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Mercati: come difendersi dalla minaccia di stagflazione
Come difendersi dal rischio stagflazione? Gli esperti di Schroders suggeriscono di puntare sui titoli anticiclici come utilities, beni di consumo e settore immobiliare, che hanno una minore correlazione con l’inflazione. A livello regionale l’Europa è più difensiva di Stati Uniti e Giappone.
C’è una parola sempre più ricorrente nei rapporti che, da alcune settimane, scrivono gli analisti: 'stagflazione', una condizione tutt’altro che favorevole per la congiuntura perché si verifica quanto c’è in corso un rallentamento della crescita combinato con un’accelerazione dell’inflazione. Un evento che, fino ai primi anni Settanta, era dato per impossibile, ma che oggi è tornato prepotentemente di attualità a seguito delle conseguenze che sta avendo sui mercati e nell’economia reale la guerra in Ucraina. In generale, l’azionario globale tende a soffrire in questo contesto perché le aziende devono affrontare simultaneamente il calo delle entrate e l'aumento dei costi, elemento che comprime i margini.
Non tutto l’azionario è penalizzato
Comunque questo non significa che tutti i settori siano zavorrati da questa minaccia. Alcuni, secondo Sean Markowicz, CFA strategist e strategic research group di Schroders, sono più tutelati di altri, date le loro proprietà difensive e/o la loro correlazione positiva all'inflazione. Per questo ritiene che un approccio flessibile agli investimenti in Borsa possa trarre vantaggio da questi differenziali di performance e, potenzialmente, minimizzare perdite significative. La stagflazione tende infatti a favorire le società più difensive, i cui prodotti e servizi sono essenziali per la vita quotidiana delle persone. Le valutazioni di questi titoli tendono così a reggere meglio quando l'economia rallenta.
Sugli scudi utilities, beni di consumo e immobiliare
In altre parole, indipendentemente dall’inflazione, le persone hanno bisogno di acquistare cibo, fare fronte alle scadenze delle bollette, saldare l’affitto. Al contrario, potrebbero decidere di posticipare l’acquisto di articoli 'ciclici', come un'auto nuova o un telefonino, fino a quando i prezzi non scenderanno. Guardando a quello che è successo in passato in situazioni di stagflazione, l’esperto ha rilevato che i settori più performanti sono stati, in particolare, quelli difensivi come le utilities (+16%), i beni di consumo (14,2%) e l'immobiliare (11,8%). Al contrario, settori ciclici come IT (-6,7%), industriali (-3,3%) e finanziari (-0,5%) sono stati quelli che hanno registrato le performance peggiori.
L’Europa meglio difensiva del Regno Unito
Considerando solo i pesi a livello settoriale, secondo Markowicz il Regno Unito e l'Europa sembrano offrire la maggiore protezione con la stagflazione: circa il 50% dell'indice MSCI UK è composto da energetici e difensivi, mentre per l'Europa rappresentano il 36%. Gli Usa e il Giappone, invece, sovrappesano molto alcuni settori che dovrebbero sottoperformare, rispettivamente high tech e beni di consumo discrezionali. Tuttavia, il Regno Unito vale solo il 4% della capitalizzazione totale del mercato azionario globale, quindi un piccolo sovrappeso potrebbe non essere sufficiente a minimizzare i rischi di ribasso. D’altro canto, l'Europa è un mercato molto più grande e investibile (rappresenta l’11% dell'indice globale) e può quindi offrire maggiore possibilità di manovra per implementare un’azione tattica.