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Risparmio: raccolta record a dicembre per i consulenti
Dati record per la rete dei consulenti finanziari a dicembre: i volumi totali sono raddoppiati su base mensile, pari a 5,4 miliardi di euro, con un aumento delle risorse nette mensili investite in prodotti del risparmio gestito, pari a 2,6 miliardi. Investitori ancora attratti dall’azionario.
L’attività dei consulenti abilitata alla raccolta fuori sede chiude il 2022 col botto: a dicembre le Reti hanno infatti realizzato il migliore risultato mensile di sottoscrizioni dell’anno, sia in termini di volumi totali sia per quanto riguarda il comparato del risparmio gestito. I dati diffusi da Assoreti evidenziano volumi totali raddoppiati rispetto a novembre, pari a 5,4 miliardi di euro, e un aumento anche delle risorse nette mensili investite in prodotti del risparmio gestito, pari a 2,6 miliardi. Il trend positivo interessa anche la componente amministrata che, tra investimenti in titoli per 4,6 miliardi e movimentazioni nette in uscita da conti correnti e depositi per 1,8 miliardi, chiude il mese di riferimento con 2,8 miliardi.
Aumenta il peso delle Reti nell’industria del risparmio
Con questo spunto si rafforza il bilancio 2022, che vede le Reti realizzare la seconda migliore raccolta annuale di sempre: 44,9 miliardi. Le risorse verso i prodotti del risparmio gestito sono pari a circa 17 miliardi, praticamente in equilibrio tra prodotti assicurativi/previdenziali, gestioni patrimoniali, collettive e individuali. Le Reti consolidano così il loro ruolo di riferimento nell’industria del risparmio gestito, con gli OICR aperti molto sostenuti dall’attività dei consulenti abilitati all’offerta fuori sede, i quali hanno fornito un apporto in termini di raccolta netta (diretta/indiretta) di 13,6 miliardi di euro, compensando i deflussi realizzati, nell’insieme, dagli altri canali distributivi, portando in positivo il bilancio del sistema fondi: 9,3 miliardi.
Orgoglio per i risultati di un anno difficile
Nel periodo, precisa la nota dell’associazione, cresce di molto anche l’investimento in titoli amministrati sui quali confluiscono 27 miliardi, prevalentemente indirizzati sui titoli di debito, mentre frena la raccolta di liquidità pari a 977 milioni. C’è soddisfazione in Assoreti dove, ricordando che il 2022 è stato un anno faticoso, si ritengono orgogliosi dei risultati: sono la prova, ha affermato il presidente Paolo Molesini, che il modello delle Reti ha superato questa sfida brillantemente. Nonostante il periodo complesso, ha aggiunto, grazie alla grande professionalità dei consulenti sono stati portati avanti i progetti di vita dei risparmiatori nel medio-lungo periodo, mettendo al centro la diversificazione insita nella componente gestita dei portafogli.
Risparmio gestito, ancora l’azionario al centro degli investimenti
A dicembre la distribuzione diretta di quote di fondi comuni ha visto volumi netti mensili per 909 milioni, che portano il saldo da gennaio a +3,9 miliardi. Gli investimenti si concentrano sui fondi azionari (8,4 miliardi), mentre prevalgono le uscite sugli obbligazionari (-5,9 miliardi). Il bilancio totale delle movimentazioni effettuate a dicembre sulle gestioni patrimoniali individuali è positivo per 639 milioni, per una valorizzazione annuale degli investimenti netti di 4,6 miliardi. Le risorse nette mensili verso il comparto assicurativo/previdenziale ammontano a 1 miliardo. L’anno si chiude, così, con un risultato netto pari a 8,5 miliardi di euro prevalentemente riconducibile alle unit linked (4,8 miliardi) e alle polizze multiramo (3,3 miliardi).
Risparmio amministrato, l’attenzione sui titoli di Stato
Per quanto riguarda il settore del risparmio amministrato, il bilancio mensile relativo è positivo per 4,6 miliardi di euro e conferma l’orientamento all’investimento in titoli di debito (4,4 miliardi). Dall’inizio del 2022 il 60% della raccolta totale arriva ai titoli amministrati e, in particolare, ai titoli di Stato (12,2 miliardi), tra collocamento sul mercato primario (2,3 miliardi) e attività sul mercato secondario (9,9 miliardi). Le scelte di investimento coinvolgono anche i titoli obbligazionari corporate (5,3 miliardi), i titoli azionari (3,6 miliardi) e i certificate (2,5 miliardi). Nel mese di dicembre da conti correnti e depositi risultano risorse nette per 1,8 miliardi. Nel 2022 la liquidità rappresenta il 2,2% della raccolta netta totale.