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Risparmio: il portafoglio delle reti sale a 747 miliardi
Nei primi sei mesi il patrimonio gestito dalle reti è cresciuto del 6,9 per cento, nel risparmio gestito la componente finanziaria del 13,1 per cento e il valore dei fondi azionari del 10 per cento. La quota dei Titoli di Stato nel risparmio amministrato è significativamente aumentata.
Il valore complessivo del patrimonio gestito dai consulenti abilitati alla raccolta fuori porta registra, nel primo semestre di quest’anno, una significativa crescita grazie al positivo effetto di mercato e alla professionalità degli associati. Nel dettaglio, come rende noto Assoreti, a tutto giugno il portafoglio dei clienti delle reti vale 747,1 miliardi di euro, pari a un progresso del 6,9% rispetto a quanto registrato a dicembre dello scorso anno. A questo risultato contribuiscono in maniera determinante sia i volumi di raccolta realizzati tra gennaio e giugno (3,6 punti percentuali), sia le performance dei mercati finanziari (3,2 punti percentuali), mentre è minimo l’impatto delle modifiche intervenute sul perimetro di rilevazione (0,1 pp).
Le reti, riferimento sempre più ampio per i risparmiatori
Le reti restituiscono un bilancio decisamente positivo della prima parte dell’anno, a conferma che la consulenza finanziaria rappresenta il riferimento per un numero sempre più ampio di risparmiatori italiani. Da rilevare – a questo proposito - che la performance maturata nei primi sei mesi acquisisce maggiore spessore se si considera che la rete, nel frattempo, ha accusato una lieve contrazione dei clienti - quasi fisiologica (dopo la forte espansione del 2022). Calo estemporaneo perché, grazie alla costante risalita registrata negli ultimi mesi, a giugno il numero dei clienti è risalito oltre i 4,78 milioni di unità.
In calo la quota del risparmio gestito e la liquidità
Tornando al bilancio dei primi sei mesi, strumenti finanziari, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali raggiungono 630,5 miliardi rappresentando, nel loro insieme, l’84,4% del patrimonio (+1,8 punti percentuali su dicembre 2022). La quota investita in prodotti del risparmio gestito vale 477,3 miliardi di euro (pari al 63,9% del portafoglio, -2,1 punti), mentre la valorizzazione degli strumenti finanziari amministrati sale a 153,2 miliardi (20,5% del patrimonio, +3,9 punti). La componente strettamente finanziaria (Oicr, gestioni individuali e titoli amministrati) segna una crescita semestrale del 13,1% con un effetto mercato stimato al 4,5%. La liquidità scende a 116,6 miliardi, con un’incidenza in portafoglio del 15,6% (-1,8 punti).
Aumenta il peso dei fondi azionari
La valorizzazione complessiva del comparto del risparmio gestito aumenta del 3,5% dal dicembre 2022, mentre le gestioni individuali e fondi comuni di investimento registrano i maggiori tassi di crescita, rispettivamente +5,4% e +4,9%. Il valore degli OICR, sottoscritti direttamente, raggiunge i 205,9 miliardi di euro, con un’incidenza complessiva sul portafoglio che subisce comunque una lieve flessione e si attesta al 27,6% (-0,5 punti percentuali). I fondi aperti domiciliati all’estero salgono a 181,5 miliardi di euro (al 24,3% del patrimonio) e i prodotti di diritto italiano valgono 21,5 miliardi di euro. I fondi azionari aumentano del 10%, grazie soprattutto all’effetto mercato, e raggiungono complessivamente 81,5 miliardi di euro.
Nel risparmio gestito la valorizzazione delle gestioni individuali sale a 76,7 miliardi, al 10,3% del portafoglio (-0,1 punti), con sostanziale equilibrio di Gpf (39 miliardi) e Gpm (37,7 miliardi). La crescita è più modesta nel comparto assicurativo/previdenziale: le masse totali si attestano a 194,6 miliardi (+1,4%), il 26% del portafoglio (-1,4 punti). In particolare, aumentano le unit linked (94,5 miliardi) e i prodotti prettamente previdenziali (17 miliardi), mentre calano le masse delle polizze vita tradizionali (43,6 miliardi). Il contributo delle reti al patrimonio investito in OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è di 390,6 miliardi di euro, il 35,2% del patrimonio totale investito in fondi (contro il 34,8% registrato a fine 2022).
Risparmio amministrato, accelera la quota dei Titoli di Stato
Uno sguardo a quello che è successo nel risparmio amministrato rivela che è più consistente la crescita registrata dagli strumenti finanziari amministrati (+31,7%), tra raccolta netta e performance. Nel comparto si conferma, secondo i dati pubblicati dall’associazione di categoria Assoreti, la maggiore incidenza dei titoli azionari (7%) che, con 52,4 miliardi di euro, aumenta di 0,4 punti percentuali. Registra un balzo ancora più marcato la quota dei Titoli di Stato (6,2%) che, con 46,7 miliardi di euro, segna nel primo semestre un incremento di 2,4 punti percentuali, mentre quella delle obbligazioni corporate (3,5%), con 25,9 miliardi di euro, limita il segno positivo a +0,6 punti.