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Risparmio: raccolta netta negativa a febbraio
Febbraio negativo per il risparmio: le gestioni collettive subiscono deflussi per 2,14 miliardi, con uscite massicce dai fondi aperti. Le gestioni di portafoglio registrano uscite per 300 milioni, con una maggiore fuga dai mandati istituzionali. Fondi obbligazionari unico settore in positivo.
Avvio d’anno difficile per l’industria del risparmio gestito, con i dati preliminari relativi a febbraio 2024 che delineano uno scenario in continuità con il mese precedente. La raccolta netta, secondo la mappa mensile di Assogestioni, è infatti negativa per 2,44 miliardi di euro (dopo i -2,59 miliardi di deflussi accusati in gennaio), che portano a -5,03 miliardi il saldo accumulato nel bimestre. Le massicce uscite riflettono soprattutto due fattori, la crescente incertezza sullo stato dell’economia e il timore per il quadro geopolitico mondiale, che hanno affievolito la fiducia degli investitori. Lo testimoniano la debolezza generalizzata che ha colpito gli asset a rischio e l’attenzione riservata invece a investimenti conservativi come, appunto, i fondi obbligazionari.
Le masse gestite scivolano a 2.310 miliardi
Questa contrazione ha impattato anche sul patrimonio complessivo, il cui valore è scivolato a 2.310,2 miliardi dai 2.341,7 del mese precedente (-1,34%) nonostante, nel frattempo, ci sia stato un effetto mercato positivo che l’Ufficio studi dell’Associazione ha calcolato in +0,4%. Il ridimensionamento delle masse, secondo gli osservatori, suggerisce che gli investitori stanno probabilmente riducendo le loro posizioni anche perché c’è la percezione che i rendimenti offerti dal settore siano poco allettanti rispetto ad altri strumenti. Gli equilibri all’interno del portafoglio, di solito stabili, in febbraio hanno subito una modifica più pronunciata: il peso delle gestioni collettive è scivolato al 52,9% dal 53,1%, mentre quello delle gestioni di portafoglio è salito al 47,1%.
La zavorra delle gestioni collettive
La zavorra è rappresentata dalle gestioni collettive, che accusano deflussi totali per 2,14 miliardi dopo i -2,16 in gennaio (per un saldo bimestrale di -4,3 miliardi). In particolare, le uscite colpiscono i fondi aperti (-2,37 miliardi, dopo -2,33 miliardi di gennaio, per un totale nel bimestre di -4,69 miliardi). Per contro, i fondi chiusi chiudono febbraio con sottoscrizioni nette in aumento, a 227 milioni dai +166 milioni del mese precedente (per un saldo da gennaio di +393 milioni). Segno negativo anche per le gestioni di portafoglio, che archiviano con uscite nette per 300 milioni (-429 milioni a gennaio), con le sottoscrizioni nette retail (+592 milioni) che hanno solo compensato in parte la fuga (per 893 milioni) che ha colpito i mandati istituzionali.
L’unico segno positivo è dei fondi obbligazionari
Soffermandosi sui fondi aperti, si nota che a febbraio c’è stato un netto rallentamento delle uscite nette dai prodotti di lungo termine, a -525 milioni dopo i -1,33 miliardi accusati in gennaio (per un totale dall’inizio dell’anno pari a -1,86 miliardi). Unico settore a chiudere in positivo, con flussi netti per 6,07 miliardi (+5,53 miliardi a gennaio), è stato l’obbligazionario, che incarna in questa fase lo strumento più conservativo del risparmio gestito. Dall’inizio dell’anno sull’obbligazionario sono confluiti capitali netti per 11,6 miliardi di euro. Archiviano febbraio su un terreno negativo tutti gli altri fondi d’investimento, a conferma di un’accresciuta cautela da parte degli investitori che sta caratterizzando questa prima parte del 2024.
Fuga continua da azionari, flessibili, bilanciati e monetari
Nel dettaglio, i fondi azionari accusano uscite nette per 1,43 miliardi (-2,18 miliardi in gennaio e -3,6 miliardi dall’inizio dell’anno). I bilanciati chiudono con uscite nette per 1,95 miliardi (-1,89 miliardi e -3,85 miliardi rispettivamente). Sempre massiccia la fuga che ha come oggetto da tempo i fondi flessibili, che archiviano febbraio con -3,2 miliardi (-2,77 miliardi e -5,97 miliardi), mentre raddoppiano le uscite dai fondi monetari, a -1,84 miliardi dai -996 milioni del mese precedente (-2,84 miliardi da gennaio). Segno positivo per i fondi di diritto italiano, con sottoscrizioni nette per 1,08 miliardi (+486 milioni a gennaio e -1,57 miliardi nel bimestre) e negativo per quelli di diritto estero (rispettivamente -3,45, -2,81 e -6,26 miliardi di euro).