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Risparmio: la performance dei mercati fa lievitare le masse

Gli investitori, impegnati con le scadenze di fine anno e l'incertezza macroeconomica, hanno mostrato maggiore cautela in novembre: la raccolta netta è stata negativa per 7,1 miliardi. Le uscite hanno colpito i fondi azionari, i flessibili e i bilanciati. Sugli scudi, invece, l’obbligazionario.

03/01/2024
euro su monete
Mappa mensile del risparmio gestito

Il mese di novembre per l’industria del risparmio gestito ha due facce. Una negativa, con un nuovo brusco calo della raccolta netta, anche se leggermente più contenuto rispetto a ottobre, e una positiva, con le masse complessive aumentate sensibilmente grazie alla brillante performance registrata nel frattempo dai mercati finanziari. La fotografia (stando ai dati provvisori) è stata scattata dall’Ufficio Studi di Assogestioni, che ha quantificato l’effetto positivo dei mercati in +3%. Una spinta che ha fatto lievitare il patrimonio – alla fine del mese di riferimento - a ben 2.255 miliardi di euro, in aumento di circa 60 miliardi di euro (+2,7%) rispetto al mese precedente.

La raccolta netta resta negativa, -7,1 miliardi

Il rovescio della medaglia è a tinte fosche, con gli investitori più impegnati dalle scadenze di fine anno e dall’incerto quadro macro. La raccolta netta totale è negativa per 7,1 miliardi (-8,15 miliardi in ottobre), che portano a -49,54 miliardi il saldo accumulato da gennaio. La zavorra principale è ancora una volta delle gestioni di portafoglio, che denunciano uscite per 4,96 miliardi (-6,25 miliardi in ottobre), che portano il saldo da gennaio a -33,99 miliardi. Pesante, comunque, è anche il bilancio delle gestioni collettive, con uscite per 2,14 miliardi (-1,91 miliardi a ottobre) che fanno salire le uscite da gennaio a -15,55 miliardi di euro. Sostanzialmente stabili gli equilibri nel portafoglio, con le gestioni collettive che limano una frazione di punto (a 52,9%) a favore delle gestioni patrimoniali (47,1%).

Ancora in rosso i mandati istituzionali

La categoria a maggiore partecipazione retail, i fondi aperti, registra fuoriuscite per 2,3 miliardi. Per contro, i fondi chiusi chiudono con una raccolta netta positiva per 126 milioni, ma in netta flessione dagli 1,2 miliardi di ottobre (+3,8 miliardi da gennaio). Inverte la rotta, nelle gestioni di portafoglio, anche la raccolta retail, che chiude in positivo per 28 milioni (-48 milioni nel mese precedente), che fanno lievitare a +1,97 milioni il saldo maturato dall’inizio dell’anno. Bilancio ancora pesante invece per i mandati istituzionali, con una raccolta netta negativa per 4,98 miliardi di euro (-6,2 miliardi in ottobre), che fanno salire le uscite da gennaio a un totale di 35,96 miliardi.

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La prudenza penalizza l’azionario e premia i bond

L’atmosfera che ha accompagnato in questo mese gli investitori li ha spinti a una maggiore cautela, come ci rivelano da un lato la nuova battuta di arresto (più ampia rispetto a ottobre) accusata dalla raccolta dei fondi azionari (-617 milioni, -416 milioni in ottobre) e dall'altro il nuovo sensibile balzo dei fondi obbligazionari (+3,53 milioni e +2,16 miliardi rispettivamente). Il bilancio maturato da gennaio dal comparto azionario vede una raccolta complessiva positiva ridotta a 502 milioni di euro, mentre per l’obbligazionario c’è invece un saldo positivo salito a 21,88 miliardi. Torna in negativo la raccolta sui fondi monetari: -5,2 milioni dopo +631 milioni in ottobre (-1,84 milioni da gennaio).

È sempre fuga dai bilanciati e dai flessibili

Continua invece la fuga dai fondi bilanciati e dai flessibili, anche se entrambi riducono leggermente il segno negativo accusato in ottobre. La raccolta netta dei primi ammonta a -1,95 miliardi (-2,09 miliardi in ottobre) e per i secondi è di -2,68 miliardi (-3,36 miliardi). Le uscite che hanno colpito i bilanciati dallo scorso gennaio sono -15,84 miliardi e quelle sui flessibili ammontano a -23,81 miliardi. I fondi di diritto italiano chiudono con una raccolta netta positiva per 1,58 milioni (-523 milioni in ottobre) per un totale da gennaio pari a +4,62 miliardi. I fondi di diritto estero chiudono in negativo per 3,85 miliardi (-2,58 miliardi in ottobre) per un totale da gennaio di -23,98 miliardi.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

risparmio assogestioni mercati
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