- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Mercati: bond corporate europei ancora interessanti
Nonostante lo stretto rapporto degli spread, i rendimenti dei bond corporate europei rimangono sopra le medie di lungo periodo, offrendo ancora agli investitori un'interessante opportunità di generazione di reddito. A favorire il settore sono fondamentali solidi, i rendimenti e i dati tecnici.
La vigorosa corsa delle obbligazioni corporate investment grade europee nel 2023 ha spinto gli investitori a chiedersi se non abbiano perso un'occasione. La risposta, secondo David Stanley, portfolio manager di T. Rowe Price, è sicuramente no. I rendimenti complessivi disponibili nell'asset class sono elevati, il che è interessante per chi cerca reddito e duration di alta qualità. Anche i dati tecnici e i fondamentali delineano un quadro favorevole. Ma il ciclo dell'eurozona è debole, il che sottolinea l'importanza dell’analisi fondamentale per alimentare la selezione dei titoli. Tuttavia, il gestore ritiene che sussistano tre buoni motivi per cui questa asset class resta interessante: le valutazioni, i fondamentali e l’aspetto tecnico.
Fondamentale la selezione di cosa mettere in portafoglio
La situazione, tuttavia, non è immune da alcune incognite. Se da un lato ci sono opportunità per gli investitori, come la performance superiore al benchmark in vari contesti di mercato e la gestione dei rischi, dall'altro ci sono debolezze nell'economia dell'eurozona, l’inflazione e i rischi geopolitici. Il gestore consiglia quindi una strategia finalizzata a ottenere regolarmente una sovraperformance rispetto al benchmark in una serie di contesti di mercato diversi, di gestire i rischi di ribasso, preferibilmente attraverso emittenti di alta qualità e titoli liquidi.
Rendimenti complessivi interessanti
Nonostante il recente forte rally degli spread creditizi, i rendimenti complessivi rimangono al di sopra delle medie di lungo periodo e sostanzialmente superiori ai minimi post-pandemia del 2021. Da questo punto di vista, il rendimento complessivo disponibile resta elevato e continua a offrire un'interessante opportunità di generazione di reddito. Nel dicembre 2023, il rendimento medio dei bond corporate investment grade europei si attestava intorno al 3,56%, ben sopra il livello medio dell'1,41% osservato nell'ultimo decennio. Si tratta di un investimento competitivo non solo in termini assoluti, ma anche in termini relativi, in quanto offre un miglioramento del rendimento rispetto ai titoli di Stato tradizionali.
I fondamentali rimangono solidi
La debolezza del contesto economico sta portando a un lieve deterioramento dei fondamentali delle società, ma ciò avviene da una posizione di forza. Nel complesso, le società investment grade sono sostenute da fondamentali solidi. I livelli di leva finanziaria sono bassi e gli indici di copertura degli interessi, che sono comprensibilmente scesi rispetto ai massimi storici dell'era dei tassi negativi, sono ancora di gran lunga al di sopra delle medie storiche. Ciò è di supporto e fornisce alle aziende un cuscinetto per navigare in questo periodo di incertezza economica. Inoltre, la Bce ha terminato il ciclo di rialzi e, nel 2024, dovrebbe passare a una politica monetaria accomodante, data la debolezza dell'economia dell'area. Questo, secondo Stanley, potrebbe contribuire a stabilizzare la volatilità dei tassi e potenzialmente portare anche a qualche plusvalenza per le obbligazioni europee di tipo investment grade.
Vento a favore sui dati tecnici
Infine, passiamo ai dati tecnici che dovrebbero continuare a sostenere le obbligazioni corporate investment grade europee. L’asset class ha registrato una solida ripresa dei flussi in entrata, un trend che secondo il gestore è destinato a proseguire, considerati gli elevati rendimenti complessivi per gli investitori. Anche la dinamica dell'offerta quest’anno dovrebbe essere favorevole. Considerando il modesto fabbisogno di finanziamento delle società del segmento investment grade per la spesa in conto capitale (capex) e per le fusioni e acquisizioni, i volumi delle nuove emissioni dovrebbero essere gestibili. Inoltre, i livelli di liquidità aziendale sono attualmente generalmente alti, il che riduce la necessità delle società di rivolgersi al mercato primario per ottenere finanziamenti.