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Usa: la corsa della Fed contro l’inflazione continua

La Fed manterrà la posizione di falco finché le tensioni inflative non torneranno sotto controllo. Il grafico del Dot Plot anticipa tassi Usa oltre il 4 per cento entro fine anno. Nel frattempo, la Fed ha corretto al rialzo le stime per l’inflazione e in calo quelle sulla crescita.

03/10/2022
new york, la statua della libertà con sullo sfondo lo skyline
Analisi sulle prospettive dei tassi Usa

La Federal Reserve non fa mistero delle proprie intenzioni: ha confermato che porterà avanti la propria politica rialzista fino a quando l’inflazione non sarà sotto controllo. Perciò i mercati fanno bene ad aspettarsi altre strette del credito, soprattutto se i dati economici confermeranno nel prosieguo la persistenza delle tensioni sui prezzi. Il Fomc, il braccio operativo della Fed, lo scorso 21 settembre ha alzato i tassi d’interesse di 75 punti base, spostando la fascia al 3-3,25%, un record dal 2008. La figura sempre più da falco assunta dalla Fed nella lotta contro l’inflazione è sottolineata da due aspetti: si è trattato del quinto rialzo di seguito e, soprattutto, è il terzo consecutivo della portata di 75 punti base. Un’azione che parte dai 25 punti base, livello cui erano stati abbassati nel marzo 2020 (all’indomani dello scoppio della pandemia), segnati appena lo scorso marzo.

Dot Plot: tassi oltre il 4% entro fine anno

La strada rialzista del costo del denaro Usa rimarrà, perché l’inflazione si sta rivelando sorprendentemente coriacea (seppure in agosto abbia ripiegato all’8,3% dall’8,5% di luglio) e nonostante i segnali di una recessione in arrivo siano sempre più chiari. La stessa Fed ha corretto in deciso ribasso le previsioni sulla crescita del Pil statunitense: a +0,2% per quest’anno (dall’1,7% indicato appena lo scorso giugno), a +1,2% per il prossimo (da +1,7% delle precedenti stime), a +1,7% per il 2024 (dato rivisto da +1,9%) e a +1,8% per il 2025. L’attenzione del mercato, a ragione, si sta quindi focalizzando sul dot plot, il grafico che registra trimestralmente le previsioni dei banchieri membri della Fed. Secondo l’ultimo aggiornamento, i tassi Usa sono visti al 4,4% entro la fine di quest’anno (in giugno erano stimati al 3,4%) e per la fine del 2023 sono previsti arrivare al 4,6%.

I messaggi contrastanti dell’economia non aiutano le previsioni

Ma cosa possono aspettarsi i mercati dopo la scossa imposta dalla Fed in settembre? Secondo Blerina Uruci, U.S. Economist di T. Rowe Price, il problema è che i dati danno messaggi contrastanti. Se da una parte l’inflazione rimane persistenze e il mercato del lavoro è eccessivamente surriscaldato, dall’altra parte c’è un rallentamento della crescita e un mercato immobiliare in forte correzione. L’economista ammette che sia molto incerto prevedere quello che accadrà dopo. Per il 2023 ipotizza tre scenari. Nel primo, quello centrale, il tasso finale resta vicino al 4% nel 2023, e l'economia Usa si mantiene in equilibrio. La crescita frena significativamente sotto il potenziale (che è dell'1,5%-2%), l’inflazione si attenua e la disoccupazione aumenta di non più di 1 punto rispetto ai livelli attuali. Questo scenario sarebbe coerente con un tasso finale del 4% più o meno 25 pb.

Lo scenario peggiore, i tassi al 5% nel 2023

Il secondo è lo scenario che contempla ulteriori strette, in cui il tasso sale al 5% nel 2023. L’elemento chiave è che l'inflazione rimane persistente e il mercato del lavoro troppo rigido. Quindi, anche con una crescita di molto inferiore al potenziale, la Fed deve continuare a stringere. Ciò può realizzarsi soprattutto se si radica un’inflazione salariale più alta e le imprese possono continuare a trasferire l’aumento dei costi ai consumatori. Ciò implica un rialzo di almeno 100 pb rispetto allo scenario centrale. Infine, lo scenario di discesa, in cui la Fed taglia i tassi nel 2023. Gli USA entrano in recessione ai primi del 2023, la disoccupazione aumenta di oltre 1 punto e l'inflazione rallenta drasticamente grazie alle supply chain e al calo della domanda: un chiaro messaggio alla Fed di avere esagerato. Ciò implica un ribasso di circa 100-200 pb rispetto allo scenario centrale.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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