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Mercati: nel 2024 rotta sui titoli finanziari
Il contesto macro suggerisce che il settore bancario potrebbe offrire rendimenti significativi anche nel corso del 2024. Il settore, anche in una situazione di stress estremo, dovrebbe continuare a prosperare, mantenendo solidità nella qualità degli asset e offrendo rendimenti significativi.
L’attenzione per i titoli finanziari continuerà a rimanere vivace anche nel 2024, grazie a buoni fondamentali e a un livello dei tassi destinato a rimanere elevato. Nel 2023, nonostante l’eterogeneità dei titoli, il settore bancario ha beneficiato di fondamentali positivi, con una crescita della redditività del 70% sulla scorta del favorevole quadro dei tassi. Un risultato che pochi prevedevano, soprattutto alla luce delle forti turbolenze che hanno interessato il comparto: dalla crisi del modello di business d’Oltreoceano (con i fallimenti di SVB e Signature Bank) al fallimento di una banca europea di importanza sistemica a livello globale, Credit Suisse, costretta a fondersi con UBS.
Banche ancora favorite dai tassi alti con un’inflazione alta
Eppure, nonostante questo scenario che ha fatto da sfondo, le banche sono rimaste resilienti con basso costo del rischio, supportato da un tasso di disoccupazione contenuto. Per il 2024 Marc Stacey, senior portfolio manager, investment grade di RBC BlueBay, prevede che l'inflazione rimanga alta, mantenendo l'asticella elevata per il taglio dei tassi. E così, spiega, ci saranno settori che beneficeranno di tassi d’interesse più alti e, tra questi, il settore bancario dovrebbe mantenere la crescita degli utili grazie a questa favorevole condizione, anche in scenari di stress estremo. In generale, secondo l’esperto, il contesto macroeconomico suggerisce che il settore bancario possa offrire rendimenti significativi nel corso di quest’anno.
Un settore che nel 2023 ha sorpreso in positivo
Nel 2023 anche le distribuzioni e i riacquisti di azioni sono cresciuti, grazie agli aumenti di capitale. Questi fattori hanno sorpreso il mercato dal momento che, a fronte del rialzo dei tassi e dell'inasprimento delle condizioni finanziarie, si temeva che le insolvenze cominciassero ad aumentare e che la qualità degli asset peggiorasse. Nella realtà, invece, il costo del rischio si attesta ancora attorno alla fascia alta dei 30 pb. Le turbolenze registrate durante lo scorso anno hanno provocato l’allargamento degli spread, oggi così ampi che anche i rendimenti in alcuni casi sono molto interessanti. E le prospettive del settore finanziario per quest’anno risultano essere, secondo l’esperto di RBC BlueBay, ancora favorevoli.
I tassi alti non favoriranno tutti i settori
Se si analizza il contesto macro del 2024, Stacey rileva che l'asticella per il taglio dei tassi è relativamente alta, con un'inflazione ancora quasi doppia rispetto ai target ufficiali. La premessa è che i tassi non dovrebbero salire molto, ma certamente anche l'asticella per i tagli sarà più alta. Bisognerà quindi fare attenzione ai settori che ne risentiranno maggiormente, in quanto i margini inizieranno a essere intaccati e la redditività a calare. Se consideriamo le banche, in realtà è probabile che permanga l'incremento del 70% degli utili ante accantonamenti negli ultimi tre anni perché si tratta di un settore che beneficia del rialzo dei tassi, sia che si tratti di tassi nominali più elevati sia che si tratti semplicemente di una curva più ripida dei rendimenti.
Enorme vantaggio in termini di redditività
È un ambiente in cui le banche prosperano e la qualità degli asset rimane solida. Ma anche se la loro qualità dovesse peggiorare le banche avrebbero comunque ancora un enorme vantaggio in termini di redditività. Addirittura, anche se si considerasse uno scenario di stress estremo e assumessimo il peggior costo del rischio degli ultimi 10-15 anni (400 pb), come visto nella crisi finanziaria globale del 2008-09 o nella crisi sovrana europea del 2011-12, si registrerebbe comunque un rendimento del capitale proprio solido e, per certo, un peggioramento quasi insignificante dei livelli di capitale. Partiamo quindi da livelli di capitale vicini al 15%. Si tratta di un settore che, dice Stacey, dovrebbe offrire nel 2024 rendimenti, assoluti e adeguati al rischio, significativi.