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Credito: si risveglia l’interesse per l’obbligazionario
Cala rapidamente la quota dei bond con rendimenti negativi, con gli investitori che tornano sull’obbligazionario a seguito dell’accresciuta volatilità dei mercati. Lo switch può risultare eccessivo, ma, secondo gli esperti di Schroders, crea interessanti opportunità.
I mercati del credito hanno ritrovato appeal nelle ultime settimane, a seguito dell’accresciuta volatilità dei mercati finanziari che hanno spinto le valutazioni e i livelli di reddito su valori che non si vedevano da oltre un anno. Dinamica che ha risvegliato l’interesse degli investitori per questo asset, dopo che negli ultimi 18 mesi i bond corporate IG europei hanno 'pagato' a stento lo 0,4%, e quelli high yield meno del 3%.
È quanto ha osservato Rajeev Shah, global credit strategist di Schroders, secondo cui nel frattempo la dispersione sui mercati è migliorata, e questo ha aperto la strada a nuove opportunità per generare rendimento tramite la selezione di emissioni e aziende.
Lo scenario cambia in fretta a favore
Il mercato del credito è dunque tornato ad affascinare, dopo che negli ultimi mesi lo spread medio tra obbligazioni societarie e governative ha raramente superato l’1% nell’investment grade europeo e il 3,5% nell’high yield. Livelli di spread superiori ai rendimenti sono stati rari e imputabili in particolare ai rendimenti negativi dei titoli di Stato.
La stessa situazione si è verificata anche sui principali bond corporate. Questo scenario sta cambiando tuttavia in fretta, a causa dell’incertezza macro (che registra un rallentamento della crescita a livello globale), delle pressioni inflative (guidate dai prezzi energetici) e, soprattutto, della svolta da falco delle Banche centrali.
Reazione forse eccessiva, ma crea nuove opportunità
I mercati, come mostrano i significativi aumenti registrasti dai rendimenti dei titoli di Stato statunitensi ed europei e il diffuso allargamento degli spread, stanno di fatto incorporando rapidamente la prospettiva di una politica monetaria più restrittiva da parte della Fed, della Bce e (la prima a muoversi) della BoE. Questo scenario ha portato a vendite indiscriminate nei mercati obbligazionari europei, che hanno velocemente prezzato un rialzo dei tassi. È possibile, secondo Rajeev Shah, che questa reazione sia stata eccessiva, ma si può dire che, al di là delle perdite di breve periodo, sta creando importanti opportunità: i rendimenti sono saliti rapidamente e, infatti, sono ora molto più attraenti.
Si riduce la quota dei bond con rendimenti negativi
Si tratta di un movimento, stima l’esperto, che apre a prospettive positive anche per il resto dell’anno. Ma effettuare una scelta risulta ora più complicato, soprattutto perché i rendimenti dei mercati europei investment grade e high yield sono passati rispettivamente all’1,1% e al 4,3% nella seconda settimana di febbraio, livello che non si vedeva dal 2020.
La percentuale del mercato del credito europeo con rendimento negativo si è ridotta e i tassi di break-even sono migliorati, rendendo più solidi i mercati del credito. Il mercato dà sempre più credito al rientro dell’inflazione dopo il primo trimestre, favorendo le Banche centrali nel calibrare le iniziative per non strozzare la crescita. È quindi possibile, secondo l’esperto di Schroders, che il quadro macro e le politiche tornino favorevoli nei prossimi mesi.