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Lisbona non è più junk
I titoli di stato emessi da Lisbona sono riusciti a ottenere la tanto agognata promozione nell’universo delle obbligazioni investment grade. E il listino azionario domestico è tra i migliori del 2017
Il Portogallo ha inanellato una serie di valutazioni positive sulla sua parabola economica, dopo che anche il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente rivisto al rialzo la sua stima sulla crescita del Pil portandola al 2,5% per il 2017. Si tratta di una proiezione superiore a quella comunicata dallo stesso Governo di Lisbona (che aveva stimato un progresso dell’1,8%). Il Governo di Lisbona ha chiuso il 2016 con un deficit attestatosi sui livelli più bassi registrati dal lontano 1975. Questo risultato ha convinto, lo scorso giugno, il Consiglio Europeo a decretare la conclusione dell’applicazione delle misure disciplinari imposte al paese nel 2014 inseguito al mancato rispetto del deficit e alla richiesta di salvataggio finanziario.
Il paese ha tirato un sospiro di sollievo da quando l’agenzia Standard and Poor’s ha riportato i titoli di stato lusitani all’interno dell’universo ‘invesment grade’ (le emissioni considerate più sicure), tirandoli fuori dall’inferno del segmento ‘junk bond’ in cui si trovavano dal 2012.
In seguito alla decisione, il livello di affidabilità creditizia del debito portoghese è passato dal gradino BB+ a BBB-. Standard and Poor’s è stata l’ultima delle tra grandi agenzie internazionali a collocare tra i ‘bond spazzatura’ i titoli governativi portoghesi ed ora è la prima a optare per la promozione nella categoria superiore. La decisione ha sorpreso non poco gli operatori economici, che si aspettavano un outlook di medio termine stabile alla luce dei miglioramenti conseguiti dal paese sul versante macroeconomico, ma che non avrebbero scommesso nulla sul ritorno dei titoli di stato tra quelli considerati ‘investment grade’ in tempi così stretti.
La reazione a questa buona notizia non si è fatta attendere. Gli interessi sui bond portoghesi si sono portati su livelli non registrati da gennaio 2016. Il rendimento annuo del titolo di stato decennale, che viene utilizzato come riferimento per misurare la fiducia riposta nella solvibilità del paese, è sceso ieri di 29 punti base fino a toccare quota 2,496%. Il debito portoghese si è trasformato in uno degli asset più performanti dell’eurozona. Il risultato di questa continua presa di posizione degli investitori sul debito di Lisbona, ha spinto al ribasso il risk premium del paese del 40% da inizio anno.
Tuttavia, per fare in modo che il debito emesso da Lisbona rientri negli indici dei bond governativi, sarà necessario che una seconda agenzia internazionale -tra Fitch e Moodys’- opti per una decisione similare. Fino a questo momento, i titoli di debito lusitani erano riusciti a partecipare al programma di acquisti della Bce solo grazie al giudizio positivo fornito dall’agenzia Dbrs.
Il risk premium del paese –espresso dai credit default swap (assicurazioni sul rischio insolvenza del debito domestico)- ne ha tratto beneficio e il differenziale di rendimento (spread) rispetto al Bund decennale è sceso fino ai 209 punti base, livello minimo dall’anno scorso. Lo stesso ottimismo ha contagiato la Borsa di Lisbona. Il listino azionario domestico ha realizzato una performance year to date superiore a quella accumulata dall’insieme delle Borse del Vecchio Continente, facendo registrare una rivalutazione a due cifre.