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Mercato del lusso: potenzialità immutate nonostante il Covid
Il Coronavirus, lo scenario politico instabile e le nuove politiche protezionistiche non hanno intaccato gli investimenti nel mercato del lusso. Questo settore, infatti, ha sorprendenti possibilità di ripresa molto più rapide rispetto agli altri comparti.
La pandemia da coronavirus, così come lo scenario politico instabile, i nuovi accordi commerciali che introducono politiche più protezionistiche e l’uso più pervasivo di tecnologie digitali avanzate non hanno scalfito il fascino che ricopre il mercato del lusso per gli investitori. Questo settore, pur obbligato a fare i conti con gli effetti del Covid-19, ha infatti interessanti spazi di crescita e possibilità di ripresa molto più rapida di altri comparti. È lo scenario che emerge dal report ‘Global Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2020’ condotto da Deloitte, che analizza trend e operazioni di M&A del segmento del lusso, basato su dati di mercato e interviste a top manager.
Il 70% degli investitori continuerà a puntare sul settore
Anche in quest’anno difficile, ha commentato Elio Milantoni, partner Deloitte, “l’industria del lusso continua ad essere un terreno fertile per gli investitori”. Infatti, spiega, “dopo il Covid-19, il 70% degli investitori continuerà ad investire nel mercato del lusso, che vedrà abbigliamento & accessori, cosmetica & profumi e il lusso digitale come i comparti più attraenti. In particolare, il ‘digital luxury’ è un settore su cui si concentreranno buone opportunità di investimento per il prossimo anno, mentre lo store classico evolverà da point of sales a point of touch, a riprova dell’importanza delle vendite online per il mondo del Private Equity.
+10% crescita stimata per il ‘fashion & luxury’ entro il 2025
La ricerca si concentra sulle stime sul potenziale di crescita del ‘fashion & luxury’ nei prossimi anni. Dopo il calo nel 2020 per l’emergenza sanitaria, le vendite dei beni di lusso personali dovrebbero crescere del 10% tra il 2019 e il 2025 (con una crescita annua dell’1,9%). Gli altri segmenti del lusso subiranno all’inizio un impatto della pandemia maggiore, ma le loro vendite registreranno entro il 2025 una ripresa più rapida e robusta (del 20%, +2,4% media annua). Nei beni di lusso personali, il mercato prevede che l’Europa e le Americhe subiranno una contrazione della domanda più forte, con un calo delle vendite atteso tra il 30 e il 40% e tempi di recupero previsti tra i 12 e i 18 mesi.
Hotel e crociere i più colpiti, cosmetica e jet più resistenti
Le proiezioni indicano che hotel di lusso, crociere, orologi & gioielleria e arredamento saranno i settori più colpiti dalla pandemia, mentre cosmetica & profumi e jet privati saranno meno impattati. In termini di velocità di recupero post Covid-19 hotel di lusso, abbigliamento & accessori e cosmetica & profumi saranno quelli che beneficeranno della riapertura delle frontiere e della maggiore attenzione alle vendite online. Gli hotel di lusso già nel 2019 sono stati al centro di una vivace stagione di aggregazione: settore che ha visto la finalizzazione di ben 271 operazioni di M&A (6 in più dal 2018). Tutte in calo invece le M&A negli altri segmenti: dall’abbigliamento & accessori (-26) agli orologi & gioielleria (-17), alla cosmetica & profumi (-10).
Al centro dell’attenzione il lusso digitale
Secondo il sondaggio, il 70% dei fondi sta valutando un investimento nel ‘fashion & luxury’ nel 2020, con un notevole interesse verso: abbigliamento & accessori (+28 pt), cosmetica & profumi (+15 pt), lusso digitale (+53 pt) e arredamento (-17 pt). Da rilevare che questo interesse è in aumento rispetto al 2019, in particolare per i beni di lusso digitali. Non di meno la ricerca segnala che nei prossimi tre anni, gli investitori prevedono un forte impatto del Covid su segmenti come auto, hotel, ristoranti, crociere e vendite al dettaglio. Le vendite nei comparti orologi & gioielleria, yacht e jet privati rimarranno stabili, mentre saranno in crescita per cosmetica & profumi e arredamento.
Le società del lusso a caccia di startup digitali
La pandemia accelererà l’adozione di tecnologie innovative. Big Data & Analytics, Intelligenza Artificiale (AI) e Internet of Things (IoT) consentono infatti alle aziende di stare al passo con la clientela virtuale. Le società di lusso sono già alla ricerca di startup/società digitali per sfruttare eventuali sinergie. La penetrazione digitale porterà anche a rivoluzioni fisiche: lo store classico evolverà inevitabilmente ‘da punto di vendita a punto di contatto’. Il 57% degli intervistati nel 2020 investirà in tecnologie ‘disruptive’. Quest’anno, secondo gli investitori, Internet of Things, Big Data & Analytics e Intelligenza Artificiale avranno il maggiore impatto sui loro portafogli.