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Npl, in Italia attese transazioni per 60 miliardi
Il tema dei crediti deteriorati (non performing loans) continua a rappresentare una spada di Damocle sul sistema bancario italiano, ma fortunatamente la situazione registra un costante e graduale miglioramento. In ogni caso, in questa particolarissima classifica l’Italia è purtroppo posizionata al primo posto.
Stando ai dati dell'ultima edizione dello studio di PwC, "The Italian Npl Market – The Place To Be”, dopo aver raggiunto il valore record di 341 miliardi di euro a fine 2015, nel corso del 2016 il volume complessivo dei non performing loans ha registrato un significativo decremento, attestandosi a 324 miliardi a fine esercizio. Nonostante questo, resta ancora oggi il livello più alto in Europa.
Nel dettaglio i gross bad loans (circa il 62% del totale Npl) si sono mantenuti stabili nel corso del 2016, attestandosi a fine anno a 200 miliardi, mentre i valori netti ammontano a 87 miliardi, in diminuzione di 2 rispetto a fine 2015, con il bad loan coverage ratio che migliora di un punto percentuale pari al 56,5% a fine 2016.
La composizione del portafoglio
Il segmento corporate e Pmi continua a rappresentare la maggiore componente dei gross bad loans, con un'incidenza del 73% a fine 2016. A livello geografico, la maggiore concentrazione dello stock si registra in Lombardia (21,4% del totale, con un gross bad loan ratio del 12,1%) e Lazio (11,6% del totale, con un gross bad loan ratio del 14,5%). Le regioni del Sud Italia registrano i livelli più elevati a livello nazionale di gross bad loan ratio, con il record del 20,2% per la regione Calabria. La percentuale di crediti ipotecari conferma un solido incremento, dal 36% del 2008 al 48% di fine 2016.
L'outlook per il secondo semestre 2017
Tra gli eventi più significativi del primo semestre 2017 lo studio di PwC ricorda la cessione da UniCredit di 17,7 miliardi a due veicoli costituti rispettivamente da Fortress Investment group e Pimco, con una quota di minoranza mantenuta dall'istituto cedente. Oltre che la cessione di un portafoglio Npl misto garantito chirografario di 2,5 miliardi da parte di Intesa Sanpaolo al fondo Crc, piuttosto che la cessione di un portafoglio di 750 milioni di Banco Bpm ceduto ad Algebris.
L'outlook per il secondo semestre 2017 mostra secondo PwC un panorama molto variegato e dinamico, con volumi complessivi che su base annuale potrebbero raggiungere e supererare quota 60 miliardi grazie ai numerosi portafogli oggi già in fase, più o meno avanzata, di preparazione e interesse da parte del mercato.
Come disposto dal Decreto emesso dal Governo il 25 giugno, le esposizioni deteriorate di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (cumulativamente 16,8 miliardi a fine 2016) saranno cedute alla Bad Bank pubblica Sga che provvederà poi alla loro liquidazione. Anche il processo di deleverage delle sofferenze di Mps (29,4 miliardi a fine 2016) è in corso e attualmente è stata data esclusiva al Fondo Atlante. Vi è poi lo stock di Npl (10,3 miliardi) delle "quattro banche" ceduti nel 2015 alla Bad Bank Rev, che potrebbero trovare investitori nel mercato già durante questo anno. Banco Bpm ha inoltre in fieri la cessione di un portafoglio Npl unsecured di debitori del segmento Pmi per un ammontare di 2 miliardi. Infine, anche Carige dovrebbe nel 2017 liquidare parte delle sue esposizioni in sofferenza, attualmente pari a 3,7 miliardi.