SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO? 
Scopri i vantaggi del nostro servizio
Chiama gratis 800 92 92 95 CONTATTACI

Compila il modulo per essere richiamato

Se sei interessato al nostro servizio lasciaci i tuoi dati. Un nostro operatore ti contatterà per fornirti gratuitamente e senza impegno tutte le informazioni relative a FondiOnline.it

Dati di contatto

Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo

Informazioni addizionali

Errore nella compilazione del campo
* Nota: i campi indicati con l'asterisco sono obbligatori

Privacy e condizioni di utilizzo

SWG: timori stabili ma crescono i contrari al vaccino

Il 37 pct degli italiani, secondo un sondaggio di SWG, è contrario alla vaccinazione contro il coronavirus. I vaccini che dovessero arrivare da Russia e Cina sono ritenuti poco affidabili. Nel Paese c’è scarsa fiducia nelle informazioni date dai politici e dalle istituzioni regionali.

01/12/2020

Nella seconda parte di novembre, con il raggiungimento del picco di contagi della nuova ondata della pandemia, si stabilizzano la preoccupazione degli italiani per il virus (al 42%) e la loro percezione del rischio di contrarlo (al 66%). È quanto emerge dal ‘Radar, niente sarà più come prima’, sondaggio condotto da SWG nella settimana dal 16 al 22 novembre. Indagine che svela di fatto uno scenario preoccupante sul processo di vaccinazione: un’ampia e in crescita quota dei contrari. Alla domanda se si sottoporrà alla vaccinazione, infatti, oltre un terzo (37%) degli intervistati ha ammesso di non essere intenzionato, percentuale in sensibile crescita dal 34% registrato nella settimana precedente.

Ritenuti poco affidabili i vaccini di Russia e Cina

La fiducia nel vaccino dei cittadini sembra quindi vacillare, soprattutto se ci si dovesse affidare a vaccini russi o cinesi (entrambi oggetto della sfiducia da parte del 71% degli intervistati). Va meglio per il vaccino prodotto in Italia (75% dei favorevoli) e negli altri Paesi dell’Ue (67%) o negli Usa (57%). L’aspettativa è che il vaccino sia disponibile nei primi mesi del 2021 (27% in gennaio-febbraio e 33% in marzo-aprile) e che dovrebbe essere somministrato prioritariamente al personale sanitario (più esposto al rischio di contagio) e alle persone le cui condizioni di salute sono più precarie e che potrebbero quindi avere effetti più negativi da un eventuale contagio.

Più fiducia a medici e scienziati e meno ai politici

Gli italiani, per quanto riguarda la problematica posta dalla pandemia da coronavirus, si fidano molto della parola dei medici e degli scienziati (premiati rispettivamente dal 75% e dal 67%) e meno dei resoconti di politici (44%) e amministratori locali (38%). Se il quadro ufficiale sulla pandemia è ritenuto realistico dalla maggioranza (53%), non mancano le ‘correnti’ alternative. Circa un quinto (21%), secondo la ricerca condotta da SWG, abbraccia infatti una posizione riduzionista, ovvero ritiene che l’allarme lanciato dalle istituzioni sia esagerato e questa è una valutazione che arriva principalmente dall’opposizione all’attuale Governo (32%) e dai giovani tra i 25 e 34 anni (27%).

E c’è chi grida al complotto

Da non sottovalutare che un quarto (+6% da settembre) degli italiani gridi al complotto. In questo ambito, la teoria più in voga, seppure non l’unica, è quella del virus prodotto e diffuso dalla Cina (33%) per indebolire gli altri Paesi. Ma c'è anche chi pensa (il 21%) che sia stato creato dai grandi gruppi del web per arricchirsi, o da chi vuole una dittatura sanitaria (20%) o dalle mafie (16%). L’inclinazione al riduzionismo e complottismo, così come la resistenza verso l’eventualità di vaccinarsi contro il Covid, tratteggiano profili in parte simili: accomunati da una diffidenza verso la narrazione ufficiale, dall’insofferenza verso il distanziamento sociale e l’uso della mascherina.

Più preoccupato chi s’informa dalla TV

La pioggia di dati sulla pandemia fornisce un quadro chiaro della situazione a metà degli italiani, ma produce confusione nell’altra metà. Di conseguenza una quota rilevante (39%), esprime riserve sulla loro affidabilità. Emerge, infatti, che meno sono chiare le informazioni, meno vengono ritenute credibili. Si riscontra un legame tra il livello di preoccupazione per il virus e le diverse fonti informative. Ciò non dimostra un legame causa-effetto, ma evidenzia alcune corrispondenze: tra chi vive l’emergenza con maggiore apprensione un’ampia quota si informa dalla TV di intrattenimento o su Facebook, ma anche attraverso motori di ricerca, aggregatori di ricerca e i telegiornali. Tra chi riceve invece le notizie principalmente nell’ambito di discussioni con conoscenti o su altri social network, il livello di preoccupazione è invece sensibilmente più basso.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

swg coronavirus italiani vaccino
Qualsiasi decisione di investimento che venga presa in relazione all'utilizzo di informazioni ed analisi presenti sul sito è di esclusiva responsabilità dell'investitore, che deve considerare i contenuti del sito come strumenti di informazione. Le informazioni, i dati e le opinioni fornite all’interno della sezione “news” di questo sito si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede; in nessun caso, tuttavia, si potrà ritenere che Innofin SIM abbia rilasciato attestazioni o garanzie, esplicite o implicite, in merito alla loro attendibilità, completezza o correttezza. Lo scopo dei dati e delle informazioni divulgate attraverso la sezione “news” del sito è prettamente informativo; esse non rappresentano, in alcun modo, una sollecitazione all'investimento in strumenti finanziari.

Articoli correlati