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Risparmio: raccolta positiva per le reti in aprile
In aprile la raccolta netta dei consulenti è positiva per 4 miliardi di euro. Gli investimenti sugli strumenti amministrati hanno prevalso, con un saldo delle movimentazioni positivo per 3,2 miliardi. Ancora privilegiati i fondi azionari, dominano le uscite invece nel comparto assicurativo.
Gli italiani, consapevoli di essere in difetto per quanto riguarda la cultura finanziaria e il risparmio, si affidano sempre di più agli specialisti. Ne è la prova il progressivo recupero registrato negli ultimi mesi del numero dei clienti che si sono rivolti ai consulenti per la gestione del loro capitale, salito in aprile a 4,79 milioni dai 4,77 milioni di marzo (anche se rimane un gap dell’1,2% rispetto ai 4,85 milioni dello stesso mese dello scorso anno), con un saldo dalla fine di dicembre di +73 mila unità. È quanto emerge dal rapporto diffuso dall’associazione Assoreti, che segnala per aprile – nonostante l’estrema volatilità manifestata dai mercati – un volume di raccolta netta positivo: pari a 4 miliardi di euro e, seppur in valo del 32,3% su base mensile, segna comunque una crescita tendenziale di tutto rispetto, del 9%.
Strumenti amministrati sugli scudi
Nel mese, secondo il report, trova conferma la prevalenza degli investimenti sugli strumenti finanziari amministrati, con un saldo delle movimentazioni in titoli positivo per 3,2 miliardi. Torna in positivo anche il bilancio mensile sui prodotti del risparmio gestito, che archivia aprile con flussi per 458 milioni. Da segnalare che la raccolta netta realizzata sui fondi comuni e sulle gestioni individuali compensa le uscite di cui è stato oggetto invece il comparto assicurativo, mente le risorse nette sui conti correnti e depositi ammontano a 340 milioni. Il bilancio da febbraio è positivo per 17,7 miliardi (+0,8% annuo). Quelli di aprile, ha detto Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, sono risultati che molto raccontano dell’impatto sociale che ha l’attività di consulenza delle reti associate.
Premiata la capacità di protezione sul medio-lungo termine
La capacità di evoluzione del servizio offerto, coerente con lo scenario attuale, è – ha sottolineato ancora Tofanelli – un valore apprezzato da un numero sempre maggiore di investitori italiani che riconoscono alle reti l’abilità di esprimere un’opportuna protezione e la valorizzazione dei propri risparmi, seguendo una logica di programmazione di medio-lungo periodo. Tornando ai dati di aprile, la distribuzione diretta di quota di fondi comuni di investimento determina volumi netti positivi per 380 milioni di euro. Si conferma la preferenza per gli Oicr aperti di diritto estero, sui quali vengono realizzate sottoscrizioni nette per 364 milioni, mentre per i fondi italiani il bilancio è positivo per 17 milioni. Le scelte di investimento privilegiano ancora i fondi azionari (285 milioni) e quelli flessibili (223 milioni).
Bilancio negativo per il comparto assicurativo
È di segno positivo anche la raccolta sugli obbligazionari (32 milioni di euro), mentre si conferma negativa quella sui fondi bilanciati (-165 milioni). Saldo positivo anche per le gestioni patrimoniali individuali, che raccolgono risorse nette per 390 milioni. Si conferma, da parte degli investitori, il maggiore gradimento per le gestioni patrimoniali mobiliari (362 milioni). Anche in aprile, stando alla nota, si riscontra la prevalenza delle uscite dal settore assicurativo. Nel dettaglio, la raccolta netta è negativa per 398 milioni come conseguenza dei deflussi netti riscontrati sui prodotti tradizionali (-486 milioni) e sulle polizze multiramo (-102 milioni), in parte compensati dai premi netti versati sulle united linked (+189 milioni). La raccolta netta sui prodotti previdenziali è invece positiva per 86 milioni.
Ancora più concentrazione sui titoli di Stato
Alla luce di queste performance, il contributo complessivo delle reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, si conferma positivo per 537 milioni di euro, il 19,2% dei volumi rilevati per l’intera industria dei fondi aperti (2,8 miliardi). L’apporto delle reti da gennaio sale, così, a 2,5 miliardi rispetto a un dato complessivo dell’industria dei fondi negativo per 870 milioni. Nel risparmio amministrato, i movimenti si traducono ancora in una maggiore concentrazione di risorse in titoli di Stato, rispetto ai quali la raccolta netta è di 2,4 miliardi. Positivo anche il bilancio dei bond corporate (482 milioni), dei certificate (234 milioni) e degli exchange traded product (82 milioni), mentre per i titoli azionari si osserva la prevalenza degli ordinativi di vendita (-196 milioni).