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Cina: il Governo è solo apparentemente imprevedibile
Le ultime decisioni di Pechino in materia sociale sono di lungo respiro e in funzione delle tematiche ESG. I timori di una caduta in recessione della Cina, secondo l’analisi che arriva da BlueBay, sono fuori luogo: il Paese ha infatti mezzi e capacità di contenere crisi sistemiche.
I nuovi provvedimenti presi dal Governo cinese, con la proibizione alle imprese di tutoraggio del doposcuola di fare profitti, hanno ancora una volta messo sotto pressione i mercati locali perché l’azione di Pechino appare agli investitori alquanto imprevedibile e distante dal modello economico basato sul mercato. Mark Dowding, Cio di BlueBay, è però convinto del contrario: la sua impressione è che queste mosse abbiano un certo spessore se inquadrate con gli obiettivi strategici delineati nel recente piano quinquennale. In particolare, le autorità hanno discusso della necessità di sopprimere le tre ‘montagne’ - gli alti costi educativi, sanitari e immobiliari - che stanno schiacciando la popolazione cinese.
Il nuovo corso sociale del Regno di Mezzo
Sono tre punti nevralgici che possono essere anche responsabili dell'abbassamento del tasso di natalità e, di riflesso, di futuri timori demografici con l'invecchiamento della popolazione. Il confronto avuto con i politici locali ha portato a formulare alcune conclusioni che rafforzano la teoria avanzata da Dowding: 1) nessuna azienda è troppo grande per fallire e, in Cina, più grandi si è, più si deve essere socialmente responsabili 2) i problemi di sicurezza sorgono quando si esce dall'ombrello normativo cinese, come quando le aziende cinesi si quotano a New York. 3) i settori strategici devono adottare una dimensione sociale nei loro modelli di business 4) i politici cinesi sono impegnati a proteggere il lavoro, le piccole e medie imprese e le persone vulnerabili dal capitale monopolistico.
Timori di una recessione del Paese sono fuori luogo
Per molti aspetti queste considerazioni possono fare da sfondo a un quadro di tipo ESG, che la Cina sta cercando di applicare. Pertanto, secondo l’esperto, le accuse che Pechino stia agendo in modo sconsiderato o irresponsabile sembrano stonate. Al contrario, molte delle sue decisioni sono state ponderate con attenzione e quindi il timore che errori politici possano portare il Paese verso la recessione sembra fuori luogo. Intanto nei mercati del credito, le preoccupazioni legate al più grande costruttore immobiliare cinese, Evergrande, hanno spinto i prezzi dei bond fino a 50 centesimi di dollaro. Con 100 miliardi di dollari di debito in circolazione, più un sostanziale (non quantificato) volume di emissioni commerciali locali, un default di Evergrande rappresenterebbe un evento creditizio notevole.
Pechino ha mezzi e forza per impedire una crisi sistemica
Dowding è comunque convinto che Pechino abbia inclinazione e mezzi per garantire che, se ciò dovesse accadere, si tratterebbe di un evento isolato e non sistemico. Le prospettive per la crescita cinese sembrano relativamente positive, anche se si prevede che la Banca centrale cinese (PBoC) continui ad allentare ulteriormente la sua politica, con i rendimenti che hanno un ampio margine di recupero da livelli sostanzialmente superiori a quelli dei mercati sviluppati. Da questo punto di vista, l’esperto vede un potenziale sostanziale per il rally dello spread tra i titoli di Stato cinesi e i Treasury statunitensi, dato che le politiche delle due maggiori economie mondiali si muovono in direzioni opposte.
Mercati in attesa dei prossimi dati sull’occupazione Usa
Nel frattempo, i mercati si sono messi in posizione d’attesa dopo l’ultima riunione del FOMC, con il Presidente della Fed, Jerome Powell, che ha usato un tono relativamente ottimistico. A questo punto, secondo l’analisi di BlueBay, la Fed aspetta ulteriori conferme sui solidi progressi che sta facendo il mercato del lavoro prima di annunciare passi per eventualmente iniziare a ridurre lo stimolo monetario. Se i prossimi dati sull’occupazione saranno solidi, questi precederanno probabilmente l’annuncio del tapering nel FOMC di settembre, assieme a una revisione delle proiezioni economiche della Fed per il 2022 e oltre.