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Borsa: le opportunità nelle Mid e Small Cap italiane
Le Mid e Small Cap italiane, nonostante i rincari messi a segno nel 2022 e le incertezze macro all’orizzonte, hanno margini di miglioramento. Occorre, suggeriscono gli esperti, un’attenta selezione. Monitorare l’andamento di consumi, scorte, commodity e l’impatto dei tassi. Investimenti in calo.
Le Mid e Small Cap italiane presentano ancora opportunità per gli investitori, dopo lo slancio che hanno vissuto nel corso del 2022? La risposta a questa domanda, secondo Antonio Amendola, portfolio manager di AcomeA SGR, è affermativa. Anche se diversi fattori influenzeranno i mercati nei prossimi mesi, sarà infatti possibile navigare questo momento volatile e trovare aziende più resilienti. Le scelte degli investitori, sottolinea l’esperto, non potranno però prescindere da tre importanti temi operativi, destinati ad avere ripercussioni sui conti delle imprese, sull’economia in generale e – di riflesso – sui margini attesi. L’attenzione, in particolare, dovrebbe tenere sotto osservazione gli effetti del rallentamento della domanda, l’andamento delle scorte e i costi delle commodity e le conseguenze del rialzo dei tassi d’interesse.
Attesa una frenata della domanda dopo lo slancio post-Covid
Dopo la brillante performance del 2022, favorita dalla ripresa post-Covid e da svariati vantaggi dei crediti d’imposta, Amendola mette in guarda circa il fatto che la componente di benefici fiscali, sconti in fattura e crediti per energia che ha gonfiato la performance dell’anno, verosimilmente terminerà nel 2023 con ricadute sulla top line e una crescita più contenuta. A guidare quindi il fatturato saranno soprattutto le componenti di prezzo e mix di offerta, a discapito della crescita dei volumi. Pertanto, aggiunge il gestore, nonostante gli ottimi risultati visti nel quarto trimestre 2022 (ultima finestra disponibile per i crediti), nei primi mesi di quest’anno molti titoli industriali vedono un calo dei nuovi ordini e della domanda da parte di clienti anche appartenenti a settori diversi, dalla manifattura ai servizi.
Incognita delle scorte e dei costi delle commodity
Situazione fluida anche sui fronti delle scorte e delle commodity, i cui costi non calano anche se le tensioni stanno rientrando. Per le imprese, che hanno già rincarato i listini, diventa sempre più difficile (per alcuni business) il ribaltamento dei costi perché potrebbe iniziare a intaccare la domanda. Da una combinazione di fattori (corsi delle materie prime e dell’energia ancora elevati, volumi che non crescono e prezzi con poco spazio di manovra) ci si attende una pressione sui margini. Altro elemento di attenzione, suggerisce il gestore, è la generazione di cassa, impattata dalla necessità di incrementare il magazzino per fronteggiare shortage di componenti, ma che in uno scenario di calo di domanda potrebbe avere un effetto inflattivo: le società potrebbero trovarsi con un surplus di prodotti che non possono vendere a prezzi più bassi.
Investimenti in calo con rialzo
Il terzo elemento da non trascurare è il rialzo dei tassi, che si traduce per le imprese in un aumento del costo del finanziamento per l’acquisto e il leasing di macchinari. Lo scenario disegnato da Amendola contempla un calo per quest’anno degli investimenti (per rinviarli al 2024), con una conseguente riduzione di domanda a cui stanno assistendo società industriali e general contractor, per le cui commesse è spesso necessario il ricorso alla leva. C’è da rilevare comunque che il mercato, particolarmente nelle Mid e Small Cap, non sta al momento scontando questo rallentamento. I titoli delle Mid e Small Cap italiane da gennaio segnano progressi rispettivamente del 9% e dell’8,3% (erosi di 3,8 e 1,8 punti pecentuali dall’incertezza legata al crack di Credit Suisse), molto indietro rispetto al movimento registrato dalle Large Cap.
Attenta selezione, i titoli da monitorare
In questo contesto di rallentamento atteso, diventa ancora più necessario secondo il gestore essere selettivi sulle storie che possiedono elementi distintivi per poter performare anche nel 2023. Tra le caratteristiche che individua ci sono un’efficiente gestione del circolante e delle scorte di magazzino, un’offerta di prodotti distintivi per cui la domanda rimane forte e una bassa competizione nel mercato di riferimento. Da non trascurare, inoltre, alcuni operatori a monte della catena del valore e infrastrutturali. Tra i titoli che la società di gestione AcomeA monitora con attenzione Zignago Vetro, Landi Renzo, Salcef, Generalfinance, Mondadori, Fine Foods Pharmaceuticals, Omer e Take off. Infine, Amendola ritiene che il settore bancario possa essere a questo punto elemento di volatilità per i portafogli.