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La fine dell’era del petrolio è ancora lontana
I grandi vincitori nel prossimo quarto di secolo saranno il gas e l’energia eolica e solare. Il numero di auto elettriche in circolazione dovrebbe gradualmente raggiungere quota centocinquanta milioni.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) prevede che la domanda mondiale di petrolio continui ad aumentare fino al 2040, quando stima che raggiungerà 103,5 milioni di barili giornalieri, rispetto ai 92,5 mln di barili registrati nel 2015. Stando a queste previsioni, l’era dei combustibili fossili ha una scadenza che, tuttavia, è ancora molto lontana rispetto agli obiettivi sul clima fissati a Parigi.
L’Agenzia crede che sarà molto complicato sostituire l’uso del petrolio in alcuni settori (quello aeronautico in primis). L’oro nero è destinato a mantenere una posizione privilegiata per anni, anche nell’ipotesi realistica in cui continui a perdere rilevanza rispetto alle energie rinnovabili e al gas.
Nel suo report sulle prospettive energetiche mondiali per il 2016, l’agenzia sostiene che la domanda di greggio sia destinata a crescere gradualmente fino al 2040 a causa della mancanza di alternative tra i combustibili trasportabili con relativa facilità su gomma e della domanda proveniente dal settore aeronautico e da quello petrolchimico.
Tuttavia, la crescita della domanda sarà inferiore a quella vista negli ultimi anni. I motori e sistemi di funzionamento delle macchine sono sempre più efficienti e la crescita demografica ha rallentato il passo, impattando sul livello dei consumi.
Basandosi sugli accordi raggiunti a Parigi, l’IEA stima che entro un quarto di secolo la Cina sarà il maggiore consumatore di petrolio al mondo (15,1 mln di barili diari), superando gli Stati Uniti (che ridurrà di circa 4,9 mln i barili consumati giornalmente, portando il suo totale a 13,1 di barili diari). Nel panorama internazionale, il paese che registrerà la più intensa crescita della domanda di petrolio entro il 2040 sarà l’India, che consumerà secondo l’IEA circa 9,9 mln di barili diari (rispetto ai 2,3 mln attuali).
I dati prospettici indicano che, nel lungo termine, l’investimento in gas e petrolio continuerà a svolgere un ruolo di primo piano per soddisfare la domanda e contrastare i cali di produzione. Dall’IEA si aspettano l’arrivo di periodi caratterizzati da elevata volatilità nelle quotazioni del petrolio. Le continue contromisure che saranno probabilmente prese dai produttori per contrastare le cadute dei prezzi, contribuiranno a rendere il mercato ancora più volatile.
Nella sua analisi, l’agenzia tiene in debita considerazione le trasformazioni in itinere nel mercato automobilistico e i loro potenziali riflessi sulla domanda di combustibili fossili. Il numero complessivo di veicoli dovrebbe duplicarsi nei prossimi venticinque anni, ma la domanda di combustibili fossili proveniente da questo comparto dovrebbe scemare. La ragione di ciò va ricercata nel boom delle auto elettriche, che dovrebbero raggiungere i 150 milioni di unità nel 2040 rispetto agli 1,3 mln attuali. Le stime indicano che le fonti di energia rinnovabile riusciranno a soddisfare il 37% della domanda rispetto al 23% di oggi.
Allo stesso modo, lo scenario delineato dall’IEA prevede che le emissioni di Co2 aumenteranno a un ritmo medio annuo dello 0,5% fino al 2040 e che la domanda globale di gas lieviterà del 50% nei prossimi venticinque anni, superando la quota del carbone. Il gas e specialmente l’energia eolica e solare saranno, secondo il report, i grandi vincitori delle sfide del prossimo quarto di secolo. Al contrario, il grande perdente sarà il carbone, che sarà gradualmente rimpiazzato dalle nuove fonti di energia.