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Risparmio: la raccolta torna in positivo in ottobre
In ottobre il patrimonio dell’industria del risparmio gestito è salito dello 0,7 per cento mensile a 2.206 miliardi. La raccolta netta è tornata positiva per 967 milioni, grazie principalmente al contributo delle gestioni di portafoglio. In forte arretramento, invece, le gestioni collettive.
L’industria del risparmio gestito torna a mettere un segno positivo accanto ai flutti netti registrati in ottobre grazie, principalmente, al contributo fornito nel periodo dall’andamento dei mercati. È quanto emerge dal tradizionale rapporto di Assogestioni che, spiegando che questo effetto positivo degli asset è stato quantificato dall’Ufficio studi in +0,5%, precisa che nel mese il patrimonio gestito nel complesso è incrementato a 2.206,51 miliardi di euro (+0,7% rispetto alle masse registrate a fine settembre). Sempre in ottobre, la raccolta netta è stata pari a +967 milioni, supportata soprattutto dai +2,6 miliardi di euro registrati dalle gestioni di portafoglio (di cui ben 2,47 miliardi di euro relativi all’attività delle gestioni istituzionali).
L’effetto zavorra delle gestioni collettive
Segno negativo invece per le gestioni collettive, che chiudono il mese con uscite nette per 1,62 miliardi di euro. In particolare, secondo il report, i deflussi hanno colpito esclusivamente i fondi aperti, che accusano una raccolta negativa pari a -2,06 miliardi che (seppur minore rispetto a quanto visto nel mese precedente) abbassano il saldo positivo accumulato dallo scorso gennaio a +7,97 miliardi di euro. Per contro, i fondi chiusi hanno registrato sottoscrizioni nette per 437 milioni (+9 milioni in settembre), che portano il saldo dei primi dieci mesi dell’anno a 5,06 miliardi di euro. Poco mossi gli equilibri nel portafoglio, con le gestioni collettive che consolidano la posizione al 52,5% delle masse e le gestioni di portafoglio che limano al 47,5%.
Gli investitori vedono opportunità nei ribassi dell’azionario
Da segnalare, nelle gestioni di portafoglio, che riportano un segno positivo anche gli investimenti retail: +122 milioni di euro di flussi netti (+148 milioni nel mese precedente), per un totale accumulato da inizio anno di 5,46 miliardi di euro. Scendendo nel dettaglio dei fondi aperti, si conferma la tendenza evidenziata negli ultimi mesi di una sostanziale resilienza dei prodotti azionari, che archiviano ottobre con sottoscrizioni nette per 687 milioni di euro (+60 milioni in settembre), per un totale da gennaio di +18,03 miliardi di euro. A riprova, secondo l’analisi di Assogestioni, di come parte degli investitori italiani continui a vedere nei cali di mercato un’opportunità per aumentare l’esposizione verso il comparto ritenuto più rischioso.
Deflussi netti per obbligazionari, flessibili e bilanciati
Dall’altro canto, in ottobre trova conferma la disaffezione per i fondi obbligazionari (-1,04 miliardi, dopo -1,8 miliardi di settembre), i flessibili (-943 milioni dopo -1,02 miliardi) e i bilanciati (-566 milioni dopo -693 milioni). Mentre le prime due classi archiviano i primi dieci mesi in negativo (rispettivamente -16,87 miliardi e -4,26 miliardi), i bilanciati conservano da gennaio un saldo positivo di 5,17 miliardi di euro. Ottobre finisce con un segno negativo anche per i monetari (-161 milioni dopo +880 milioni, per un saldo da gennaio pari a +6,01 miliardi). I fondi di diritto italiano accusano uscite nette per -316 milioni di euro (-843 milioni in settembre). Più ampi i deflussi sui fondi esteri, pari a -1,75 miliardi (-1,78 nel mese precedente).