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Mercati: distratti dalle elezioni in calendario in Usa e Uk
Le divergenze nelle tendenze economiche e politiche possono portare a cambi repentini nel sentiment degli investitori nei prossimi 6-12 mesi. Resta una significativa incertezza riguardo a dove i mercati si troveranno in questo periodo, con elezioni negli Usa e nel Regno Unito. Rischio volatilità.
La conclusione del primo trimestre è stata all’insegna della tranquillità per i mercati finanziari, che si aprono al secondo trimestre con la crescente consapevolezza che la maggioranza degli investitori prevede l'avvio dei tagli dei tassi d’interesse da parte delle principali Banche centrali. Tuttavia, in RBC BlueBay mantengono la convinzione che dati economici eventualmente più solidi delle attese potrebbero frenare i tagli previsti per il mese di giugno, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito. È quindi probabile - secondo Mark Dowding, fixed income CIO di RBC BlueBay AM - che nelle prossime settimane assisteremo a un aumento della volatilità, con i mercati impegnati a trovare un chiaro indirizzo sia dal fronte macro, sia per le politiche monetarie.
Dove saremo tra 6-12 mesi?
Le divergenze nelle tendenze economiche e politiche potrebbero indurre rapidi cambiamenti nel sentiment degli investitori. Ciò che l’esperto ha voluto sottolineare nella sua analisi è che, nonostante l'attuale fiducia nella narrazione di un ‘atterraggio morbido’ e nell’arresto del trend rialzista dell'inflazione, sul tappeto resta comunque una significativa incertezza riguardo a dove i mercati si potrebbero trovare tra 6-12 mesi. Come sempre, suggerisce l’esperto, restare vigili e disciplinati è dunque un buon consiglio, anche perché sul calendario ci sono appuntamenti elettorali non di poco conto, come le presidenziali statunitensi (novembre) e le amministrative nel Regno Unito (maggio), i cui esiti potrebbero stravolgere l’indirizzo economico dei due Paesi.
A rischio la leadership di Sunak
Dowding si concentra sul Regno Unito, dove i sondaggi hanno visto il sostegno al partito conservatore scendere al 19%. In un sistema parlamentare ‘first-past-the-post’ con una buona dose di voto tattico, con gli elettori che si coalizzano per espellere i conservatori anche in seggi tradizionalmente sicuri, questo dato potrebbe vedere il partito con meno di 40 seggi, rispetto ai 376 dell'attuale Governo. Con questo risultato si può immaginare la fine della premiership di Rishi Sunak, con conseguenti lotte dentro il partito. È anche possibile ipotizzare se ci sarà un ultimo tentativo di sostituire Sunak, o se potrebbero aumentare le richieste di maggiori tagli fiscali (così come le pressioni politiche sulla Banca d'Inghilterra per tagliare i tassi).
Attenzione alle incognite nell’ombra
In parte, questo esempio del Regno Unito mostra la prospettiva di volatilità politica che ci attende in tutto il panorama globale. Nell'epoca attuale, sembra che la polarizzazione tra gli elettori sia esacerbata dalla dipendenza dai social media. Questo punto sembra ancora più appropriato dopo l'acquisizione da parte di Spac della piattaforma di social media di Donald Trump, che ha aggiunto miliardi di dollari alle fortune dell'ex presidente. In vista di un’economia ‘Goldilocks’ di rischi, anche secondo Nikolaj Schmidt, chief international economist di T. Rowe Price, restano nascosti. Nonostante il cambio di rotta della Fed, i mercati potrebbero rimanifestare i timori osservati in ottobre connessi alle problematiche dell’offerta obbligazionaria sui mercati.
Quadro geopolitico da non trascurare
Ecco perché le elezioni presidenziali Usa sono importanti: possono alimentare ulteriormente questo timore, qualora il mercato preveda che la nuova Amministrazione Usa torni a un atteggiamento fiscale espansionistico. Tale rischio, stima Schmidt sarà però compensato probabilmente dal rallentamento del tapering nell’ambito del bilancio Fed. Il rischio geopolitico è tuttavia in aumento anche altrove, dall’Ucraina al Medio Oriente, al Mar Cinese Meridionale. I mercati sono quindi destinati a navigare a vista. È importante non perdere di vista i pericoli ma, nel breve termine, Schmidt ritiene che la probabile combinazione di politica monetaria più accomodante, inflazione che si sta ridimensionando e marginale miglioramento della crescita, ci manterrà su un percorso positivo.