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Schroders: Borse 2021, opportunità non solo sul tech
Nessun rischio bolla internet come nel 1999 poiché, secondo gli analisti di Schroders, le performance segnate oggi dai tecnologici sono sostenute da un aumento di ricavi e guadagni molto significativo. Tuttavia gli investitori non dovrebbero trascurare nemmeno le potenzialità dei titoli ciclici.
L’azionario globale, benché abbia performato sorprendentemente bene nel 2020 (nonostante la crisi innescata dalla pandemia), presenta ancora valutazioni ragionevoli e che continueranno ad essere interessanti anche nel 2021. La ripresa, a dispetto di quanti molti sostengono, non riguarderà soltanto le società high-tech, ma anche una gamma di settori più vasta rispetto a quanto visto nell’ultimo anno (e più in generale i titoli ciclici). Nel gruppo, con tutta probabilità, ci saranno anche i comparti che sono stati bistrattati durante l’emergenza sanitaria e quelle industrie che beneficeranno più direttamente della ripresa economica. Movimenti in questo senso sono stati già avvertiti nello scoso mese di novembre, a stretto giro dagli annunci dei vaccini anti-covid.
Nessuna bolla internet come nel 1999
L’attenzione degli investitori resta concentrata sul settore dei tecnologici, la cui locomotiva sono state le grandi piattaforme Usa: le FAMAG (Facebook, Apple, Microsoft, Amazon e Google) sono arrivate a coprire in agosto il 25% della capitalizzazione del mercato S&P 500. Questo livello di concentrazione ha innescato il paragone con la ‘bolla internet’ del 1999. Tuttavia, secondo Alex Tedder, head of global and thematic equities di Schroders, questo paragone è errato. In primo luogo, la bolla tech del 1999 è stata guidata dall'esuberanza degli investitori rispetto a tutto ciò che aveva a che fare con la tecnologia, a prescindere dai profitti e anche dalle entrate. Mentre il settore nel 2020, e in particolare le piattaforme più grandi, ha prodotto una crescita eccezionale di ricavi e guadagni che, si stima, continuerà nel 2021 e oltre. In secondo luogo, l'attuale grado di concentrazione dell’azionario non è insolito. Negli anni '60-‘70 l'S&P500 era dominato da un numero altrettanto ridotto di big come AT&T, Exxon, GE e GM.
Prospettive positive per la tecnologia
Ma perché il settore tecnologico continuerà ad essere sotto i riflettori? Il Covid-19, spiega l’analista, ha chiaramente accelerato l'adozione di nuove tecnologie come l'e-commerce e il telelavoro. Questi cambiamenti, nel comportamento delle aziende e dei consumatori, continueranno probabilmente anche dopo la pandemia. È dunque prevedibile, aggiunge, che la tecnologia continuerà a rappresentare un terreno fertile per gli investitori anche nei prossimi anni. Il rischio maggiore per il settore verrà probabilmente dalla regolamentazione, piuttosto che da una rapida diminuzione del tasso di crescita sottostante.
Gli altri settori da seguire con attenzione
Gli investitori, dopo aver messo nei portafogli per tutto il 2020 titoli difensivi a causa dell’incertezza, con l’annunciato arrivo dei vaccini anti-Covid hanno iniziato a mettere a fuoco la ‘normalizzazione’ e la ripresa economica nel 2021 e nel 2022. Di fatto, sostengono gli analisti, hanno iniziato a guardare al potenziale di crescita dei ricavi e dei guadagni in molte aree poco battute che hanno sofferto durante la pandemia. Le più evidenti sono quelle che sono state effettivamente chiuse, come alberghi, ristoranti, società nel comparto del tempo libero e compagnie di viaggi. Sembra altamente plausibile che, quando la ripresa prenderà piede, molte di queste imprese vedranno un forte rimbalzo.
La riscoperta dei ciclici
Le aspettative in settori ciclici come energia, materiali o industria sono basse e per questo meritano attenzione. È chiaro che in questo ambito ci sono grandi sfide strutturali (come la transizione energetica) che continueranno a influenzare in modo significativo molte aziende attive in questi comparti anche in futuro. Per il 2021 Tedder mette in conto un notevole ampliamento del mercato: oltre al settore tech, che può ancora performare bene, prevede che anche alcune delle aree meno amate potrebbero fare addirittura meglio. A livello regionale, stima che saranno Europa e Giappone a vedere gli utili crescere maggiormente nel 2021 e forse anche nel 2022. L’economia cinese è già in fase di ripresa e sta guidando una potente dinamica di ripresa in tutta l’Asia. Gli USA resteranno un mercato azionario altamente difensivo.