETF. Questa svolta è stata determinata, oltre che dalle attese legate all’andamento dell’economia in generale, dalle quotazioni che in molti ambiti avevano raggiunto livelli molto allettanti (come nel caso dell’obbligazionario), da fattori contingenti (tipo le tensioni nel settore bancario respirate su entrambe le sponde dell’Atlantico) e dalla correzione del dollaro statunitense (che ha favorito soprattutto il rimbalzo dei mercati emergenti). Una ricerca di Morningstar individua chi - in questo periodo - ha brillato e chi, al contrario, ha perso appeal tra gli investitori.
Ai primi posti della classifica tecnologia e comunicazione
La classifica si è ribaltata rispetto a quanto visto nell’ultima parte del 2022. I primi posti del ranking sono occupati dai fondi azionari specializzati nei settori high tech, che portano a casa un rialzo del 13,37% che compensa però solo in parte le massicce perdite (-32%) dello scorso anno. Ad agevolare la performance, secondo l’analisi, hanno contribuito le aspettative sui tassi e la ripresa della domanda, oltre che i prezzi attraenti e le loro caratteristiche difensive. Interessante anche il rimbalzo scritto dai fondi legati ai servizi di comunicazione (+13,36%), anche se bisogna precisare che una grande parte di questo progresso è da ascrivere alla performance di Meta Platforms che, dopo il crollo accusato nel 2023 (-62%), ha guadagnato nel trimestre il 75,45%.
Italia, Taiwan e Germania per i singoli Paesi
Nel primo quarto del 2023 spicca, nella classifica dei migliori fondi ed ETF di alcune categorie specializzate su singoli Paesi, anche l’Italia, che ha tratto beneficio dallo slancio registrato dai finanziari e dai beni di consumo ciclici. A fianco del nostro Paese, troviamo anche le performance scritte da Taiwan (trainata dall’industria dei semiconduttori) e dalla Germania (grazie alla buona intonazione di tecnologici e industriali). Nel complesso, i comparti che investono nell’Eurozona si sono comportati meglio di quelli focalizzati sulle Borse di tutto il Vecchio continente e sugli Stati Uniti. Nel trimestre, per scendere nel dettaglio, gli investitori in fondi ed ETF azionari globali hanno registrato rendimenti medi tra 6,10% dei prodotti growth e 2,99% dei value.
Fanalino di coda la Turchia, alla ribalta l’obbligazionario
Il fondo della classifica è occupato dai fondi azionari attivi in Turchia, da quelli sulle commodity, le cui dinamiche riflettono la brusca correzione accusata dal gas, e da quelli systematic trend in dollari. Questi ultimi, ricordano in Morningstar, sono stati tra i migliori nel 2022, assieme ad altre strategie alternative che replicano gli hedge fund, e hanno scontato l’inversione del reddito fisso. Al contrario, fondi ed ETF obbligazionari segnano un deciso recupero dopo un anno difficile. I governativi in euro sono saliti in media dell’1,63% (-15,58% nel 2022) e quelli a breve +0,77% (-7,21%). I corporate bond in euro spuntano rialzi superiori a +1,2% e quasi il 2% gli high yield. I portafogli obbligazionari diversificati si fermano vicino all’1,1%.
La correzione del dollaro, un occhio al mercato immobiliare
Meritano un approfondimento gli effetti della correzione subita dal dollaro, condizionato dalla prospettata recessione oltreoceano e dal terremoto che ha interessato il sistema bancario locale. I fondi e gli ETF specializzati sul debito emergente in valuta forte chiudono il trimestre con un bilancio in media negativo per la parte denominata in euro (-0,24%), mentre è positivo l’andamento di quelli in valuta locale (+2,64%). Tra i temi emersi nel primo trimestre che meritano di essere monitorati nei prossimi mesi, secondo Morningstar c’è quello dei fondi e degli ETF specializzati nel settore immobiliare indiretto. Questi asset con focus sull’Europa hanno perso in media il 4,5% e i segnali che arrivano dal mercato immobiliare, indica la Bce, sono poco rassicuranti.