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Mercati: le opportunità offerte dall’inversione dei tassi
Gli asset infrastrutturali, come utility e aeroporti, offrono flussi di cassa stabili e rendimenti elevati, meno sensibili a cambiamenti economici e beneficiano di tassi più bassi. I Paesi del Golfo Persico offrono stabilità finanziaria e bond con rischi minimi e interessanti rendimenti.
È in fase di partenza, dopo la riunione della Bce del 12 settembre (con un taglio – il primo da cinque anni a questa parte - di 25 punti base, che ha portato il saggio di riferimento al 3,50%), il ciclo ribassista dei tassi delle principali Banche centrali. Con l’analoga mossa da parte della Federal Reserve Usa che seguirà a stretto giro, la prospettiva dei mercati è destinata a cambiare sensibilmente. Questo scenario, secondo l’analisi di Franklin Templeton, offre agli investitori l’occasione per ripensare i propri portafogli e beneficiare al meglio di strategie mirate. L’attenzione degli esperti della società globale di gestione degli investimenti ha riguardato in particolare l’obbligazionario (per il quale propongono differenti strategie) e l’azionario (con gli asset infrastrutturali globali che beneficiano dei tassi bassi e offrono cash flow stabili).
Il periodo dei picchi dei tassi è finito
Il tempo dei continui aumenti dei tassi, che le Banche centrali hanno adottato per anni per contrastare l'inflazione, sembra ormai superato. Il cambiamento di rotta apre di fatto nuove prospettive per rivedere i portafogli d'investimento e considerare operazioni che in passato hanno dimostrato efficacia in altri contesti, di tassi in trasformazione. Il perché gli investitori dovrebbero prestare attenzione alla diminuzione dei tassi d’interesse lo spiega David Zahn, membro del team Franklin Templeton Fixed Income, evidenziando gli effetti sui mercati della svolta della politica monetaria, sottolineando quindi la necessità di ripensare i portafogli per cogliere le nuove opportunità di investimento. Due i suggerimenti che emergono dall’analisi: diversificare nei mercati più rischiosi (come l’azionario) e, grazie al calo dei tassi d’interesse, la possibilità di bloccare gli alti rendimenti.
È tempo di bloccare i rendimenti?
Zahn, in particolare, ritiene che l’obbligazionario europeo offra un’allettante opportunità per bloccare i rendimenti. Col recente taglio della BCE e la prospettiva di un ulteriore allentamento (potrebbero scendere verso il livello neutrale del 2%), in questo mercato i rendimenti rimangono interessanti. Questo scenario offre l'opportunità di bloccare i rendimenti storicamente elevati dei bond europei, nonostante le mutevoli condizioni di mercato. Con la graduale riduzione dei tassi, molti investitori potrebbero essere attratti dalle azioni, che offrono rendimenti più alti ma con più rischi. Tuttavia, i bond possono proteggere un portafoglio, garantendo stabilità e diversificazione. Con tassi vicini al top, l’obbligazionario crea opportunità per chi cerca reddito. Inoltre, investendo in diversi mercati, si possono avere rendimenti variabili, da alti a bassi, in base al proprio livello di rischio.
In Borsa un occhio agli asset infrastrutturali essenziali
Una strategia suggerita dall’esperto riguarda il mercato azionario, dove la diversificazione deve rimanere la guida di ogni investitore attento. Gli asset infrastrutturali globali, come utility, strade a pedaggio e aeroporti, offrono - secondo Zhan - flussi di cassa stabili e a lungo termine e risultano anche meno sensibili alle variazioni economiche a breve termine. La riduzione dei tassi d'interesse abbassa inoltre i costi di finanziamento di questi progetti, rendendoli più attraenti. Storicamente, ricorda, le infrastrutture quotate hanno ottenuto rendimenti elevati dopo i tagli dei tassi della Federal Reserve e le loro performance hanno superato di molto i mercati azionari globali.
L’attraente solidità finanziaria degli Stati del Golfo
A livello geografico l’area più interessante risulta essere quella del Golfo Persico che raggruppa - sotto l’ombrello del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) - Oman, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Bahrain. Si tratta di una regione che assicura una forte stabilità finanziaria e un basso rapporto debito/Pil, inferiore al 30%. Investire in obbligazioni in questi Paesi consente, secondo Zhan, di ottenere rendimenti interessanti con rischi minimi di insolvenza, grazie alla loro alta qualità creditizia (che assicura caratteristiche difensive). Le relative obbligazioni dei Paesi del Golfo, infatti, sono meno influenzate dagli altri mercati, fornendo una buona diversificazione e sono forti di un basso tasso di default. Senza contare che il mercato obbligazionario del GCC è in rapida espansione e poco studiato, offrendo opportunità uniche per gli investitori.