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Credito europeo: ancora poco influenzato dal rialzo dei tassi
Al momento il mercato del credito europeo è stato toccato poco dall’aumento dei tassi d’interesse, grazie alla prevalenza del debito a tasso fisso e della buona copertura. L’inflazione grava sui settori industria e immobiliare, prospettive migliori invece per high tech, giochi e trasporti.
In Europa la stabilità del mercato del credito dovrebbe rimanere abbastanza solida fino al 2024, nonostante si ravvisino segnali di possibili difficoltà sul lungo termine a causa delle sfide economiche che ci si aspetta a livello globale. Attualmente, comunque, la maggior parte delle imprese gode ancora di condizioni di finanziamento favorevoli, con tassi di interesse fissi che sono più vantaggiosi rispetto a quelli di mercato. È probabile, osserva Tom Southon, analista senior Emea di Columbia Threandneedle Inv., che il costo medio del loro debito aumenti nel prossimo futuro, il che potrebbe mettere in difficoltà le aziende con rating creditizi più bassi, esponendole al rischio di doversi rifinanziare a condizioni meno favorevoli. In questo contesto, secondo l’esperto, per gli investitori diversificare e adattare le strategie potrebbe essere cruciale per mantenere la stabilità finanziaria.
Le attese per l’EBITDA
Da un’analisi per settori emerge la buona tenuta dei comparti high tech, dei giochi e dei trasporti, che continuano a prosperare. Per contro, dopo il recente boom, l’immobiliare e alcune parti dell'industria di base fanno i conti con sfide più ardue nel mantenere un ritmo di crescita sostenibile. A livello generale, da qui alla fine di quest’anno e per tutta la prima parte del 2024 l’esperto si aspetta un rallentamento della crescita dei ricavi e dell'EBITDA del high yield europeo (EHY), a fronte dei primi effetti del deterioramento del contesto macro sui profitti. In aggregato, si prevede per il 2023 una crescita dell'EBITDA limitata all'1,7% dal 23,9% consolidato nel 2022. Per quanto riguarda il free cash flow e l'indice di copertura degli interessi, questi dovrebbero restare positivi fino al 2024, anche se è atteso un parziale peggioramento per il rialzo dei costi di finanziamento.
Nel complesso, secondo Southon, l'impatto dell'aumento dei tassi nell’area resta finora relativamente contenuto a fronte della prevalenza di strutture a tasso fisso o con copertura. Su questo punto la visibilità risulta rassicurante: si prevede un aumento del costo medio del debito di 100 punti base al 4,4% dal 2021 al 2024, molto meno quindi rispetto all'incremento di circa 450 punti base dei rendimenti nel mercato EHY visto negli ultimi due anni.
Edilizia e industria di base
Quest’anno l'industria di base sta affrontando sfide importanti. Si prevede un ribasso dell'EBITDA del 17%, principalmente a causa dell'aumento dei tassi e dell'inflazione sulla domanda di prodotti chimici e edilizia. L’impatto è aggravato dal calo delle scorte, che dovrebbe continuare. Nell'edilizia, c'è anche una tendenza a posticipare i grandi investimenti, mentre la domanda di nuove costruzioni è in calo del 20%-30% dall'inizio dell'anno. Va meglio invece per l'industria automobilistica, che prova a reagire dopo che pandemia e interruzioni nelle catene di approvvigionamento hanno influenzato negativamente il triennio 2020-22, soprattutto per i fornitori. Per il 2023 si stima invece una crescita dell'EBITDA del 10% grazie a una produzione crescente, costi delle materie prime inferiori e sforzi di riduzione dei costi. Si prevede che la prima metà del 2023 sia più positiva rispetto al secondo semestre.
High tech e gaming
Nel 2023 il settore tecnologico, delle telecomunicazioni e dei media dovrebbe vedere utili stabili, poiché l'aumento dei costi a causa dell'inflazione è probabile – secondo l’analista - che venga trasferito ai consumatori attraverso modesti rincari. Ciò potrebbe esercitare pressione sui margini iniziali, ma in generale si prevede una crescita positiva dell'EBITDA e una leva finanziaria stabile. Il settore gaming ha registrato finora un forte recupero post-lockdown ed è resiliente alle fluttuazioni del numero di clienti. Nel settore delle M&A, queste continuano a influire positivamente sui dati finanziari, con flussi di cassa liberi, robusti che favoriscono la riduzione del debito, una priorità per le aziende del comparto. Le scadenze obbligazionarie tendono ad essere più lunghe, ma recenti emissioni hanno attratto forte domanda, mitigando un forte aumento dei costi di finanziamento.
Trasporti e tempo libero
Per i trasporti l’esperto prevede un altro anno di crescita sopra la media, trainato da una corposa domanda, limitata capacità e controllo dei prezzi. Tuttavia, la sostenibilità della crescita nel 2024 è incerta date le condizioni generali. Per il prossimo anno, infatti, Southon stima una normalizzazione dei profitti. Quadro contrastato nel tempo libero. Nel settore dei locali pubblici e del tempo libero, le iscrizioni alle palestre si sono riprese rapidamente, tornando ai livelli pre-Covid, consentendo una solida crescita dei ricavi. Mentre le M&A hanno contribuito all'espansione delle reti. Nel 2023 e 2024, si prevede una moderazione nelle iscrizioni che non dovrebbe compromettere la solidità dei bond del settore. Le società di pub e locali di ristorazione informale, però, stanno affrontando sfide nell'aumento dei costi, specialmente con consumatori a basso reddito, e questo trend potrebbe renderle più vulnerabili.
Retail e immobiliare
Il settore retail mostra una crescita dei ricavi nel segmento alimentare, legata principalmente all’aumento dei costi di produzione anche se frenata dai minori volumi e dal risparmio dei consumatori. Quest’anno per l’EBITDA è atteso un miglioramento grazie a margini lordi più alti e minori costi energetici, ma la concorrenza limita questa espansione, soprattutto nel food. Qui, i ricavi crescono modestamente a causa dell’inflazione, ma l’EBITDA subisce la pressione dei maggiori costi. Il settore immobiliare vede una riduzione delle valutazioni e un’alta leva finanziaria: una minaccia per il patrimonio degli emittenti. I ricavi sono visti in calo in un mercato stagnante, mentre il reddito degli affitti attenua la perdita. La liquidità è bassa perché il calo degli investimenti è bilanciato dall’aumento degli interessi. Anche il tasso di copertura degli interessi si riduce, ma il debito a tasso fisso mitiga l’effetto degli aumenti dei tassi.