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Economia: nessuna recessione nel 2024 per Usa ed Europa
Nel 2024, gli investitori dovranno abituarsi a un nuovo contesto di tassi più alti per più tempo, anche se da parte della Fed e della Bce sono previsti diversi tagli. Le opportunità includono rendimenti più interessanti nel reddito fisso, specialmente nei mercati corporate e nell’azionario.
Dall’orizzonte del 2024 è scomparso il fantasma della recessione su entrambe le sponde dell’Atlantico. L’economia statunitense si è mostrata più resiliente del previsto, rispetto a quanto lasciava temere all’inizio l’impennata dei tassi, mentre sul fronte europeo si registra sì un rallentamento dell’attività ma senza un impatto drammatico. Sicuramente l’Eurozona, che continuerà ad avere un gap rispetto agli Usa, sarà chiamata ad affrontare un problema non di poco: il consolidamento fiscale. È questo il quadro disegnato in Axa IM per il prossimo anno, con gli investitori che dovranno adattarsi al nuovo contesto che vede tassi più alti di quanto siano stati finora abituati. Gli analisti si aspettano, comunque, una politica monetaria progressivamente meno restrittiva e questo favorirà opportunità nei mercati del reddito fisso e azionario.
Monitorare le elezioni presidenziali Usa
Per il prossimo anno il faro dovrà essere puntato, in particolare, sulle elezioni presidenziali Usa: un evento chiave destinato ad avere molteplici effetti a livello globale, dal quadro geopolitico a quello monetario, dall’economia ai rapporti commerciali. Per questo, suggeriscono gli esperti, gli investitori dovrebbero sfruttare i motori di performance, gestire attivamente il rischio di credito e adottare un approccio dinamico rispetto alle scadenze temporali degli investimenti. Anche il 2024, insomma - tra tassi, crescita, inflazione e debito pubblico - si preannuncia un anno pieno di sfide. Tuttavia, assicurano in Axa IM, la tanto temuta recessione non è arrivata e lo scenario base per il prossimo anno (e per il 2025) è quello di un rallentamento della crescita e dell’inflazione e di una moderazione dei tassi d’interesse.
Quali implicazioni per gli investitori?
Prima di affrontare il discorso su come potrebbero cambiare le strategie d’investimento, è consigliabile fare tesoro di quello che è successo. La recessione prospettata all’inizio non si è materializzata, lasciando il posto a una spettacolare crescita dell’economia Usa. Anche se, nel frattempo, lo storytelling sulla crescita è molto cambiato. Nel giro di nove mesi, le view di Wall Street sono passate da una narrazione di recessione a una di soft landing. A dispetto di quanto inizialmente quasi tutti si aspettavano, i rialzi dei tassi della Fed non hanno messo il freno all’economia, che durante tutto l’anno ha continuato a crescere, per poi addirittura accelerare nel terzo trimestre (+2,3%). Questo spiega l’ottima performance dell’azionario rispetto al reddito fisso, che da gennaio veniva invece dato come vincente.
Eurozona ancora in ritardo rispetto agli Usa
Anche l’Eurozona ha evitato quest’anno la recessione, ma qui la crescita sta comunque rallentando in modo significativo. Axa, di riflesso, si aspetta che permanga il gap tra le due sponde dell’oceano: prevede che l’economia Usa nel 2024 cresca dell’1,1% e dell’1,6% nel 2025, mentre per l’Eurozona mettono in conto un ritmo nettamente più lento, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,8%. Nel 2025, secondo Alessandro Tentori, chief investment Officer di AXA Investment Managers Southern Europe, dovremmo riallinearci con i tassi di crescita potenziale anche grazie all’intervento delle Banche centrali che andranno a limare i tassi. Lo stesso esperto si aspetta anche una crescita più bassa e una moderazione dei tassi d’interesse, senza che questo diventi un nuovo ciclo di tagli da parte delle Banche centrali.
Quadro generale poco favorevole per l’Italia
Prospettive meno favorevoli per la congiuntura italiana. Per il nostro Paese AXA IM prevede una crescita piatta nel 2024, seguita da uno striminzito +0,5% nel 2025. Il nuovo scenario condizionato da ‘higher for longer’ significa che il costo del debito pubblico aumenta e, spiega Tentori, il dato è deludente innanzitutto perché vorrebbe dire che l’Italia torna a essere il fanalino di coda dei maggiori Paesi dell’Eurozona e poi lo è ancor di più nel contesto dei grandi finanziamenti Next Generation EU. Inoltre, aggiunge, questo rallentamento dell’inflazione e della crescita si sposa male con i rendimenti del BTp che restano alti, andando così a gravare ulteriormente il bilancio dello Stato. La crescita piatta e l’avanzo primario negativo sono quindi rischi per l’Italia. L’aumento del debito pubblico è un problema anche per gli Usa.
Diffuso rallentamento dell’inflazione
L’inflazione, dopo i picchi raggiunti nell’ultimo biennio, è in discesa a livello globale (tranne in Giappone, dove sta salendo). Il problema tocca soprattutto l’Eurozona, perché più esposta alle pressioni inflative, lato energia e lato salari. Per il 2024 Axa IM prevede un’inflazione in frenata sia negli Stati Uniti (3,2%), sia nell’Eurozona (2,7%), e per il 2025 stima rispettivamente 2,7% e 2,2%. Il mercato del lavoro Usa si è mostrato resiliente ed è stata la variabile che ha cambiato le carte in tavola perché ha sostenuto i consumi, contrariamente a ogni aspettativa. L’inflazione salariale è soprattutto un rischio per l’Eurozona, dove pure il mercato del lavoro ha mostrato resilienza (ma che è lento a recepire l’aumento dei salari), ed è comunque molto diverso da quello Usa (che vanta una contrattazione più dinamica).
Abituiamoci a tassi più alti più a lungo
Nel 2024 gli investitori dovranno acclimatarsi al nuovo contesto dei tassi ‘più alti più a lungo’ divenuto ormai la nuova normalità. Ciò non vuol dire che rimarranno fermi: la Fed e la Bce, infatti, sono attese a diversi tagli, per 75 punti base, dal secondo trimestre. Ma da questo aggiustamento alla nuova realtà di tassi più alti più a lungo, secondo l’outlook di AXA IM, dovrebbe scaturire una ripresa dell’economia globale che possa portare a una crescita più robusta dal 2025. Non si tratterà però, secondo Tentori, di un nuovo ciclo al ribasso ma di un aggiustamento da livelli molto alti. A livello geopolitico, le elezioni presidenziali Usa (ai primi di novembre) si profilano come l’evento globale chiave, anche se nel mondo più di due miliardi di elettori verranno chiamati alle urne nell’arco del prossimo anno.
Come investire?
Nel 2024, secondo Tentori, le opportunità per gli investitori non mancheranno, a cominciare dal reddito fisso. I tassi più alti, afferma, offriranno la possibilità di rendimenti più interessanti, soprattutto sui mercati corporate, sia investment grade sia high yield. Ci saranno opportunità anche nell’azionario, perché una politica monetaria meno restrittiva dovrebbe migliorare le condizioni per la crescita del capitale e soprattutto eliminare quella fonte d’incertezza che ha spesso frenato gli investitori nell’ultimo biennio. In conclusione, aggiunge, bisognerebbe sfruttare i vari motori di performance, in particolare il rischio di credito, sia sull’azionario sia sull’obbligazionario. Il rischio di tasso, consiglia, andrebbe gestito in maniera molto attiva, come un motore di performance.