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Assoreti: la raccolta sfonda il muro dei 30 miliardi
La raccolta dei consulenti finanziari associati in Assoreti nei primi nove mesi ha toccato i 30,9 miliardi di euro, in aumento del 26,3 pct sul corrispondente periodo del 2019. In crescita sia gli organismi di investimento collettivo del risparmio sia le gestioni patrimoniali individuali.
Le reti di consulenti finanziari hanno conseguito un importante traguardo nei primi nove mesi da parte: la raccolta netta totale ha sfondato il muro dei 30 miliardi di euro, archiviando il periodo esattamente con volumi pari a 30,9 miliardi, in aumento del 26,3% rispetto al 2019. È un risultato oggettivamente importante perché ottenuto in un anno condizionato sotto molti aspetti dalla pandemia da coronavirus e perché, ha commentato Paolo Molesini, presidente dell’Associazione delle società per la consulenza agli investimenti (Assoreti), ottenuto grazie al sevizio altamente qualificato degli associati.
La consulenza, leva importante per il risparmio e l’economia
Il servizio fornito dai consulenti si è infatti rivelato un potente antidoto alle difficoltà del periodo, consentendo agli investitori di procedere con disciplina nella pianificazione delle loro strategie: una leva fondamentale per sostenere sia il risparmio dei cittadini sia l’economia dell’intero Paese. La crescita registrata nei primi nove mesi – secondo la nota di Assoreti - è trainata sia dai risultati realizzati nel comparto del risparmio gestito, pari a 14,1 miliardi (+28,7%), sia dai volumi di raccolta che hanno coinvolto la componente amministrata del portafoglio per 16,8 miliardi di euro (+24,3%).
Lo sprint della raccolta nei mesi estivi
La performance realizzata tra gennaio e settembre acquisisce maggiore valore se si considera che ben il 27,5% della raccolta complessiva è riconducibile all’attività svolta nei mesi estivi. Tra luglio e settembre, infatti, le reti di consulenza hanno raccolto investimenti netti per 8,5 miliardi di euro, con un tasso di crescita tendenziale pari al 16,6%. Altro spunto positivo è rappresentato dal fatto che la maggior parte delle risorse nette raccolte nel periodo considerato – ovvero il 61,9% del totale - è investita in prodotti del risparmio gestito, per un ammontare complessivo pari a 5,3 miliardi di euro (+15,5% su base annua).
Risparmio gestito, sono gli OICR a tirare la volata
L’attività delle reti si concretizza in volumi di raccolta netta pari a 14,1 miliardi di euro, in crescita sia per gli organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR), pari a 4,6 miliardi di euro (+157,9%), sia per le gestioni patrimoniali individuali, sulle quali sono state investite risorse nette più che triplicate, pari a 2,7 miliardi. In controtendenza invece il comparto assicurativo, che chiude i primi nove mesi con flussi netti in calo del 20% anno a 6,2 miliardi. Tra luglio e settembre la raccolta netta diretta in quote di OICR, stando alle note da Assoreti, è positiva per 2,1 miliardi di euro (+23,3%).
Balzo delle gestioni patrimoniali
Gli investimenti si concentrano sui fondi esteri aperti (1,7 miliardi). Il bilancio trimestrale è positivo anche per i fondi aperti italiani (175 milioni) e per i fondi chiusi mobiliari (186 milioni). I volumi netti realizzati sulle gestioni patrimoniali individuali sono in netta crescita tendenziale (+146,1%) e coinvolgono le GPF, mentre i volumi di attività realizzati sui prodotti assicurativi (2,1 miliardi) subiscono, nel loro insieme, una contrazione del 9,7%.
In calo la liquidità su conti correnti e depositi
Nei primi nove mesi, la raccolta netta sulla componente amministrata strettamente finanziaria è pari a 7,9 miliardi. Tra luglio e settembre gli investimenti netti ammontano a 692 milioni, in netta crescita rispetto al medesimo periodo del 2019. La liquidità netta confluita, da gennaio, su conti correnti e depositi si attesta a 8,9 miliardi, in calo del 23,4%. La dinamica si riscontra anche nel terzo trimestre nel corso del quale vengono depositate risorse nette per 2,6 miliardi, in calo del 53%.