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Mercati: clima più sereno, si torna sull’azionario
La disponibilità di Russia e Opec ad aumentare l’offerta energetica ha affievolito i timori circa la dinamica dell’inflazione, con effetti positivi anche sul ciclo economico. Aumenta così l’attenzione degli investitori per l’azionario, mentre Eurizon alza a positivo il giudizio per il settore.
C’è un’atmosfera più costruttiva sui mercati finanziari, che sta mettendo in secondo piano i fattori che nelle ultime settimane hanno determinato volatilità. Se da un lato i temi che hanno condizionato l’attività in estate appaiono sotto controllo (seppur ancora aperti), dall’altro i recenti dati economici confermano la prosecuzione del recupero ciclico. È quanto emerge dalla view d’investimento di Eurizon di novembre, dove si sottolinea che il Covid risulta in rallentamento e il suo impatto sull’andamento della congiuntura si può considerare limitato. La ripresa risente sì ancora delle strozzature nelle catene di approvvigionamento e l’inflazione rimane elevata, ma non sta più accelerando.
Buone nuove per l’energia da Russia e Opec
Tra gli altri fattori positivi, secondo l’analisi, deve essere inserita la disponibilità della Russia ad aumentare la fornitura di gas naturale. In questo contesto sono d’aiuto, per allentare le pressioni inflative dal fronte energetico, le notizie sull’aumento (il quinto nelle ultime settimane) delle scorte Usa e la decisione dell’Opec di aumentare progressivamente la propria produzione di petrolio. Qualche dubbio arriva dalla crescita cinese, che è scesa (nel terzo trimestre) al 4,9%, sotto dunque il livello obiettivo di medio periodo: questo, secondo gli esperti di Eurizon, aumenta però le probabilità di vedere una manovra espansiva da parte di Pechino nei prossimi mesi.
Fed conferma le attese, al via il tapering
Tutto questo mentre la Federal Reserve ha confermato l’agenda di graduale riduzione degli stimoli: l'inizio del tapering a partire da questo mese, con un possibile primo rialzo dei tassi dal 2023. Per ora, dunque, i saggi di riferimento restano a 0-0,25%, livello con cui la Fed ha deciso di rispondere (marzo del 2021) alla crisi determinata dalla pandemia. È un’agenda allineata alle aspettative degli investitori e per questo – secondo la view - non preoccupa i mercati. Intanto in Eurozona la ripresa prosegue, con alcuni mesi di ritardo sugli USA. L’inflazione sta ancora salendo, ma il picco dovrebbe essere vicino. Principale tema è il dibattito interno alla BCE su come rimodulare lo stimolo monetario dopo marzo 2022.
Asset allocation, giudizio ‘positivo’ sull’azionario
La prosecuzione della ripresa economica a un ritmo sostenibile e i primi segnali di stabilizzazione delle pressioni inflative suggeriscono, secondo gli esperti, un moderato aumento del rischio, dopo la riduzione che ha caratterizzato l’inizio dell’estate. L’attenzione è sostanzialmente rivolta ai mercati azionari - il cui giudizio si porta a ‘positivo’ da ‘neutrale’ (con l’Europa in cima alle preferenze) -, mentre si conferma il sottopeso di duration. Secondo l’analisi, sono neutrali le esposizioni ai Paesi della periferia dell’Eurozona e ad altri titoli di credito. Confermato il parere positivo sul dollaro, che dovrebbe continuare a trovare supporto in vista dei minori stimoli da parte della Fed.