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Mercati: investire con alta inflazione e tassi in aumento
I bond indicizzati hanno il vantaggio di una cedola e di un valore di rimborso indicizzati all’inflazione: un’efficace difesa contro l’erosione del capitale investito. Tra gli altri accorgimenti da tenere ci sono la gestione attiva e la differenziazione per aree geografiche.
L’attuale momento storico spinge sempre di più ai margini gli investitori, che manifestano molta reticenza nell’assumere nuove posizioni a causa dell’estrema volatilità dei mercati finanziari. D’altronde dietro al loro atteggiamento c’è un vero terremoto, come può essere considerata la guerra in Ucraina, i cui effetti immediati si stanno facendo sentire in Occidente attraverso il blocco delle forniture di materie prime e semilavorati, con la fiammata dei costi del comparto energetico e l’uso come 'arma' dei prodotti alimentari. Quello che però pesa di più nelle strategie è l’impossibilità di capire come saranno gli equilibri (commerciali, economici e anche politici) che nasceranno da questo conflitto.
L’aumento dei tassi può essere negativo per i bond
Lo scenario ha comportato in poco tempo un cambio di paradigma. Gli investitori, che si sono messi alla ricerca di strumenti capaci di difenderli dall’inflazione (tornata in alcuni Paesi sui massimi da decenni), non hanno trovato la tradizionale sponda nell’obbligazionario. Le Banche centrali, tra quelle che hanno già iniziato (Fed e BoE) e quelle che si apprestano a farlo (Bce), sono infatti impegnate a raffreddare le tensioni inflative tramite il loro strumento preferito: l’aumento dei tassi. Va da sé che una politica creditizia restrittiva può essere penalizzante per i bond, anche se – secondo Carmignac - esistono comunque soluzioni per tutelare gli investimenti anche in queste circostanze.
Tassi più alti contro l’inflazione
Il contesto attuale è propizio all’inflazione, soprattutto sotto costante spinta del caro-energia e con il prospettato potenziale aumento dei salari. È dunque comprensibile che, per respingere questa minaccia, la politica monetaria stia diventando molto meno espansiva rispetto a quanto abbiamo visto negli ultimi anni. Ma vediamo gli effetti che ha il rialzo dei tassi. In primo luogo, si ripercuotono sul costo del credito e sulle valutazioni degli asset finanziari in generale, in particolare sulle obbligazioni, cioè sui titoli che uno Stato o un’azienda emette per finanziarie la propria attività o il proprio sviluppo, prendendo in prestito dal mercato denaro in cambio di una remunerazione (rendimento).
Come incidono tassi e inflazione sull’obbligazionario
L’andamento dei tassi incide sul valore dei bond (che diminuisce con l’aumentare dei tassi), mentre l’inflazione influisce sulla remunerazione reale di un investitore poiché l’aumento dei prezzi riduce il rendimento reale di un’obbligazione. È quindi naturale, secondo l’analisi di Carmignac, che gli investitori si chiedano quanto sia conveniente prestare denaro se i rendimenti reali e il valore dei titoli detenuti scendono. Questo interrogativo riguarda anche i risparmiatori privati che allocano i loro risparmi in una polizza sulla vita a gestione separata, perché di solito la compagnia assicuratrice li investe in asset che hanno come sottostante proprio le obbligazioni.
Le obbligazioni indicizzate
Allora come un investitore può proteggere il proprio capitale nelle attuali circostanze? Esistono prodotti obbligazionari particolari, come le obbligazioni indicizzate all’inflazione, che – secondo il report - presentano il vantaggio di una cedola (interessi versati) e di un valore di rimborso indicizzati all’inflazione. In sostanza, gli interessi versati dall’emittente e il capitale rimborsato variano in base all’inflazione e questo tutela l’investitore. Secondo gli esperti anche la gestione attiva può contribuire a diversificare gli investimenti, preservarli da certi rischi e generare performance, poiché individua specifiche opportunità selezionando i titoli nei quali investire.
La copertura dei 'derivati'
C’è inoltre da considerare che la gestione attiva può ricorrere a strumenti di copertura, come i ‘derivati’ che possono proteggere il portafoglio dalle oscillazioni dei prezzi o dei tassi e trarne addirittura vantaggio. Per esempio, acquistando un derivato che incorpora la prospettiva della variazione dei prezzi è possibile annullare gli effetti negativi dell’inflazione. Altra opzione è la possibilità di un investitore di collocare i capitali sui mercati globali: è un modo, suggeriscono gli esperti, per trarre vantaggio dalle differenze tra aree geografiche e/o diversificare i rischi (tenuto conto che le dinamiche della crescita economica e dei tassi possono essere molto eterogenee da un’area all’altra).