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Ivass: raccolta premi 2020 cala ma meno del previsto

Il mercato assicurativo nel 2020 ha accusato gli effetti del Covid 19: la raccolta premi complessiva è diminuita del 4,3 pct a 143,4 miliardi di euro. Forte contrazione del settore vita, mentre il ramo danni ha mostrato una migliore tenuta. Scatto delle polizze previdenziali.

06/05/2021
mani che giocano con cubi di legno
La raccolta premi del 2020 dai dati Ivass

Gli effetti della pandemia si sono fatti sentire anche sul mercato assicurativo. Da un lato, lo shock Covid-19 ha provocato un marcato rallentamento della raccolta premi nella prima parte del 2020, solo in parte compensato dalla ripresa nel secondo semestre. In secondo luogo, le accresciute incertezze sul futuro determinate dall’emergenza sanitaria hanno spinto più italiani ad assicurarsi, in un’azione di prevenzione rispetto a possibili imprevisti. Infine, il canale web, anche per le misure di contenimento dei contagi adottate dal Governo, ha consolidato il proprio ruolo nella distribuzione delle polizze. È questa, in sintesi, la foto scattata dal Bollettino Statistico dell’Ivass.

-4,3% la raccolta complessiva vita-danni

Nello scorso anno la raccolta complessiva tra ramo vita e ramo danni è ammontata a 143,4 miliardi di euro, in ribasso del 4,3% su base tendenziale. L’impatto della pandemia, precisa il rapporto, è stato rilevante nel primo semestre (la raccolta è diminuita del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2019), mentre c’è stato un parziale recupero (+0,5%) nella seconda metà dell’anno. Nel dettaglio, le imprese vigilate dall’Ivass hanno chiuso il 2020 con una raccolta di 134,8 miliardi (-3,9% annuo). I deflussi hanno interessato maggiormente le Rappresentanze SEE (Spazio economico europeo), che hanno realizzato una raccolta di 8,5 miliardi di euro, in calo dell’11% rispetto all’anno precedente.

Lo slancio delle polizze previdenziali: +16,2%

Anche se il bilancio riporta un segno negativo, il dato finale, in particolare per le imprese vigilate, secondo l’Ivass è meno negativo rispetto alle stime più pessimistiche, grazie proprio al recupero visto nella seconda parte. La zavorra è stata soprattutto del settore vita, componente principale nel mercato assicurativo del nostro Paese, la cui raccolta è scesa del 5,3% a 105 miliardi. In particolare, le polizze c.d. ‘pure’ di ramo I si sono ridotte di circa il 10% (-7,5 mld), mentre quelle ‘finanziarie’ di ramo III sono cresciute del 3,6% (+1,1 miliardi). La produzione assicurativa con finalità previdenziali (ramo VI e produzione specifica di ramo I e III) è stata di 8,8 miliardi, +16,2%. La nuova produzione del ramo vita è scesa del 7,4% a 5,8 miliardi.

La tenuta dei premi nel ramo danni

La contrazione subita dalla raccolta danni è risultata più contenuta: i premi sono scesi dell’1,6% a 38,4 miliardi di euro. L’effetto pandemia con le conseguenti restrizioni, come era prevedibile, si è fatto sentire soprattutto nei comparti auto (-660 milioni per la sola RC auto), Infortuni e Malattia e Perdite pecuniarie di vario genere. Il rapporto Ivass rileva che quest’ultima componente del mercato assicurativo ha segnato una perdita significativa pari a 200 milioni di euro. Per contro è risultata in aumento la raccolta nei rami r.c. generale (+3,8%, pari a +168 milioni), Incendio ed elementi naturali (+127 milioni) e Altri danni ai beni (+52 milioni).

Nel ramo vita leadership di banche e poste

Per quanto riguarda i canali di vendita delle polizze vita, gli sportelli bancari e postali si sono confermati il principale mezzo di distribuzione, anche se in ribasso rispetto all’anno precedente (al 57,6% del totale dal 58,8%). È calato anche il peso relativo alla raccolta effettuata tramite consulenti finanziari (al 14,8% dal 15,2%) e, in misura minore, tramite le agenzie con mandato. Queste ultime continuano invece a prevalere nella distribuzione del settore danni (con un peso complessivo del 70,5%), mente la loro incidenza sale all’84,2% nella distribuzione delle polizze R.C. autoveicoli terrestri. Seguono i brokers (13,9%), unico canale in crescita, e gli sportelli bancari e postali (6,9%).

Rilevante il peso web nelle polizze Rc auto

Discorso a parte per quanto riguarda la distribuzione di polizze R.C. autoveicoli terrestri, comparto dove hanno rilevanza (sono il secondo canale di distribuzione per ordine di grandezza) anche le altre forme di vendita diretta (ovvero telefono, internet) con una quota del 8%, anche se in calo dall’8,5% dell’anno precedente. L’offerta che arriva dal web, secondo gli esperti, ha un grande potenziale: è infatti un’opportunità unica perché l’automobilista ha modo di mettere a confronto le migliori polizze Rc auto sul mercato e scegliere la più conveniente.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

ivass polizze raccolta
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