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Il mattone si conferma leader negli investimenti
Il mattone ha un posto speciale nel portafoglio dei risparmiatori italiani e anche con una resa molto elevata rispetto ad altri tipi di investimento. Il vivace interesse registrato lo scorso anno da questo mercato sta continuando anche in questo avvio del 2019.
Che sia reale o finanziario, il mattone resta leader nel portafoglio dei risparmiatori italiani. Tra l’altro con una resa molto elevata rispetto a quanto abbiano premiato negli ultimi anni altri tipi di investimento. È quanto emerge dal rapporto 2019 “I fondi immobiliari in Italia e all’estero” presentato da Scenari Immobiliari, in collaborazione con lo studio Casadei. Inoltre il vivace interesse registrato lo scorso anno da questo mercato sta continuando anche in questo avvio del 2019, grazie soprattutto all’effetto locomotiva del comparto residenziale. Insomma, come recita la ricerca (giunta alla sua 34.esima edizione), “il mattone sul trono degli investimenti a livello mondiale. Il fenomeno più importante è stata la crescita del risparmio gestito in immobili attraverso fondi immobiliari (quotati e non) e Reits. Lo scorso anno, a livello mondiale, il fenomeno più rilevante è stata la crescita del risparmio gestito in immobili attraverso fondi immobiliari (quotati e non) e Reits: +3,5% annuo a 2.930 miliardi di euro.
Nel 2018 patrimonio dei fondi immobiliari +13,8% a 66 mld
Il buon andamento del mercato immobiliare e un incrementato interesse per una gestione professionale, fanno crescere ancora il comparto dei fondi immobiliari italiani, ormai ai primi posti in Europa. Un ruolo importante riguarda le dismissioni pubbliche che, secondo le informazioni note, dovrebbero utilizzare in buona parte lo strumento fondo. Il patrimonio immobiliare detenuto dai 450 fondi attivi nel 2018 è superiore a 66 miliardi di euro, con un incremento del 13,8 per cento in un anno. Le previsioni per il 2019 indicano un patrimonio di almeno 75 miliardi (+12,1%).Il fatturato complessivo delle sgr è stato di circa 420 milioni di euro nel 2018, con circa 1.200 addetti. Gli acquisti nel corso dell’anno sono stati pari a 6,1 miliardi di euro a fronte di 3,5 miliardi di dismissioni.
Entro tre anni l’Italia al top in Europa
Per quanto riguarda l’Italia, ha affermato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, “l’obiettivo di un patrimonio dei fondi a 80 miliardi, che ci porterebbe al terzo posto in Europa, potrebbe essere raggiungibile entro tre anni”. Secondo il rapporto, in Europa sono operativi oltre 1.870 veicoli a contenuto immobiliare, con un patrimonio complessivo pari a circa 1.100 miliardi di euro.
Focalizzandosi sugli otto Paesi europei considerati dal Rapporto (Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Svizzera e Italia) emerge che il ritmo di crescita del patrimonio dei fondi non si è arrestato e nel 2018 si è avuto un progresso di oltre dieci punti percentuali, dopo la variazione maggiore realizzata nel decennio nel 2017. Lo scorso anno si è chiuso con un patrimonio totale di 650 miliardi di euro. Le previsioni raccolte per il 2019 tra i principali operatori europei sono di una crescita del patrimonio di oltre il cinque per cento. Il numero di fondi è previsto in aumento e l’andamento del primo quadrimestre 2019 conferma un ritmo lievemente inferiore a quello dell’anno appena trascorso, ma sempre positivo.
Il futuro del mercato italiano visto dalle Sgr
Gli operatori si aspettano un lieve incremento dei prezzi in ogni comparto, ad eccezione dei negozi, per i quali la prospettiva, per il oltre il 46 per cento delle società, è di stabilità. In aumento, rispetto a quanto indicato lo scorso anno, le aspettative di crescita per il comparto degli alberghi, dove il peso dei gestori che prevedono un incremento dei prezzi passa dal 40 al 67 per cento, e per i capannoni, per i quali le società che prospettano una moderata crescita passano dal 27 al 47 per cento. Anche per gli uffici sono attese crescite nei prezzi, mentre per il comparto del residenziale le Sgr hanno aspettative sia di stabilità che di lieve incremento, ciascuna pari al quaranta per cento, mentre un 13 per cento attende una lieve contrazione. I gestori, in particolare, individuano nel nord-ovest del Paese il territorio dove intercettare le migliori opportunità di investimento immobiliare in spazi per il lavoro condiviso, uffici, residenziale in vendita e in affitto, student housing, senior housing e Rsa, oltre che in negozi e capannoni logistici, in misura minore.