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Mercati: come investire in un periodo incerto?
Il mercato, anche se la fine della stretta monetaria è storicamente favorevole a bond e azioni, non pigia sull’acceleratore a causa dei segnali di una vicina recessione. Gli esperti consigliano quindi prudenza, anche per le possibili conseguenze sul credito della crisi delle banche regionali Usa.
L’atmosfera sui mercati finanziari, dopo la grande euforia che ha caratterizzato la prima parte dell’anno, nelle ultime settimane si è fatta più complicata. Gli investitori hanno manifestato una crescente incertezza sul da farsi, davanti al rischio di una caduta in recessione dell’economia statunitense e – ancora di più – perché erano in attesa di un accordo sul debito statunitense. Quest’ultimo scoglio è venuto meno nelle ultime ore. Al termine di una lunga maratona, infatti, l’Amministrazione democratica ha raggiunto con l’opposizione repubblicana un’intesa di principio che prevede l’innalzamento del tetto del debito per il prossimo biennio. Il patto sul debito, se da una parte mette in soffitta la minaccia di un drammatico default del principale Paese al mondo, dall’altra non risolve sul breve i problemi di liquidità accusati dagli Usa.
Usa vicini alla recessione?
Per quanto riguarda invece il primo problema ci sono, avverte Nikolaj Schmidt, economista di T. Rowe Price, sempre più segnali che indicano che gli Usa sono vicini a una recessione media e non lieve. E questo momento è critico. La fase che precede la recessione, sostiene, comporta di solito un rallentamento nel mercato del lavoro: all’inizio è graduale, ma poi accelera improvvisamente a tal punto che le Banche centrali intervengono tagliando i tassi d’interesse. Questa strada è però molto accidentata a causa di un’inflazione sempre ostica e di un mercato del lavoro che non mostra ancora decisivi segnali di rallentamento. E anche perché, rileva Mark Dowding, fixing income CIO di RBC BluBay AM, diversi membri Fed hanno recentemente fatto commenti proprio a favore di un rialzo dei tassi a giugno.
I bond hanno rispettato le attese, le azioni le hanno deluse
Come dovrebbe comportarsi un investitore prudente in questo momento così incerto? Storicamente la fase finale della stretta monetaria si è rivelata favorevole sia per le azioni sia per le obbligazioni. Tuttavia, secondo Schmidt, se si guarda alla performance registrata finora da questi due asset, emerge che l’andamento dei bond è stato in linea con le aspettative, mentre quello delle azioni le ha deluse. Questo, spiega l’economista, ha rispecchiato principalmente gli sviluppi del mercato del lavoro e le difficili trattative che hanno, alla fine, portato all’accordo sul tetto del debito statunitense. Come si può intuire, il fondo in cui si muovono i mercati finanziari è dunque tutt’altro che tranquillo, con la prospettiva – secondo gli esperti - sempre più concreta di una caduta in recessione dell’economia statunitense.
Attenzione alle banche regionali e alla liquidità del Tesoro
Per questo motivo, suggerisce Schmidt, come punto di partenza, un investitore saggio dovrebbe continuare a perseguire una strategia conservativa. Ma è ancora più saggio, aggiunge, rimanere prudenti fino a quando non sarà chiaro se gli Stati Uniti e l'economia globale si stanno dirigendo verso una recessione. Pertanto, il suo consiglio è di costituire un portafoglio ragionevole che favorisca l’obbligazionario (che di solito ha buone performance quando la crescita rallenta) piuttosto che l’azionario. Anche perché, sintetizza, l'economia Usa deve ora affrontare altre due sfide: vedere come le turbolenze delle banche regionali influiranno sull'emissione di credito e valutare l’impatto negativo (quasi come un quantitative easing) che ha avuto l’acceso dibattito sul debito sulla liquidità detenuta dal Tesoro presso la Fed.
Il Tesoro Usa, infatti, con l’innalzamento del tetto del debito, dovrà ricostituire le proprie disponibilità liquide, il che comporterà un significativo drenaggio di liquidità nel sistema, che storicamente ha creato problemi ai mercati.