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La prudenza di Warren Buffett
A febbraio i fedelissimi di Berkshire Hathaway hanno ricevuto con entusiasmo l’ultima lettera agli investitori da Warren Buffett. Con 8.000 parole –circa la metà di quelle utilizzate l’anno scorso- l’oracolo ha evitato di toccare alcuni dei temi caldi dei mercati che, nel corso delle precedenti edizioni della missiva, erano stati analizzati dall’esperto. Senza fare allusioni alla congiuntura statunitense e ai probabili sentieri che quest’ultima seguirà nei prossimi trimestri, l’ultra ottantenne investitore ha dedicato buona parte del documento alle potenziali acquisizioni di grandi dimensioni che il suo veicolo d’investimento potrebbe portare a termine in tempi non lunghi.
Nel 2017, Berkshire Hathaway ha registrato un utile di 44.940 mln di usd, 29.100 mln dei quali sono pervenuti nelle casse del veicolo grazie alla riforma fiscale voluta dal presidente Usa Donald Trump e approvata lo scorso 22 dicembre. L’oracolo ha sottolineato questo dato, confermando che la maggior parte del risultato ottenuto non è dovuta a meriti gestionali ma al taglio dell’imposta sugli utili societari, scesa al 21%.
Il conglomerato guidato da Buffett ha approfittato del provvedimento per rimpatriare parte delle attività detenute all’estero. L’operazione ha determinato un esborso di 1.400 mln di usd ma ha consentito un risparmio fiscale nettamente più cospicuo. Con una liquidità a disposizione che ha toccato quota 116.000 mln di usd nel 2017 e un book value per share lievitato al 23% (rispetto al 22% dell’indice Standard and Poor’s 500), Buffett ha messo in evidenza che, come sempre, i prossimi obiettivi nel mirino di Berkshire dovranno presentare un prezzo di acquisto ragionevole. Se per un esercito di investitori ‘ottimisti’ le attuali quotazioni non sembrano essere un ostacolo all’acquisto, per Buffett il prezzo continua a fare la differenza tra un investimento dotato di prospettive e uno da scartare.
In un periodo in cui molte società hanno realizzato degli acquisti finanziandoli con l’emissione di debito (favorite dalla presenza di costi di finanziamento molto bassi), il team di Buffett valuta potenziali acquisti solo in ragione della liquidità disponibile. ‘Non mancheranno le opportunità di acquisto’, ha affermato Buffett, ribadendo che quanta meno prudenza vedrà nei comportamenti degli investitori, tanta più ne utilizzerà il suo team nella selezione dei titoli da inserire in portafoglio.
Attualmente, buona parte della cassa di Berkshire è investita in titoli di stato Usa. L’ultima grande operazione sul mercato azionario risale a più di due anni fa con l’acquisizione di Precision Castparts, fabbricante di componenti in metallo destinati all’industria aerospaziale e a quella energetica, per un esborso complessivo di 32.100 mln di usd. Nel’ottobre del 2017 Berkshire ha acquistato il 38,6% di Pilot Travel Centers, con l’opzione di elevare la sua partecipazione fino all’80% nel 2023.
Nonostante un mercato azionario che potrebbe riservare un aumento della volatilità, L’investitore statunitense ha raccomandato agli investitori orientati al lungo termine di continuare a guardare con interesse alle azioni. Nel lungo periodo, Buffett vede il rischio più elevato nei bond di elevata qualità creditizia perché -viste le quotazioni raggiunte e i bassi rendimenti- potrebbero essere l’asset più esposta al ritorno dell’inflazione. ‘Se l’investitore ha la possibilità di guardare lontano (avere un orizzonte temporale non breve), un portafoglio diversificato di azioni Usa diventa meno rischioso di uno concentrato sui titoli di stato, assumendo che l’inserimento dei titoli azioni in portafoglio avvenga a prezzi ragionevoli in relazione agli utili e ai tassi d’interesse vigenti in quel periodo’, ha precisato l’Oracolo.