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Bond: a caccia di rendimenti con inflation link e diversificazione
I tassi, nonostante la guerra, continueranno a puntare al rialzo condizionando il mercato dei bond. Gli obbligazionisti, secondo gli esperti, potrebbero scovare rendimenti interessanti se puntassero sui titoli inflation link e sulla diversificazione regionale del portafoglio.
La strada intrapresa dalle politiche monetarie delle principali Banche centrali è tracciata: continueranno a stringere le redini del credito, come risposta al crescente rischio che l’inflazione vada fuori controllo. Dopo un lungo periodo di rendimenti molto bassi, i tassi dovrebbero dunque puntare al rialzo, nonostante la guerra abbia aggiunto ulteriore incertezza sui mercati finanziari e rappresenti una minaccia per la crescita economica globale. Lo scenario, secondo Michael Walsh, multi-asset solutions strategist di T. Rowe Price, mette gli investitori obbligazionari di fronte a un vecchio dilemma: come si può generare rendimento in un portafoglio senza un’esposizione eccessiva al rischio di tasso?
Ci fidiamo di più dei titoli nazionali
Gli obbligazionisti, suggerisce l’esperto, possono potenzialmente incrementare il rendimento abbandonando l’home bias, a causa del quale si fidano solo di ciò che è loro più familiare (quasi sempre titoli nazionali), e diversificando tra vari Paesi. Per la maggior parte dei gestori, i bond emessi dal Governo del proprio Paese sono visti come elementi chiave e a basso rischio: sono facilmente comprensibili per gli investitori finali, forniscono un'ancora per asset più rischiosi all'interno di un portafoglio ed evitano il rischio valutario. Invece, sostiene Walsh, investire più globalmente nel reddito fisso comporta vantaggi notevoli, non da ultimo perché aumenta proprio la diversificazione.
Quando la storia non insegna
I bassi rendimenti riconosciuti dall’obbligazionario dalla crisi finanziaria globale (con i tassi della Bce rimasti a zero o sotto dal 2012) hanno limitato la capacità di tali titoli di agire come porto sicuro in tempi di stress di mercato, oltre a ridurre il rendimento per gli investitori. Durante lo scoppio della pandemia, nel primo trimestre del 2020, per esempio, i rendimenti di molti titoli di Stato sono scesi bruscamente (il che significa che i prezzi di queste obbligazioni sono saliti proteggendo il valore dei portafogli in una fase difficile). Tuttavia, i rendimenti dei bond che avevano già un rendimento molto basso sono scesi molto meno rispetto a quelli a rendimento più elevato di altri Paesi.
Ruolo di porto sicuro in discussione
Questo, secondo lo strategist di T. Rowe Price, dimostra che gli investitori sono riluttanti ad acquistare grandi quantità di titoli di Stato a rendimento basso o negativo, anche in tempi di crisi. Nello stesso tempo, mostra anche perché i titoli di Stato non-domestici a più alto rendimento possono essere un cuscinetto utile nei periodi di turbolenza. Tuttavia, quest’anno, il ruolo di porto sicuro dei governativi è stato messo in discussione: con il valore delle azioni crollato bruscamente a causa dell'inflazione e della guerra. Le crescenti aspettative di inflazione hanno spinto i rendimenti dei bond verso l'alto e hanno portato a una correlazione più positiva tra azioni e reddito fisso, proprio nel momento sbagliato per gli investitori che vogliono diversificare.
Guardare oltre il proprio giardino
In questo contesto, secondo Walsh, l'asset a basso rischio da scegliere potrebbe essere il debito pubblico indicizzato all’inflazione, dove il valore delle cedole e dei pagamenti alle scadenze aumenta in funzione della misura dell'inflazione interna. Tali obbligazioni, infatti, sono andate bene negli ultimi mesi, sia su base assoluta sia rispetto ai titoli di Stato a interesse fisso. Anche in questo caso, guardare oltre il 'proprio giardino' può offrire buone opportunità poiché l'attuale ondata di inflazione è sempre più un problema globale. In particolare, ricorda l’esperto, Regno Unito, Usa, Giappone, Canada e Svezia sono tutti grandi emittenti di debito pubblico inflation-linked.
Quali sono oggi le opportunità da seguire
Investire nei mercati obbligazionari globali secondo Walsh offre l'opportunità di approfittare di scenari in cui la politica dei tassi è divergente. Ad esempio, oggi ci sono interessanti situazioni in alcuni Paesi emergenti, dove le Banche Centrali hanno già stretto a causa dell’inflazione. Questi mercati sono più avanti nei cicli di rialzi rispetto a quelli sviluppati, come gli Usa, l’Eurozona e il Regno Unito, dove è appena iniziato l'inasprimento. Il debito in valuta locale della Cina è un altro esempio: invece di aumentare i tassi, la Bank of China dovrebbe continuare ad allentarli per sostenere la crescita. Inoltre, i bond cinesi stanno anche beneficiando dell'inclusione nei principali benchmark del reddito fisso globale.