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Oro: punto di riferimento per la stabilità, ma non è per tutti
Si può investire in oro fisico, ETF, società minerarie e di royalty. Oggi le compagnie minerarie più solide e le società di royalty offrono interessanti opportunità, soprattutto per gli investitori attivi e selettivi, che dovrebbero avere una strategia di lungo periodo, senza inseguire i prezzi.

In un mondo instabile come quello che stiamo vivendo, l’oro continua a essere un bene rifugio e uno strumento utile nella diversificazione dei portafogli degli investitori. Ma attenzione, non è la risposta a tutto, anche se può rappresentare un valido aiuto per ridurre i rischi legati all’inflazione, alle valute e alle crisi geopolitiche. Il segreto, secondo l’analisi di Ritu Vohora, investment specialist, capital markets, di T. Rowe Price, è non inseguire i prezzi, ma capirne il ruolo strategico nel lungo periodo. L’oro, dunque, ha da sempre un fascino unico. È considerato una delle riserve di valore più solide e una copertura contro le crisi economiche e la svalutazione monetaria. E oggi, più che mai, sembra tornato protagonista. L’aumento dei deficit pubblici, le tensioni geopolitiche e l’inflazione persistente hanno spinto i suoi prezzi ai massimi storici.
Il grande attivismo delle Banche centrali
Ma dietro a questo ‘Eldorado’ c’è una realtà più complessa, che richiede agli investitori attenzione e consapevolezza. In primo luogo, occorre guardare come si muovono le grandi istituzioni. Negli ultimi tre anni, le Banche centrali di tutto il mondo hanno acquistato oltre mille tonnellate d’oro all’anno, ovvero più del doppio rispetto alla media del decennio precedente. Un dato che riflette un cambiamento profondo nelle loro strategie: dopo l’invasione dell’Ucraina, molti Paesi hanno cercato di ridurre la dipendenza dal dollaro e dalle economie occidentali, puntando sull’oro come riserva più ‘neutrale’. Oggi, secondo il World Gold Council, l’oro rappresenta il 20% delle riserve valutarie globali, secondo solo al dollaro (46%), la cui quota però è in calo. Questo cambiamento sembra destinato a durare e potrebbe fornire un sostegno strutturale ai prezzi dell’oro anche nei prossimi anni.
Inflazione: l’oro può ancora proteggerci?
L’oro è spesso visto come un rifugio in tempi di inflazione. Ma attualmente alcuni analisti mettono in dubbio questa efficacia. La loro tesi si basa sul fatto che i suoi rendimenti sono spesso inferiori rispetto ad altri asset e il metallo giallo, di fatto, non produce interessi. Tuttavia, la storia mostra che in periodi di inflazione improvvisa o persistente, come negli anni ’70 o dopo il Covid-19, l’oro ha saputo limitare le perdite di valore del portafoglio. E l’inflazione oggi potrebbe non essere più solo un fenomeno temporaneo, ma permanere alta sul lungo termine. Le politiche fiscali espansive negli Stati Uniti, i nuovi stimoli in Cina, la spesa pubblica in Europa e le conseguenze strutturali della deglobalizzazione delle filiere potrebbero alimentare un’inflazione strutturale di lungo periodo. In questo scenario, l’oro tende a mantenere un ruolo di protezione strategica.
Come investire in oro: tutte le opzioni e i rischi
Ma come si investe in oro? Ci sono oggi quattro possibilità, che presentano tutte caratteristiche proprie, a partire dai rischi e dai costi che ne implica il possesso. Oro fisico (lingotti o monete), offre sicurezza tangibile, ma non bisogna sottovalutare che questa opzione ha costi di custodia e assicurazione. Gli ETF: sono strumenti semplici e liquidi, ma meno ‘concreti’ per chi cerca il possesso fisico (i rischi collegati sono ben ripartiti). Si passa poi alle azioni di società minerarie: queste danno un effetto leva sull’andamento del prezzo dell’oro, ma sono esposte a rischi operativi. Infine, un investitore può ricorrere alle Società di royalty: modelli più stabili, che guadagnano una percentuale sulla produzione altrui e presentano rischi più bassi.
L’accelerazione dell’oro premia le compagnie minerarie
Nel tempo, molte compagnie minerarie hanno deluso le aspettative a causa di scelte gestionali sbagliate. Ma oggi si osserva una maggiore disciplina finanziaria e i recenti guadagni legati ai prezzi elevati dell’oro iniziano a riflettersi nei bilanci. I mercati, però, restano prudenti. Questo crea spazio per opportunità mirate, in particolare per gli investitori attivi: selezionare i titoli giusti diventa fondamentale. Le aziende più disciplinate, i piccoli produttori in crescita e le società di royalty appaiono tra le più promettenti.