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Pil Italia: crollo nel 2020 anche con rimbalzo II semestre

Secondo l'Istat ci sarà un rimbalzo dell’economia italiana nel secondo semestre, con un effetto positivo sul Prodotto interno lordo. Ne è convinto anche il Ministro dell’Economia, ma sia l’Istat, sia l’Ocse invitano a non farsi illusioni: quest’anno l’economia italiana accuserà un grave colpo.

16/06/2020
uomo regge una freccia rialzista
Rimbalzo del Pil e crollo dell'economia

Ci sarà un rimbalzo dell’economia italiana nel secondo semestre: lo stima l’Istat, secondo cui l’attività di produzione e consumo è attesa sostenere un miglioramento del clima economico con un effetto positivo sul Prodotto interno lordo. Tra i segnali di ripresa l'Istituto segnala i consumi di energia elettrica, che seppur “calati in misura marcata nel mese di aprile, registrano un’inversione di tendenza a partire dalla prima settimana di maggio”. Ne è convinto anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, secondo cui l’Italia non è ancora nella fase post-coronavirus ma “cerchiamo di vedere una luce in fondo al tunnel”. I dati Istat, ha aggiunto, “confermano le previsioni del Governo e indicano la possibilità concreta di una ripresa già nel terzo trimestre. Già da questo mese colgono alcuni segnali di ripartenza”. Eppure sia l’Istat, sia l’Ocse invitano a non farsi illusioni: quest’anno l’economia italiana accuserà un grave segno meno.

La gelata della domanda interna e degli investimenti

Nel dettaglio, l'Istat stima per il 2020 una marcata contrazione del Pil (-8,3%) e una ripresa parziale nel 2021 (+4,6%). Le stime sono contenute nelle ‘Prospettive per l'economia italiana nel 2020-2021’ che tengono conto dell'impatto dell'epidemia di Covid-19. “Nell'anno corrente - afferma - la caduta del Pil sarà determinata prevalentemente dalla domanda interna al netto delle scorte (-7,2 punti percentuali) condizionata dalla caduta dei consumi delle famiglie e delle Isp (-8,7%) e dal crollo degli investimenti (-12,5%), a fronte di una crescita dell'1,6% della spesa delle Amministrazioni pubbliche”. Anche la domanda estera e la variazione delle scorte sono attese fornire un contributo negativo alla crescita (rispettivamente -0,3 p.p. e -0,8 p.p.).

Ocse: -11,3% quest’anno, ma -14% con seconda ondata Covid-19

Lo scenario disegnato dall’Ocse è decisamente più pessimistico e mette in conto per il nostro Pil una caduta dell'11,3% nel 2020 se sarà evitata una seconda ondata dell'epidemia da Covid-19. In caso contrario ci sarà un crollo del 14%. Queste previsioni sono contenute nell’Economic Outlook semestrale dell'Ocse, le cui stime per il 2021 puntano ad un rimbalzo del Pil del 7,7% nel primo caso e del 5,3% nel secondo e, comunque, in entrambi gli scenari la produzione italiana alla fine del prossimo anno sarà inferiore a quella ante-crisi. “La produzione industriale italiana – scrive l’Ocse - può ripartire rapidamente dal momento in cui sono state tolte le misure di confinamento, ma il turismo e molti altri servizi si riprenderanno più lentamente, pesando sulla domanda”.

Misure Governo implicano un aumento debito pubblico

Le misure governative di sostegno al reddito dei lavoratori e alla liquidità delle imprese sono “necessarie per attenuare l'impatto della crisi”, ma secondo l’Organizzazione implicano un aumento del già elevato debito pubblico, che è previsto al 158,2% nello scenario migliore (dal 134,8% del 2019) e al 169,9% in quello peggiore. Per il 2021 è invece attesa una discesa del debito/Pil al 152,2% e al 165,5% rispettivamente. Il deficit è stimato in aumento all'11,2% nello scenario più favorevole, al 12,8% nell'altro, con una discesa al 6,8% e al 9,7% nel 2021 nei due casi.

Gravi ripercussioni per export e mercato del lavoro

Il rapporto prevede anche una caduta dell'export del 14,4% quest'anno, seguita da un rimbalzo del 12% nel 2021 a patto che non ci siano ricadute dell’emergenza sanitaria. In caso contrario si rischia una contrazione delle esportazioni del 17,8%, seguita poi nel prossimo anno da un recupero del 7,7%. Per i consumi privati le attese sono di un calo del 10,5% (-13,3% con una seconda ondata di epidemia). Pesanti gli effetti sul mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione destinato a peggiorare nel 2021 all’11,9% della popolazione attiva dal 9,9% del 2019.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

istat pil ocse governo
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